La Collezione Gualino Alla Galleria Sabauda Di Torino

La Collezione Gualino alla Galleria Sabauda di Torino

La Collezione di Riccardo Gualino Un fine collezionista, Riccardo Gualino, di cui  "la vita e le passioni si intrecciano ad una storia della produzione artistica che va dall'Antico Egitto all'Ottocento, abbracciando pittura, scultura e arti decorative". Così, lo scorso 29 novembre 2022,  durante la presentazione del nuovo allestimento al secondo piano della Galleria Sabauda nel Palazzo Reale di Torino, la direttrice dei Musei Reali, Enrica Pagella, ha descritto l'imprenditore e mecenate piemontese che, anche per le sue vicende biografiche, fu sicuramente uno dei grandi protagonisti della storia italiana del Novecento. La sua Collezione infatti è stata, ed è tuttora, considerata una delle più importanti raccolte d'arte esistenti in Italia. Una Collezione, per ora, divisa a metà La Collezione, che ora è possibile ammirare nella sua nuova sistemazione, ha una storia complessa che si affianca e si intreccia, nel bene e nel male, con quella del nostro tormentato Paese. Confiscata dal regime negli anni '30 del secolo scorso, soltanto per una parte è qui ora alla Galleria Sabauda, l'altra ancora oggi è conservata alla Banca d'Italia. Riuscire a riunirle, potrebbe essere l'impegno dei prossimi anni? Nell'attesa, l'occasione è comunque imperdibile: 120 opere, tra dipinti, oreficerie, reperti archeologici suddivise lungo sette sale. La…

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Non Chiamatelo “turismo Lento” (parte Seconda)

Non chiamatelo “turismo lento” (parte seconda)

I nostri dintorni: questi sconosciuti A Pinerolo il pulmino ci lascia nella parte alta della città, sul piazzale della Basilica di San Maurizio,  testimone di un tempo in cui era qui il centro della vita economica e politica dell'antico ducato. La sua fondazione risale infatti almeno all'XI sec. e con i continui restauri arriva fino al XIX. Ora però  di quel passato glorioso resta soltanto il ricordo e, se non altro, lo splendido panorama che da qui si gode e che nelle belle giornate permette di spaziare con lo sguardo fino a Torino. Attira a un tratto la nostra attenzione un curioso cippo marmoreo posizionato lungo il viale d'accesso alla Basilica. Ricorda che qui  erano il Castello e le mura della Cittadella, ora scomparsi del tutto ma ancora al centro di racconti suggestivi. Si dice infatti che nei  loro sotterranei sia stato a lungo imprigionato anche il misterioso personaggio nascosto  dalla leggendaria "Maschera di ferro". E così, fantasticando, iniziamo la discesa a valle imboccando via Principi d'Acaja. Percorrendo Pinerolo Lungo questo percorso storico, che collegava l'alto centro cittadino con la zona pianeggiante, incontriamo l'eleganza dei palazzi nobiliari tra medioevo e rinascimento, tra cui il Palazzo D'Andrade, più noto come La…

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A Torino Si Va A Tavola Con Il Re

A Torino si va a tavola con il Re

Per una nuova Sala da pranzo, deve essere nuovo anche il corredo da tavola. Soprattutto quando la sala è quella di un Palazzo reale e la tavola da apparecchiare è quella di un Re. Così deve aver pensato  Carlo Alberto di Savoia-Carignano, da poco divenuto Re di Sardegna, quando si è preoccupato di apportare al suo palazzo quegli indispensabili cambiamenti per renderlo, anche negli arredi, all'altezza delle altre Case regnanti europee.  Senza ovviamente dimenticarsi della Sala da pranzo: perché, come dice la saggezza popolare,  seduti a tavola si ragiona meglio. Soprattutto quando la tavola è apparecchiata con un corredo  in argento di eleganza tutta francese, all'epoca il massimo della raffinatezza possibile. Che ora è visibile anche a noi "moderni" nella mostra SPLENDORI DELLA TAVOLA al Palazzo reale di Torino, dal 17 marzo al 17 luglio 2022.   Un servizio da tavola da Re Della creazione dei 164 preziosi esemplari qui presentati - una minima parte dei 1832 elementi che corrispondono al totale del corredo - si era occupata la bottega orafa di Charles -Nicolas Odiot, tra le più celebri al servizio dell'aristocrazia francese. E la committenza ricevuta in questa occasione da parte di Carlo Alberto è considerata dagli studiosi tra…

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Fattori, Il Pittore Che Apre Al Novecento

Fattori, il pittore che apre al Novecento

Un felice ritorno quello di Giovanni Fattori a Torino, ospitato per la prima volta negli spazi della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea per una grande retrospettiva a lui dedicata. Spesso presente nelle mostre allestite in città già nel corso dell’Ottocento, l’espressione artistica del pittore livornese aveva infatti incontrato fin da subito il gusto dei torinesi, come testimonia l’attenzione per le sue opere da parte di autorevoli collezionisti del calibro di Riccardo Gualino e di Vittorio Viale, che dell’allora Museo Civico divenne in seguito anche direttore.   Fattori: un Risorgimento non convenzionale Fattori, considerato oggi uno dei maestri assoluti dell’Ottocento italiano, seppe interpretare in modo innovativo sia i temi delle grandi battaglie risorgimentali che alcuni aspetti della vita dei campi e del paesaggio rurale. Come dimostra l’originale Ritorno in scuderia (dopo la manovra), dove l’attenzione sembra concentrarsi più sugli animali che sugli uomini; o l’antiretorico Accampamento di fanteria, davvero lontano da ogni intento celebrativo.   Fattori: paesaggi dell’Italia post-unitaria Una rappresentazione della natura, uomini e animali compresi, quella di Fattori, che preferisce suggerire piuttosto che descrivere la realtà di una condizione esistenziale. E ci riesce grazie a una padronanza altissima del disegno e dei rapporti prospettici unita a…

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Andrea Mantegna: Il Più Moderno Degli Antichi

Andrea Mantegna: il più moderno degli antichi

Oltre 130 opere in mostra nelle sale torinesi di Palazzo Madama, arrivate da alcune delle più grandi collezioni del mondo; un percorso espositivo che comprende, oltre ad alcune opere di Andrea Mantegna,  capolavori dei maggiori protagonisti del Rinascimento; una grande introduzione multimediale, allestita nella Corte medievale, per poter ammirare anche gli affreschi e le opere che non possono essere esposte per ragioni conservative. Tutto proposto in tre lingue – italiano, inglese e francese – con audioguida inclusa nel biglietto di ingresso e un orario di apertura prolungato fine alle 21 il giovedì e il sabato. Nell’intento di offrire, da un punto di vista non ancora del tutto esplorato, la rappresentazione di sé creata in sessant’anni di carriera da uno dei più importanti artisti del Rinascimento nell’Italia settentrionale.   Andrea Mantegna, rivivere l’antico… Una storia straordinaria, quella di Andrea Mantegna: un uomo e un artista che oggi forse definiremmo self made man. Dalle origini modeste alla corte dei Gonzaga grazie alle sue doti artistiche, gestite con appassionata intelligenza e grande capacità di costruire  relazioni e contatti. E sono proprio le sue opere, lette anche come documenti illuminanti sulla cultura e sull’ambiente in cui aveva scelto di vivere e di lavorare, a parlarci…

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A Berlino Con 100 Marchi

A Berlino con 100 marchi

Lasciatevi sedurre, non ve ne pentirete, dalle imperdibili Woman  di Man Ray, a CAMERA – Torino  fino al 19 gennaio 2020. Ma prima di uscire riservatevi un momento per ascoltare una storia. Quella, non meno seducente, che saprà raccontarvi Tommaso Bonaventura con il suo 100 marchi – Berlino 2019: il progetto fotografico in occasione dei 30 anni dalla caduta del muro.   Il muro di Berlino: 1989-2019 Sviluppato in collaborazione con la curatrice Elisa Del Prete, il progetto ha dato vita a una mostra, che propone il racconto del Begrüssungsgeld, il denaro di benvenuto che dal 1970 al dicembre 1989 i cittadini della DDR ricevevano quando entravano nella Germania Ovest per la prima volta. Storie private di un cambiamento, di un “prima” e un “dopo”, tra due società che iniziano a convivere restando, comunque, divise in due.   Dove passava il muro… Con i suoi 100 marchi Jana Gross, che nel 1989 lavora in tv alla redazione di Elf99, un fortunato programma per adolescenti, è andata a Berlino Ovest per ascoltare Tina Turner in concerto, nello stadio che fu di Goebbels. Per Christiane Braunroth, ingegnere edile a Berlino Est dall’inizio degli anni ’70, il ricordo indelebile è invece un altro:…

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Sedotti Da Man Ray

Sedotti da Man Ray

Come una festa di compleanno la mostra appena inaugurata a CAMERA, WO/MAN RAY. Le seduzioni della fotografia, arrivata al momento giusto per celebrare il quarto anniversario del torinese Centro Italiano per la Fotografia. E una mostra davvero sorprendente. Non soltanto perché si tratta della prima rassegna pensata qui per un grande maestro della fotografia mondiale, ma anche perché, come ha sottolineato il Presidente di CAMERA Emanuele Chieli, offre «un approccio nuovo a un tema così attuale come quello del ruolo della donna all’interno di ogni ambito della società, compreso quello artistico». La donna: fonte prima della sua ispirazione poetica. Modella, certo, ma anche e soprattutto amica, amante, compagna. Nonché artista a sua volta, in grado di affermare un suo autonomo linguaggio, come nel caso di Berenice Abbott e Lee Miller, presto divenute tra le maggiori fotografe del periodo.   Percorrendo le sale di WO/MAN RAY Sei sale (Wo Man Ray – L’âge de la lumière – La beauté convulsive – Quand les objets rêvent – La résurrection des mannequins – Atelier Man Ray), cui si aggiunge il corridoio (The fifty three Faces of Juliet), dove sono raccolte circa duecento fotografie: disinvolte e sorprendenti magie realizzate con la complicità della camera…

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Anche Leonardo è Passato Da Caraglio

Anche Leonardo è passato da Caraglio

Un Leonardo da Vinci inedito quello che lo scorso 5 ottobre  è comparso al Filatoio Rosso di Caraglio, capitale della cuneese Valle Grana, protagonista della mostra L’altra tela di Leonardo – Le geniali invenzioni nelle macchine tessili. Una mostra, ha subito chiarito aprendo l’inaugurazione il curatore Flavio Crippa, che di Leonardo ingegnere tessile è profondo conoscitore, che del grande scienziato presenta aspetti quasi inediti: « La riscoperta dell’interesse di Leonardo per le macchine tessili è piuttosto recente, visto che risale soltanto a pochi anni fa. La tessitura della lana, come avveniva e avviene tuttora a Prato, e quella della seta, di cui il Filatoio di Caraglio fu in passato fabbrica di rinomanza europea, comportano lavorazioni diverse e diversi sono i macchinari adibiti all’uso. Questo aspetto soprattutto affascinò Leonardo, che per la produzione della seta studiò e perfezionò in particolare il torcitoio idraulico, qui ricostruito da noi con uno  sforzo notevole, non lo nascondo,  ma anche con grande soddisfazione».   La tela di Leonardo: una mostra per tutti In apparenza concentrata su aspetti e dettagli tecnici della lavorazione della seta, la mostra si rivela invece subito accattivante per il visitatore disposto a lasciarsi catturare dalle novità che raccoglie. Le tre sezioni…

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Urbania: Un’Italia Da Scoprire

Urbania: un’Italia da scoprire

Si trova nelle Marche, poco distante da Pesaro-Urbino, ma la leggenda ne parla come di una Bologna in miniatura. “Quando si costruì Casteldurante i maestri muratori furono mandati a Bologna con dei mazzi di canne per misurare la larghezza delle vie e dei portici di quella città. Fatto ciò si incamminarono per il ritorno ma, stanchi, cominciarono ad usare quelle misure come bastone da viaggio che presto si accorciarono. Di conseguenza … tutto fu più piccolo nella nuova città delle Marche”. Stiamo parlando di Urbania, alias Casteldurante, alias Castel delle Ripe. Perché l’altra curiosità che la caratterizza sta proprio nella storia del suo nome, cambiato per ben tre volte dai capricci della storia: dal 1636 è Urbania, in onore di papa Urbano VIII, che la elevò a Diocesi convertendo il città il suo Castello. Qui, nel Palazzo in riva al fiume Metauro, autentico “luogo delle delizie”, durante il Rinascimento i Duchi della Rovere passavano le vacanze fra belle dame e poeti, ritemprandosi dalle fatiche della guerra. L’ultimo di loro, Francesco Maria I Della Rovere, stabilì qui la sua residenza, stregato dalla magia dei luoghi e morì proprio a Casteldurante nel 1631. Ora, dopo 400 anni, è arrivato per lui il momento di tornare…

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Anche Leonardo è Passato Di Qui

Anche Leonardo è passato di qui

Per chi non lo sapesse – e in effetti a saperlo finora erano davvero in pochi – Leonardo da Vinci ha visitato anche il Piemonte e di alcuni luoghi ha fatto oggetto di studio. A rivelarlo è Leonardo e il Piemonte, settima e ultima sezione della mostra organizzata dai Musei Reali di Torino per celebrare i cinquecento anni dalla sua morte: LEONARDO DA VINCI. DISEGNARE IL FUTURO, aperta al pubblico dal 16 aprile al 14 luglio 2019 nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda di Palazzo Reale.  Un percorso che non si articola per sequenze cronologiche o biografiche, ma intorno al filo delle opere, nel tentativo di aiutare il visitatore a scandagliarne il senso.   Leonardo da Vinci: un naturalista? un ingegnere? un architetto?... La mostra, curata da Enrica Pagella, Francesco Paolo Di Teodoro e Paola Salvi, si snoda in un percorso a temi, che culmina, nella sezione centrale intitolata Autoritratto, con l’incontro con l’icona forse più celebre di tutta la storia dell’arte italiana. Nella penultima sezione poi, dedicata al Codice sul volo degli uccelli, ci si trova davanti a un’interessante curiosità: un piccolo taccuino dove, accanto a qualche schizzo dal vero tracciato a pietra rossa, compaiono i primi appunti sul volo…

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