Cinque Domeniche Di Castelli Aperti

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Le cinque domeniche vanno da maggio a settembre, l’ultima per ogni mese così è più facile ricordarsene. Il problema sarà scegliere quali visitare perché ventiquattro, tra castelli e dimore storiche della Provincia di Torino, sono un bel numero. E, soprattutto, chi avrebbe mai detto che fossero davvero tanti. Prova ulteriore, se ancora ce ne fosse bisogno, che il Piemonte è una terra discreta, persino un po’ troppo. Quello che altrove sarebbe stato magnificato da tempo, qui invece spesso viene ancora tenuto nascosto. Per un comprensibile desiderio di privacy tutta sabauda, certo, ma inutile nascondersi che, sotto sotto, c’è anche un pizzico di quell’atavico spirito minimalista che ha fatto del piemontesissimo “ esageruma nen” il primo comandamento che qui ci si sente ripetere fin dall’infanzia. Soltanto così ci si spiega come il patrimonio di questi piccoli –ma poi nemmeno tanto- gioielli, sparsi qua e là sul territorio tra fiumi e colline, abbia   attraversato i secoli nel quasi totale anonimato.

 

Virle Piemonte

Anch’io non conoscevo il Castello dei Romagnano che nobilita con la sua imponente presenza il piccolo centro storico di Virle Piemonte da più di settecento anni.

La sua investitura risale infatti al XII secolo, pare per mano di Federico Barbarossa ai marchesi di Romagnano, e sarebbe probabilmente arrivato intatto fino a noi se le truppe francesi del generale Catinat, in marcia verso Saluzzo dopo la vittoria nella battaglia della Marsaglia, non avessero penato bene di dargli fuoco. La sua forma attuale “a ferro di cavallo” è quindi il risultato della ricostruzione settecentesca, sempre ad opera dei Romagnano, che da allora fino a metà Ottocento ne fecero la loro residenza stabile.

Superata la fase, ahimè quanto spesso presente nella travagliata storia del nostro Bel Paese, di incurie e abbandoni, il castello è oggi proprietà della famiglia Monasterolo, che ha deciso di prendersene cura, affrontando tutte le inevitabili difficoltà di un serio restauro conservativo.

 

Osasco

Sorprendente per la sua imponenza di fortezza nata a difesa del territorio dal confine francese è il Castello di Osasco, proprietà dei Cacherano fin dal XIV secolo. Ora che dai nemici è inutile difendersi alzando il ponte levatoio, il castello è diventato luogo di festa e accoglienza. Grazie al progetto settecentesco di Benedetto Alfieri, l’architetto dei Savoia, venne infatti realizzato un bellissimo parco, con vista sulla vallata e maestoso arco d’accesso che lo separa dal giardino all’italiana davanti all’ingresso principale. Qui oggi si svolgono eventi, sia pubblici che privati, curati dall’agriturismo “Le Quattro Torri” di proprietà della famiglia.

 

Miradolo

Un altro grande Parco secolare, di gusto settecentesco nella progettazione, è quello che circonda il Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo. Anche in questo caso, si deve all’opera di recupero e di restauro, tuttora in corso, curata dalla Fondazione Cosso su indicazione della nuova proprietà, se questo gioiello non è andato perduto per sempre. Sulla base di vecchie mappe, si sta portando avanti il ripristino delle specie originali nel Parco. Faggio rosso, Pino nero, Cedro del Libano; ma anche una Sequoia, un Faggio Asplenifolia, un Liriodendro dai particolari fiori bianchi… E poi Lauri, Agrifogli, Camelie , Magnolie, un bosco di Bambù giganti…Tra scorci suggestivi e romantici vialetti si arriva alla Serra neogotica, oggi ristrutturata per accogliere concerti, convegni, esposizioni e, perché no, anche momenti di catering curati dall’Antica Pasticceria Castino di Pinerolo.

 

E gli altri Castelli? Ve l’ho detto che ventiquattro sono davvero tanti… le visite cominciano domenica 28 maggio 2017, non c’è tempo da perdere!

 

Per tutte le informazioni, consultate il sito:

 

www.turismotorino.org

 

 

 

 

 

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