I 20 anni de la Cruda

Come si festeggia un compleanno? Con una bella festa in compagnia degli amici!

Così hanno pensato anche a La Granda, l’associazione di allevatori di bovini di razza piemontese, che lo scorso il 21 giugno ha voluto celebrare i 20 anni della sua “Cruda”. Il luogo prescelto – certo il più adatto alla situazione – è stata la Macelleria, con annesso Ristorantino della Carne, di Eataly Lingotto a Torino dove, a partire dalle 17 si è dato il via ai festeggiamenti.

Primo evento, l’asta della carne, con il divertente contributo della Mezz’ora Canonica – Padre Filip e Luca il Chierichetto – e sotto l’attenta guida di Sergio Capaldo. A questa ha fatto seguito lo showcooking degli chef Luca Cantù e Alessio Di Giorgio, che hanno intrattenuto il pubblico in un percorso sensoriale tra i sapori della carne piemontese. Infine, il momento più atteso: la cena, a cura dell’Osteria Baligio, direttamente da “La Granda” di Genola, ancora fresca d’inaugurazione visto che ha aperto i battenti lo scorso 8 giugno. Un’osteria conviviale, che porta il nome della piccola frazione dove è nata, con un menu, tradizionale e creativo insieme, fatto di ingredienti a km 0. Il giovane chef Alessio Di Giorgio, classe 1989 e alle spalle già un discreto percorso tra le “stelle”, ha proposto, per il nostro tavolo press, una serie di assaggi dal suo menu. Come non iniziare dalla freschissima Cruda La Granda, servita con salsa al tuorlo d’uovo e veli di pane pugliese? E come non proseguire con l’inedita, e davvero interessante, Gradisca, un carpaccio di posteriore marinato al miele d’Elva (Presidio Slow Food), con misticanza, salsa d’arancia e olive candite. Per finire, un classico totalmente rivisto e ripensato: un tenero Bollito Tonnato, presentato a fette con spuma all’uovo e tonno.

Altri piatti? Ce ne sono, ce ne sono: il talento creativo dello chef non si ferma certo qui!

Ma per scoprirli bisogna andare all’Osteria… a Baligio, frazione di Fossano, in via Garetto 8/A.

 

 

 

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

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