Sedotti Da Man Ray

Sedotti da Man Ray

Come una festa di compleanno la mostra appena inaugurata a CAMERA, WO/MAN RAY. Le seduzioni della fotografia, arrivata al momento giusto per celebrare il quarto anniversario del torinese Centro Italiano per la Fotografia. E una mostra davvero sorprendente. Non soltanto perché si tratta della prima rassegna pensata qui per un grande maestro della fotografia mondiale, ma anche perché, come ha sottolineato il Presidente di CAMERA Emanuele Chieli, offre «un approccio nuovo a un tema così attuale come quello del ruolo della donna all’interno di ogni ambito della società, compreso quello artistico». La donna: fonte prima della sua ispirazione poetica. Modella, certo, ma anche e soprattutto amica, amante, compagna. Nonché artista a sua volta, in grado di affermare un suo autonomo linguaggio, come nel caso di Berenice Abbott e Lee Miller, presto divenute tra le maggiori fotografe del periodo.   Percorrendo le sale di WO/MAN RAY Sei sale (Wo Man Ray – L’âge de la lumière – La beauté convulsive – Quand les objets rêvent – La résurrection des mannequins – Atelier Man Ray), cui si aggiunge il corridoio (The fifty three Faces of Juliet), dove sono raccolte circa duecento fotografie: disinvolte e sorprendenti magie realizzate con la complicità della camera…

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Ristorante Madonna Della Neve: La Tradizione Abita A Cessole

Ristorante Madonna della Neve: la tradizione abita a Cessole

Si arriva percorrendo una strada collinare, tra boschi, noccioleti e vigne. Un panorama che sarebbe bellissimo poter ammirare, se non fosse per l’ora ormai tarda e il navigatore che indica ancora una decina di minuti di viaggio. La nostra mèta è il Ristorante Madonna della Neve a Cessole, nella Langa Astigiana, dove speriamo che il nostro ritardo non crei troppe difficoltà: sulla cima di una collina, un mercoledì sera di ottobre inoltrato… Ma ecco la sorpresa all’arrivo: accolti da un cordiale benvenuto, entriamo una vasta sala già piuttosto affollata, mentre alle nostre spalle si affrettano altri commensali. E noi che pensavamo a un’osteria di campagna…   Madonna della neve: il posto del “tovagliolo” Questo è il luogo mitico dei plin“al tovagliolo”,  un piatto che ormai si va diffondendo anche altrove, ma che ha qui le sue radici. Arrivano trionfanti in tavola dopo un assaggio di antipasti di stagione: peperoni in leggera bagna caôda e, deliziosa, tartrà di cipolle. E scopriamo che il “tovagliolo” non è tutto. I plin ci vengono offerti anche  “nella scodella”, annaffiati con la barbera “della casa”, prodotta personalmente dall’anziano ma vivacissimo patriarca per esclusivo, o quasi, uso personale: un assaggio per pochi privilegiati, che è un tuffo nel…

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Anche Leonardo è Passato Da Caraglio

Anche Leonardo è passato da Caraglio

Un Leonardo da Vinci inedito quello che lo scorso 5 ottobre  è comparso al Filatoio Rosso di Caraglio, capitale della cuneese Valle Grana, protagonista della mostra L’altra tela di Leonardo – Le geniali invenzioni nelle macchine tessili. Una mostra, ha subito chiarito aprendo l’inaugurazione il curatore Flavio Crippa, che di Leonardo ingegnere tessile è profondo conoscitore, che del grande scienziato presenta aspetti quasi inediti: « La riscoperta dell’interesse di Leonardo per le macchine tessili è piuttosto recente, visto che risale soltanto a pochi anni fa. La tessitura della lana, come avveniva e avviene tuttora a Prato, e quella della seta, di cui il Filatoio di Caraglio fu in passato fabbrica di rinomanza europea, comportano lavorazioni diverse e diversi sono i macchinari adibiti all’uso. Questo aspetto soprattutto affascinò Leonardo, che per la produzione della seta studiò e perfezionò in particolare il torcitoio idraulico, qui ricostruito da noi con uno  sforzo notevole, non lo nascondo,  ma anche con grande soddisfazione».   La tela di Leonardo: una mostra per tutti In apparenza concentrata su aspetti e dettagli tecnici della lavorazione della seta, la mostra si rivela invece subito accattivante per il visitatore disposto a lasciarsi catturare dalle novità che raccoglie. Le tre sezioni…

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Cristalife: Quando Un Caffè Rinasce A Torino

Cristalife: quando un caffè rinasce a Torino

Sotto i portici di Corso Vittorio Emanuele II, proprio a due passi dal monumento dell’augusto sovrano, poteva un caffè storico cittadino dimenticarsi di essere tale? Impensabile, a Torino, neppure a Terzo Millennio abbondantemente iniziato! Come conciliare allora il rispetto delle sabaude tradizioni con le esigenze, sempre più pressanti, del nuovo food? Anche lui, non a caso, nato slow sulle vicine colline di Langa. Problemi che a Cristalife, nome volutamente in continuità con lo storico Bar Cristal, hanno affrontato e, brillantemente, risolto.   Cristalife: dagli arredi… Un diamante come logo, perché, spiega la nuova proprietaria Federica Bucci, questo locale è “un concept che, come un brillante, ha più sfaccettature”. Dalle classiche colonne corinzie, però appena accennate sullo scorrere delle pareti; all’avveniristico reticolo a soffitto che sorregge lineari lanterne; dagli immancabili divanetti  che fronteggiano essenziali tavolini sobriamente apparecchiati; per finire con il regolamentare bianco e nero, cravattino compreso, delle snelle divise del compitissimo personale di sala. Che, come rileva il secondo socio Ivan Cavallari, ha un “sorriso sempre pronto a dare il benvenuto ai clienti, dalla colazione all’aperitivo”.     …al food Il menu del giorno è stato un’autentica, e piacevole, sorpresa per noi, incalliti e recidivi golosi. Nella scelta “ricca di gusto ma bilanciata…

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Tartufo Di Giorno …e Tartufo Di Notte

Tartufo di giorno …e tartufo di notte

Del perché in Toscana, l’altra eccellenza tartufigena italiana insieme con il Piemonte, la raccolta del Tuber Magnatum Pico,  altrimenti detto Tartufo Bianco d’Alba e Acqualagna, debba avvenire rigorosamente alla luce del sole le ragioni sono curiosamente misteriose. Tartufo di giorno... «.Una risposta precisa non ce l’ho  – ci dice Cristiano Savini, quarta generazione  della Savini Tartufi di Forcoli (Pisa) – ma certo cercare il tartufo di giorno non influisce sulla qualità del prodotto: venite da noi a fare la prova!» Perché, se andate a visitare la loro  azienda sulle colline pisane, i tartufi potete persino cercarveli di persona, guidati dall’esperienza loro …e dei loro cani “da trifola”. Se invece siete a Torino, magari soltanto di passaggio, i tartufi dell’Azienda Savini  li troverete già pronti e a portata di mano. Dal 10 settembre infatti, nella Bottega di Luciano Savini ed Aurelio Barbero all’interno del Mercato Centrale,  si è dato il via alla stagione del Tartufo Bianco, che in Toscana ha inizio proprio da questa data. Qui è  presente una selezione di  Tartufi toscani, cui si affiancheranno i Tartufi piemontesi appena la loro stagione avrà inizio. E tutto, come si conviene tra i cercatori toscani, avverrà alla luce del sole!   ...tartufo di notte! Finalmente al via…

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Acqua Di Lago, Acqua Di Fiume

Acqua di lago, acqua di fiume

«Il lago della mia infanzia è stato quello del windsurf, di cui sono stato per anni nazionale. Poi… quello dell’acqua per cucinare!  – ride Marco Sacco, chef stellato del Piccolo Lago di Mergozzo – Siccome ogni piatto che arriva in tavola è figlio anche della sua cultura, ho ripensato al lago come alla storia di quelli che qui vivono e lavorano. Una bella storia che abbiamo deciso di raccontarvi». E per parlare del suo progetto Gente di Lago e di Fiume, al via con la seconda edizione il 6/ 7 ottobre sull’Isola dei Pescatori (Lago Maggiore), Marco Sacco ha scelto un palcoscenico a suo modo altrettanto suggestivo, dove per altro l’acqua mantiene la sua presenza: quella regale del fiume Po. Lo si intravede infatti muoversi sinuoso, sullo sfondo di una Torino a 360°, dietro le vetrate di Piano35, il ristorante del grattacielo IntesaSanPaolo, di cui dal 17 settembre 2019 Marco Sacco è diventato il nuovo chef.   Acqua di lago: l’Isola dei Pescatori Un mondo di acqua: quella del fiume, che dal lago entra ed esce; quella del lago, che il fiume accoglie e risospinge; quella del mare, che tutto riceve e contiene. È così che un piccolo borgo come l’Isola…

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Pastificio Bolognese: Quando L’Emilia Conquista Torino

Pastificio Bolognese: quando l’Emilia conquista Torino

Per chi, come me, è nato in Emilia, la pasta, soprattutto quella fresca e quella ripiena, è un must intoccabile. E scoprire, bambina di sei anni catapultata senza preavviso nella “grigia” Torino della Fiat, che qui le mamme, a differenza della mia, non confezionavano a mano le quasi quotidiane tagliatelle, fu assai sorprendente. Col tempo ho imparato ad apprezzare altre, per me allora ancora imprevedibili, prelibatezze della cucina piemontese, di cui ora non saprei fare a meno. Ma la pasta…quella no! Quella la sappiamo fare soltanto noi!   Pastificio Bolognese: settant’anni “in pasta” Ciò premesso, ecco le ragioni del successo torinese del Pastificio Bolognese della famiglia Muzzarelli: i tortellini modenesi fatti a mano dalla signora Alda nella Torino del 1949. Da allora di anni, e d’impasti, ne sono passati parecchi, settanta per la precisione. Il tempo giusto per fare un bilancio e per festeggiare un compleanno, come si fa in una famiglia ormai arrivata alla terza generazione.  Siamo felici e orgogliosi– dichiara il Presidente, nonché decano della famiglia, Achille Muzzarelli – di compiere 70 anni e di aver continuato a garantire nel tempo, nella nostra città di adozione, Torino, un prodotto di qualità nato dalla passione nel mettere, ed è…

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Valle Grana, Parte Seconda: Söfran

Valle Grana, parte seconda: söfran

Soffia il vento dello zafferano, in questa strana estate di canicole e di piogge improvvise. Soffia da più parti; sarà per il suo bellissimo colore,  o per il sapore che dà ai suoi risotti; o forse per tutte le nuove ricette che, in questi tempi di food diffuso, attorno a lui vanno pian piano costruendosi. Una coltivazione dello zafferano che scopro assai diffusa, qui in Italia, anche in zone in apparenza non deputate. Come potrebbe sembrare, e  non lo è, la Valle Grana.   Söfran in Valle Grana: una storia secolare Lo zafferano, o meglio il söfran,come si dice in dialetto piemontese,  veniva coltivato già nel XV secolo sulle colline del Marchesato di Saluzzo, di cui a quel tempo faceva parte anche la Valle Grana. Una presenza storica, quindi, di cui la presentazione commerciale durante la “Prima esposizione agraria-industriale-artistica della provincia di Cuneo” nel 1870 da parte di un cittadino di Caraglio, Antonio Delpuy, fu la consacrazione ufficiale.  Eppure, e qui sta la vera stranezza, si è arrivati fino al marzo 2015 per vedere la costituzione del primo Consorzio di Tutela, Promozione e Valorizzazione del Söfran-Zafferano di Caraglio e della Valle Grana: e nel frattempo?   Söfran in Valle Grana:…

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Una Pizza In Compagnia…

Una pizza in compagnia…

  Per una pizza in compagnia, gli ingredienti obbligatori sono due: la, o meglio, le pizze e gli amici con cui condividerle. Poi restano da precisare i dettagli, spesso tutt’altro che insignificanti. Primo fra tutti, il luogo. Che non deve essere, per nulla al mondo, “la solita pizzeria”. Ed è stato così che noi ci siamo ingegnati a trovarne uno adatto.   Amici per …la pizza Una casa di campagna, quella di Paola e Gabriele, con un forno a legna ereditato da un tempo in cui farsi il pane in casa era un bene necessario; un gruppo di loro amici, ognuno con la sua dote specifica: chi sa fare l’impasto e conosce i segreti del lievito, chi calcola temperatura e tempi, chi manovra con destrezza la pala, chi ha provveduto alle “coperture” gourmet…e chi ha pensato alle birre. E non è mancato neppure chi, avendo aderenze in alto loco, ha tenuto lontane le nuvole per il tutto il tempo necessario.   Pizza! O meglio: pizzzzzzzzzze…. Noi, oggi semplici assaggiatori, abbiamo goduto del previlegio del giudizio. Ottima, ottima davvero, l’originale miele di tiglio, acacia e castagno con noci e gorgonzola, nata dalla fantasia del momento. Poi niente affatto male la più…

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Parmigiano Reggiano A Cheese2019: Perché Il “naturale è Possibile”

Parmigiano Reggiano a Cheese2019: perché il “naturale è possibile”

Terra natale, per me, è l’Emilia e terra della vita il Piemonte. Scoprire che il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà Official Partner alla prossima, e ormai imminente, CHEESE 2019, a Bra (CN) dal 20 al 23 settembre, non può quindi che farmi piacere. Prodotto con la stessa ricetta da oltre nove secoli – solo latte, sale e caglio, senza l’uso di additivi e conservanti - il Parmigiano, o meglio ‘l fürmai, “il formaggio” tout court come lo chiamava mia nonna, risponde in tutto e per tutto al tema di questa dodicesima edizione: “Naturale è possibile” .   Il Parmigiano è… Fedele alle sue origini anche nel nome – i 330 caseifici che lo producono stanno tutti all’interno di cinque province: Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova destra Po, Bologna sinistra Reno – il Parmigiano non per questo soffre però di immobilismo. Sempre al passo con i tempi, negli ultimi anni si è prontamente adeguato alle richieste di un mondo in continua evoluzione senza per questo nulla perdere della sua tradizionale “naturalezza”. Oltre al Parmigiano Reggiano Bio, da agricoltura biologica, oggi si producono infatti anche il Parmigiano Reggiano Kosher, destinato ai consumatori di fede ebraica osservanti, e il Parmigiano Reggiano Halal, destinato…

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