GIUDICE Di Strada Valsalice: Un Gradito Ritorno

GIUDICE di Strada Valsalice: un gradito ritorno

Da GIUDICE, vera istituzione della ristorazione torinese, si veniva la domenica a celebrare il rito del pranzo di famiglia. Ma – udite udite: è questo il vero ricordo – anche “da soli”, con gli amici e i compagni di scuola. Perché noi, generazioni senza discoteche né birrerie né tantomeno, lounge bar, non avevamo troppo occasioni per uscire la sera. E invece da GIUDICE si poteva: luogo permesso, amichevole e sicuro. Come però spesso capita alle istituzioni, persino alle più meritevoli, col passare del tempo qualcosa si era andato logorando, fino a far pensare che anche il buon tempo antico di GIUDICE fosse tramontato.   Il ritorno di GIUDICE Una sorpresa quindi vederlo piano piano rinascere, sotto l’attenta guida di Carmelo Damiano e Marco Granato, affiancati ora dalla professionale presenza in sala di Diego Bava. Una sorpresa che si è tradotta in piacevole ri-scoperta all’assaggio del loro rinnovato menu. E siccome per tramandare un pizzico di tradimento è indispensabile, proprio per poter stare al passo coi tempi, possiamo dire che i piatti di Carmelo e Marco davvero rispecchiano lo spirito della cucina di GIUDICE.   GIUDICE: i piatti E lo diciamo pensando a un piatto in questo senso davvero esemplare, come…

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Il Dolcetto, Questo Sconosciuto… Ma Non A Montelupo Albese

Il Dolcetto, questo sconosciuto… ma non a Montelupo Albese

È lui, il piemontesissimo Dolcetto, il vino che esprime al meglio il senso delle radici contadine e vignaiole di questa terra. Diffuso con ben tredici denominazioni d’origine in sei diverse zone di produzione, tutte comprese in quelle Langhe ormai così note in tutto il mondo da quando l’Unesco le ha riconosciute Patrimonio dell’Umanità. Eppure, eppure… al di fuori dei confini della Regione, appena “varcato il Ticino” tanto per intenderci, il Dolcetto diventa un illustre sconosciuto. Complice forse il nome, da cui nasce l’equivoco. Perché il Dolcetto non è affatto un vino dolce, ma semplicemente quello che viene da un dussett , un piccolo dosso, un “dolce declivio” , su cui un tempo si coltivavano le viti di famiglia, con cui fare il vino di casa. E quindi la scommessa del Dolcetto, giovane vino nonostante il suo lungo e nobile passato, è appena cominciata e ora si prepara ad affrontare nuovi mercati.   Montelupo Albese: la scommessa del Dolcetto Una scommessa che sta portando avanti con determinazione un gruppo di produttori di Montelupo Albese, un pugno di case tra le vigne a due passi da Alba. Matteo Destefanis, Teresio Brangero, Claudio Giachino, Giorgio Sobrero, Raffaella e Maurizio Marello hanno scelto di…

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Festeggiano a Torino le Donne del Vino del Piemonte

Le Donne del Vino del Piemonte hanno festeggiato i loro primi 30 anni lo scorso 4 marzo 2018 trascorrendo insieme la serata al Museo del Cinema di Torino. Il luogo non è stato scelto a caso, perché il tema dell’incontro, “Donne, vino e cinema”, introdotto dalla Presidente dell’Associazione Donne del Vino Piemonte Renata Cellerino, verteva proprio sulla presenza feminile, e ovviamente sul vino, nella storia del cinema.   Ha aperto la serata un intervento della nipote di Vittorio Nino Novarese, costumista e sceneggiatore. Fortemente legato al territorio piemontese, in particolare all’Alto Monferrato, dove era solito soggiornare e ispirarsi, Novarese è stato vincitore di due premi Oscar: per Cleopatra, nel 1964, e per Cromwell , nel 1971.   Moderati dalla docente universitaria Giusi Mainardi, sono quindi intervenuti sull’argomento scelto: - la regista, e coltivatrice, Emanuela Piovano, che ha illustrato il suo film “Le stelle inquiete”, un omaggio alla filosofa francese Simone Weil; - il critico cinematografico Steve Della Casa, che ha parlato di Mario Monicelli e illustrato alcuni aneddoti legati al film “Speriamo che sia femmina” del 1986; - la giornalista Silvana Delfuoco, che ha divagato sul tema, ricordando episodi di film di varie epoche legati tra loro da vino e presenze femminili.…

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Buon Viaggio Al TOR.NA!

Buon viaggio al TOR.NA!

Apertura Work in Progress per questo intraprendente TOR.NA (Torino-Napoli andata e ritorno) di via Ormea 1 bis a Torino, progetto tutto al femminile di Silvia Zanin, imprenditrice della ristorazione torinese, e Imma Ferraro, creativa cuoca napoletana felicemente “contaminata” dal rigore sabaudo. L’idea che lo sostiene è, in apparenza, di una disarmante semplicità: offrire un menu in cui la pizza, napoletana verace ma realizzata al padellino, sia inserita fra le proposte – numerose e tutte allettanti – della cucina di Imma. Attenzione però: una pizza che stia tra gli antipasti, ma anche tra i primi o e i seconde, e persino tra i dolci. Così che sceglierla sia una tentazione irresistibile!   Le pizze di Imma Eccole dunque, le pizze: dalla napoletanissima ‘o casatiello, con cicoli e uova; alla originale al bagnet verd, con tanto di acciughe; alla classica Donna Margherì, bufala e pomodoro; alla indovinata di Bra, con la salsiccia fresca; e come poteva mancare quella al ragù napoletano, con polpettina e trachiolella? Peccato soltanto, lo diciamo da onnivori devoti e convinti, che il proliferare del mondo veg abbia fatto capitolare persino Imma, convincendola a usare l’olio al posto del doveroso strutto…     Dal menu di Tor.Na Tra gli…

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Tajarin Agli Asparagi: Anche A Casa Si Può…

Tajarin agli Asparagi: anche a casa si può…

La ricetta è del mio amico Dario, chef ora per passione dopo aver cucinato una vita intera per lavoro. Ora spignatta volentieri per gli amici, prodigo di ricette comprensibili anche ai comuni mortali. Come questi Tajarin agli Asparagi: un connubio che io amo particolarmente. Per i tajarin il suo personale consiglio è di non provare a “riprodurli” in formato casalingo, ma di acquistarli (freschissimi) da un artigiano che sappia il fatto suo. Invece la salsa per condirli eccola qui:       Salsa agli asparagi per condire i tajarin                                        Dosi (per 6/8 persone):   400 gr circa di asparagi freschi un cucchiaio di farina per legare acqua q.b. una buona manciata di parmigiano reggiano grattugiato burro q.b. sale q.b. un goccio di panna liquida (facoltativa)                                                    Preparazione   Pulire e lavare gli asparagi, poi tagliare le punte e lasciarle da parte. Tagliare a pezzetti i gambi degli asparagi, quindi farli cuocere per circa ¼ d’ora coperti d’acqua.…

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Ca D’Or Wine: Una Cantina In Franciacorta

Ca d’Or Wine: una cantina in Franciacorta

“Avere un ottimo vino è importante, anzi indispensabile, ma non sufficiente. Bisogna sapersi distinguere nell’eleganza perché cosi vuole la tradizione”. La convinta affermazione è di Stefano Rangoni, il giovane titolare di  Ca' d'Or Wine, azienda vitivinicola a Borgo Santa Giulia, tra le colline moreniche del Lago d’Iseo in Franciacorta. Una nobiltà che, a partire dal ricordo delle aristocratiche origini veneziane – la corona sul marchio aziendale – ha elaborato il progetto entro cui far crescere lo sviluppo dei propri vini.   Ca’ d’Or interpreta la Franciacorta Bollicine, innanzitutto. Perché questa è la vocazione natale della Franciacorta; e anche perché questo è l’unica arma con cui combattere alla pari, sul mercato delle bubbles, la concorrenza sempre più agguerrita delle confinanti colline del prosecco. Ed ecco la sequenza che Stefano, come un antico cerimoniere, ha scelto per dilettare i suoi ospiti, in un crescendo ben orchestrato di profumi e sapori.   Ca’ d’Or: bollicine, bollicine… Dal solido Blanc de Blancs millesimato 2016, che si affina tranquillamente in bottiglia; .all’emozionante - il più simile ai “francesi” d’Oltralpe- brut Noble Cuvée dai complessi profumi; fino al setoso Satèn, dai profumi di frutta gialla; per concludere col fresco e fruttato Noble Rosé, dall’antico color rosa…

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Nocino, O Meglio:  ‘l Nusein

Nocino, o meglio: ‘l Nusein

Lo so, non è ora la stagione per farlo – bisogna aspettare che maturino le noci a fine giugno – ma è di sicuro quello per berlo. E  'l Nusein non è secondo a nessun infuso o distillato di antica, o nuova, invenzione. Lo dico io, che non amo troppo i superalcolici, ma che a questo gusto intrigante che mi ricorda l’infanzia sono affezionata. Da noi, in Emilia, lo si dà anche ai bambini: come infallibile rimedio alle indigestioni. E funziona. La ricetta è della mia nonna e la trascrivo così com’è: un piccolo capolavoro di “letteratura” culinaria. Che funziona ve lo assicuro, l’ho provata.           Ricetta del Nocino della signora Cesira                              Ingredienti: 20 noci colte due giorni prima di San Giovanni: Le noci si tagliano in 4 pezzi. 1kg di spirito del più buono 800 gr di zucchero 250 gr di acqua distillata 5 gr di macis 5 gr di anice stellato 5 gr di cannella 5 gr di (chiodi di) garofani                            Preparazione: Si mette tutto in un vaso di cristallo…

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Colazione A Torino: That’s A Mole Café

Colazione a Torino: That’s a Mole Café

Accolti dal sorriso di Monica, al That's a Mole Café  vi sentirete subito a casa. Il locale, piccolo ma non quanto sembra al primo sguardo - c’è anche il dehors riscaldato – è davvero simpatico. Frequentato soprattutto da habitué - il che è una garanzia di qualità – apre da colazione a sera. That’ a Mole Cafè: il cappuccino Noi abbiamo assaggiato, a colazione, un ottimo dolce di pasticceria accompagnato da un cappuccino fatto da mano esperta e cortesemente servito con un bicchierino d’acqua. Abbiamo così scoperto che questo è il tempio della cioccolata in tazza – torneremo – e che è possibile anche fermarsi a pranzo per un piatto caldo con menu che varia ogni giorno - i vegani sono ben accetti - o tornare all’ora dell’aperitivo. Da provare e riprovare.   That’s a Mole Café Via Montebello, 26/A – Torino Tel. 0115843778 Facebook

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