Il Ventuno.1 di Alba: che sia nata una stella?
Non sarà certo il primo impatto col locale a stupirvi, questo Ventuno.1 –Ristorante e bottega di Alba, con il suo arredo minimalista un po’ troppo essenziale – una tovaglietta, anche mini, l’avrei messa sul tavolo – temperato in parte dal calore del parquet e dalle curiose composizioni alle pareti. Quando però cominceranno ad arrivare i piatti, cucinati con attenzione e, quindi, con calma, potrete forse ricredervi anche sulle scelte stilistiche dell’ambiente. Essenziali sono infatti, e questa volta lo dico in positivo, anche le presentazioni, che non nascondono con inutili fronzoli un’ottima qualità della materia prima trattata con mano sicura e felice.
La cena al Ventuno.1: parte prima
Abbiamo iniziato con un’insalata di funghi porcini, che mi ha subito attirato anche per la difficoltà di reperirli in questa difficile annata. Non essendo una fanatica del “km 0”, cui preferisco di gran lungo il “km buono”, non ho indagato sulla provenienza: il piatto era ottimo, e a me tanto basta. Perfetta e con l’aggiunta di un pizzico di originalità, anche l’abbondante carne cruda di Fassona piemontese con Robiola di Roccaverano e noci, scelta dal mio alter commensale e da me prontamente assaggiata: mai fidarsi e sempre meglio verificare.
Meraviglia poi, tra i primi, scoprire i tajarin mantecati al burro d’Alta Langa. Un piatto apparentemente “facile” ma che in realtà non lo è affatto, perché –fateci caso – non è frequente trovarlo in carta, nemmeno qui in Langa. Le ragioni addotte dai ristoratori sono le più varie: troppo banali, la tradizione li vuole al ragù, i clienti si aspettano un piatto più ricco… Invece, a mio parere, sono una vera “prova d’artista” perché richiedono materie prime d’ottima qualità e una sapiente attenzione al punto di cottura. E questi, lasciatelo dire a una cultrice della materia, erano assolutamente perfetti.
La cena al Ventuno.1: parte seconda
Soddisfatti della piega che stavano prendendo gli eventi – unico neo, il tempo di attesa – abbiamo proseguito con un sottofiletto di Fassona e funghi porcini, anch’esso dalla preparazione ineccepibile, come tradizione comanda. A questo punto, pur senza una vera necessità perché ormai davvero sazi, ci saremmo tuttavia concessi anche un dolce. Peccato però che il servizio, o almeno chi nello specifico seguiva la nostra tavola, che già aveva dato qualche segnale di latitanza, ci avesse completamente abbandonati a noi stessi, evidentemente nella convinzione che la nostra cena si fosse conclusa. Dopo un’inutile, e non breve, attesa, abbiamo optato per il caffè. E ottenerlo non è stato facilissimo…
Peccato. Un’ottima cucina che rischia di venir penalizzata da personale di sala – abbiamo avuto tutto il tempo di osservarne i movimenti- non tutto alla stessa altezza. E che la sala sia, nell’economia di un ristorante, altrettanto se non più importante della cucina lo ha più volte ribadito anche un certo Gualtiero Marchesi…
Info:
Ventuno.1 – Ristorante e bottega
via Cuneo, 8A – ALBA
www.ventunopuntouno.it