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Aiuto, è scomparsa la cucina!

“Una Grande Legge domina tutto lo sviluppo dell’umanità: la somma della cucina e del bagno è costante”.

Apre così La scomparsa della cucina, sconcertante ma elegante volume di Fermoeditore, che subito cattura il piacere del tatto con la copertina di tela Assuan Manifattura del Seveso, e quello della vista grazie alle lucide serigrafie, sospese tra magia e iperrealismo, di Cecilia Mistrali. Contenta di scoprire che il serioso John B. Dancer è in realtà il sorridente italiano Giovanni Ballarini (perché nascondersi, professore? sta qui, nel Bel Paese, il sale della terra!), mi lascio quindi andare allo scorrere delle pagine.

Si tratta di un divertissement intellettuale, dove il rigore scientifico dell’impostazione – ah, il fascino dell’indiscutibile verità di un’ipotesi matematica! – non soltanto non incute timore, ma addirittura si stempera senza problemi nella cordialità dell’esposizione. Dunque non un saggio per “addetti ai lavori”, ma una scorrevole chiacchierata sull’incespicante procedere dell’Umanità alla conquista della sua Cultura. Dove, sia ben chiaro, non manca qualche sorpresa. Lo sapevate, per esempio, che le regole per la costruzione dei primi servizi igienici le troviamo dettate addirittura nel Deuteronomio? E forse non avete mai pensato che alla nostra moderna “riscoperta” dei benefici del “pane nero” si accompagna una sottile vendetta? Quella postuma della povera Maria Antonietta, ghigliottinata dal suo popolo insorto contro i consumatori di brioches e pane bianco.

Col passare del tempo, e delle pagine, prende così sempre più consistenza la verità della ferrea Grande Legge dell’enunciato, che prosegue imperterrita fino ai nostri giorni. E oggi l’analisi della “costante”, più che mai confermata, porta a nuove, interessanti, considerazioni. Innanzi tutto la moderna suddivisione degli spazi tra pubblico e privato. Si riduce la cucina casalinga, compensata da confortevoli bagni proliferanti di colorati idromassaggi e saune aromatiche; si ampliano per contro ipertecnologiche e pluristellate “cucine d’autore”, dove spesso poco contano i momenti d’igienica solitudine…

E che ne sarà del nostro futuro? Continua a sedere sulle ginocchia di Giove, come dicevano gli antichi? Certo che no: a loro era impossibile fare previsioni. Ma noi che conosciamo la Grande Legge…

 

JOHN B. DANCER, La scomparsa della cucina, Fermoeditore, € 50,00

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