Esterno Carlo E Camillo

“Carlo e Camillo”: dove, se non a Torino?

Intanto diamo la notizia dell’apertura. Poi, quando sarà il momento, dopo aver lasciato agli chef e al personale il giusto tempo per un doveroso rodaggio,  vi racconteremo qualcosa di come si mangia e si beve in questo locale. Quel che però già mi piace, e lo confesso volentieri, è il nome. Carlo (Alberto) e Camillo (Cavour), qui uniti insieme per la gloria di Torino! Un colpaccio che, visto che il secondo divenne ministro solo dopo l’abdicazione del primo, non è riuscito nemmeno alla Storia con la S maiuscola…

“Carlo e Camillo”, il bistrot del Ristorante Carignano, aprirà così  i battenti nel cuore di Torino domani: martedì 8 agosto. Due salette e un piccolo dehors estivo, per un totale di di una trentina di coperti, con un orario davvero ampio: tutti i giorni, dalle 12.00 alle 23.00, per il pranzo di lavoro, il tè del pomeriggio, l’aperitivo e la cena.

A destreggiarsi fra pentole e fornelli saranno due chef che non hanno bisogno di presentazioni: Fabrizio Tesse,  chef stellato de la “Locanda di Orta” e del “Ristorante Carignano” Ruggero Rolando, chef resident del “Ristorante Carignano” .

Il nuovo Bistrot nasce con un intento preciso, tutto mirato a coniugare la raffinatezza e la delicatezza del gusto di Carlo Alberto con la passione e il piacere per la buona cucina di Camillo Benso. Non dovrà dunque stupire il fatto  che alcuni piatti alla carta vengano presentati in due versioni differenti:  quella di Carlo e quella di Camillo. Le troverete  nel menu  “…..Co’ Mangiuma….”, tutto improntato ai grandi piatti  della tradizione Piemontese: le acciughe, i peperoni, il vitello tonnato nelle due varianti “Carlo” e “Camillo”, la carne cruda, i ravioli del plin, il baccalà, il coniglio grigio di “Carmagnola” presidio slowfood e la robiola sapranno andare incontro ai diversi gusti di chi deciderà di sedersi ai tavolini del locale che sta per debuttare. Chi invece va di fretta, alla voce “‘L Pan Condit” potrà trovare panini,  tramezzini e insalatone. Oltre che, a pranzo,  una proposta diversa legata alla spesa giornaliera fatta al mercato.

Baccalà all’albese

Il nuovo bistrot tuttavia intende proporrei anche come bottega enogastronomica. Se per un verso dunque tutti i piatti saranno pensati anche per l’asporto, per l’altro coloro che lo desiderano  avranno la possibilità di scegliere dagli scaffali del locale prodotti unici,  tutti personalmente preparati o selezionati dagli chef. Piatti pronti, pasta fresca, tonno, olio extravergine, sughi, marmellate, succhi e cioccolato, sono solo alcuni degli esempi della “galuperie” che in questo nuovo spazio troverà posto.

Ovviamente poi, dulcis in fundo, non mancheranno i dessert. E anche questi saranno frutto di un’attenta ricerca del  pasticcere Matteo di Noia sui gusti dei due protagonisti Carlo Alberto e Camillo Benso: se così la torta “Carlo” avrà come suo ingrediente chiave pesche e amaretto, la torta  “Camillo”, gluten free, punterà su nocciole e fichi.

E anche il gelato avrà qui una sua identità specifica, con due gusti studiati e creati dagli chef in  collaborazione con il maestro gelatiere Alberto Marchetti: così, mentre nel gusto “Carlo” si fonderanno riso, latte e grissini, a giocare tra loro nel “Camillo” saranno gianduia e Punt e Mes, come vuole una storica locandina di Armando Testa.

Le premesse sembrano esserci. Ora non resta che attendere Carlo e Camillo al varco dell’assaggio.

Ma per questo ci toccherà aspettare….

 

“Carlo e Camillo”   via Carlo Alberto 35 – Torino.  lun- dom 12.00 – 23.00

www.ristorantecarignano.it   Tel: 0115170171

 

 

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

This Post Has 2 Comments
  1. Spero di provare anch’ io questa cucina ma ora che la mia mamma dovrebbe restare in una residenza per anziani non lontana da dove abito Torino mi sembra sempre più lontana anzi mi sembra che si allontani sempre di più e questo mi rattrista anche se devo ammettere che al mio caro maritino Torino continua a piacere. ( il problema è che ormai entrambi abbiniamo la città di Torino che tanto ho amato e ancora amo alla presenza in situ della mia cara e adorabile mammina che è sempre stata capace li distruggere ogni cosa bella che io potessi amare )

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