Domaine Pansiot, un bicchiere di Borgogna

IMG_2160Il mio primo Hautes Côtes de Nuits firmato Eric Pansiot l’ho bevuto una sera d’estate di qualche anno fa in un simpatico locale di Beaune di cui purtroppo – me ne rammarico, ma capita anche a me – non ricordo più il nome. Era la mia prima volta anche di escargot à la bourguignonne – altro felicissimo incontro – e l’abbinamento col vino proposto dal patron risultò così riuscito da decidere, seduta stante, di andare subito a conoscerne il produttore. Di un buon bourgogne la mia cantina aveva giusto bisogno.

Corgoloin, il paese del Domaine Pansiot, si trova tra Beaune e Nuit St. Geoges, nel cuore della Côte de Nuits, a un soffio dal Clos de Vougeot e dei suoi Grand Crus classés. Il vantaggio, secondo me, di questi piccoli terroir a fianco dei grandi nomi, dove predominano le Appellations Régionales e quelle Communales, è che sono coltivati in prevalenza da récoltants-proprietaires, come si dice da queste parti. In altre parole, a differenza di quello che succede nei Grand Crus della mitica Côte d’Or, ormai proprietà di multinazionali che poco o nulla hanno a che fare con le tradizioni locali, nelle mani di gente del posto, che in questi luoghi vive e cerca di valorizzarli. Lo si vede, e lo si sente subito, dal calore dell’accoglienza e dalla passione cui vengono presentati i frutti del proprio lavoro. Viene spontaneo il paragone con la cortese ma asettica atmosfera in cui si svolge la visita alle Cantine del IMG_0154Clos, dove per altro le bottiglie sono soltanto esposte in bella mostra: guardare ma non toccare e, soprattutto, vietato assaggiare!

Invece nella cantina di Eric Pansiot, in crescita negli anni, segno evidente di una intelligente conduzione che però non ha mai perso il suo carattere di azienda familiare, prima ancora delle parole vengono i fatti, e cioè l’assaggio dei vini.

Dagli splendidi rossi, come il Gevrey-Chambertin, vincitore di numerosi premi enologici, di cui la mia cantina conserva gelosamente ancora degli ormai introvabili 2009; o come l’Hautes Côtes de Beaune 2013, che quest’anno ha vinto il Prix d’excellence des Hautes Côtes 2015 e di cui non ho mancato di far provvista. Fino agli intriganti bianchi, più difficili secondo me da capire fino in fondo per noi italiani, ma sicuramente prediletti dai francesi, padrone di casa compreso, che ne fanno il loro autentico vanto. Però questa volta ho fatto anch’io scorta di bianchi Hautes Côtes de Beaune 2013, nuova annata già anche lei Prix d’excellence 2015, e confesso che sto pensando a future incursioni tra altre etichette. Perché, a differenza di quello che di solito capita da noi, questi nobili vini corposi, che sopportano di invecchiare senza timore, reggono con tranquillità abbinamenti a prima vista considerati se non impossibili almeno inopportuni. Non così aromatici da confondere un piatto speziato, ma nemmeno così semplici da non reggere, e valorizzare, un elaborato secondo anche di carne rossa.

E così ora i Bourgogne di monsieur Pansiot fanno compagnia, nella mia curata ma piccolissima, ahimè, cantina alle mia amate barbere e ai miei pochi ma amatissimi baroli. Nonchè a qualche champagne… ma questa è un’altra storia.

Domaine Eric Pansiot – 21 impasse du Château de la Chaume, Corgoloin, Nuits Saint Georges –

tel.03.80.62.94.32

www.domaine-pansiot.com

 

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

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