Amsterdam & c. il viaggio continua: l’Europa Unita delle piazze…baraccate
Imbattersi nelle piazze delle città europee “baraccate” a festa è stata una delle inattese curiosità di questo viaggio. Siccome l’estate è per tutti tempo di sagre, e l’estate nordica è molto breve, dieci giorni di viaggio nei Paesi Bassi sono stati un susseguirsi incredibile, e da me assai poco gradito, di festeggiamenti. Perché da Treviri ad Amsterdam, passando per altre località intermedie, le feste, sportive o patronali che siano, vengono gestite esattamente come succede da noi: tendopoli, stand più o meno gastronomici, mostruose
giostre per i piccoli… Quando non palchi e tribune e addirittura – parlo di Amsterdam e della sua Dam Square – un intero stadio di basket su misura! Meglio così? Mal comune mezzo gaudio? Vuol dire che niente di nuovo è sotto il sole? Anche loro vittime del cattivo gusto dilagante? Oppure… La differenza rispetto a quello che spesso capita da noi, o almeno così mi è sembrato di percepire, credo stia proprio nella tranquilla, pubblica, indifferenza verso il fatto. Non ho visto proteste né gesti di fastidio, non ho sentito nessuna lamentatio da parte dei soliti, noiosi, vecchiardi benpensanti (tra cui mi metto volentieri anch’io, reduce dalla visione dell’ultimo scempio torinese di via Garibaldi in periodo di Ostensione della Sindone). Direi, anzi, una tranquilla accettazione quando non una festosa condivisione del fenomeno. Ora, non che tutto ciò non capiti anche qui e per giunta
“con la giunta”, come si dice, ma io nutro sempre la segreta speranza che il latino senso estetico in qualche caso, vedendo quello che ho visto io, almeno un piccolo sussulto l’avrebbe avuto. Dite di no…?
Comunque qualche foto l’ho scattata, a perenne testimonianza. Così va il mondo, nel 2015. Anche nella civile Europa nordica.