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Il Quadrifoglio: pesce di qualità a Torino

Andare in pizzeria per gustare dell’ottimo pesce, fresco e ben cucinato? Curioso ma vero, quando il locale in questione si chiama Il Quadrifoglio, ristorante-pizzeria a conduzione familiare a pochi passi dall’affollata piazza di Santa Rita. Confesso che, senza la soffiata di un amico affidabile, non avrei abdicato dalla mia radicata convinzione “in pizzeria soltanto per la pizza”: luogo comune ormai superato? L’esperienza mi dice di no, ma sarei lieta di sbagliarmi e di poter fare altre scoperte, altrettanto interessanti e piacevoli. Per ora mi accontento di questa, che ho tutte le intenzioni di ripetere con tutti i dovuti, e golosi, approfondimenti.

IMG_0084Accolti con cortese affabilità nella tranquillità un po’ desolata di un sabato a pranzo – “ non è un problema” sorride la titolare davanti al nostro momentaneo imbarazzo – ci sediamo a uno dei tavoli accuratamente apparecchiati: un locale tutto per noi quando ci ricapita? E così, seguiti con attenta premura dall’inizio alla fine, ecco il racconto della nostra esperienza. Una bella sorpresa la degustazione di ostriche bretoni e tartufi di mare, richiesta al momento, cui fanno seguito spaghetti alla chitarra, astice e pomodoro dalla perfetta cottura e altrettanto succulenti spaghetti scampi e vongole.IMG_0087Tra i secondi, non abbiamo resistito al fritto misto di paranza – “ho aggiunto in più anche qualche anello di calamaro…” si è scusato con franchezza il titolare – morbido e croccante come da tempo non mi capitava di assaggiare. Il tutto accompagnato da un buon Vermentino di Sardegna, scelto da una carta dei vini non troppo ampia ma non banale. Ultima nota positiva: il buon rapporto qualità/ prezzo che accompagna, o forse ne è proprio la diretta conseguenza, una professionalità autentica e non ostentata. Il che, in questi tempi di chef televisivi, è un valore davvero non… aggiunto!

 

Il Quadrifoglio – via Bene Vagienna, 22 Torino

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

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