Il Gavi: un vino davvero Cortese
Cortese è un bel nome per un vino, evocativo di lontani scenari di medievali tornei, danze, cacce. E l’aggiunta “di Gavi” richiama la leggenda della bella principessa che gli diede il nome, conferendogli anche quel tocco di nobiltà che gli spetta per nascita. Furono infatti i vescovi di Genova prima e i Marchesi Doria poi a farsi coltivare le vigne qui, in terra alessandrina, tra la collina e il mare. Così terso e trasparente, il bianco Cortese di Gavi, da apparire a prima vista tanto poco “piemontese” da aver a lungo faticato per farsi riconoscere nella sua giusta collocazione dal pubblico dei non “addetti ai lavori”. Invece, come i grandi rossi che lo circondano, è un vino che può essere longevo, sempre che si abbia il coraggio di lasciarlo invecchiare, senza cedere alla tentazione di berlo subito, quando è giovane, fresco e profumato. A Gavi, la Carta del Vino Responsabile Come gli antichi paladini da cui discende, è toccato quindi al Gavi battersi per difendere i valori in cui tutti i buoni produttori di vino dovrebbero riconoscersi. È nata dunque per merito suo, e proprio alla Tenuta La Centuriona dove nel 1859 il marchese Luigi Cambioso impiantò i…