La maionese impazzita

Non un libro di ricette, anche se le ricette non mancano. Non un manuale per cuochi dilettanti, anche se il diletto, nello scriverlo soprattutto, ha avuto la sua parte. Un romanzo, soltanto un romanzo. Giallo come la maionese del titolo, di cui il lettore, che avrà la bontà di lasciarsi coinvolgere nell’amalgama della vicenda, scoprirà da solo, noi autrici ne siamo certe, le ragioni dell’impazzamento.

La maionese impazzita è la nostra terza fatica letteraria – di Daniela, di Roberta e mia – di cui oggi, finalmente, esce l’e-book, acquistabile a prezzi modicissimi su Amazon. Che cosa c’è di meglio di un “giallo” sotto l’ombrellone, mentre fuori “impazza” (è la parola giusta!) il sole di agosto?

Per chi poi volesse saperne di più, riporto la recensione che, bontà sua, ha voluto regalarci un amico di vecchia data e che ci ha riempite di orgoglio: grazie, Giorgio Pozzi!

 

“…Infine una piacevole sorpresa. Mi riferisco alla terza opera delle nostre autrici, dal titolo “La maionese impazzita”. Chi si diletta di cucina sa a cosa ci si riferisce e a quante maledizioni vengono in mente nel caso specifico, ma il titolo, colore a parte, non lascerebbe presagire che si tratta invece di un vero e proprio excursus nella letteratura gialla. Si tratta di una vicenda come sempre ambientata a Torino, in quell’ambiente borghese e “crocettaro” che già costituì la base per la celebre “Donna della Domenica” di Fruttero e Lucentini. Ma a parte questa citazione, del resto presente nel libro stesso, la narrazione qui procede spedita, con personaggi ben delineati e in alcuni casi, di un certo spessore. Non ci sono novità eclatanti ma le nostre amabili signore non sfigurano: certo, non pretendono di assommare in tre un’ Agatha Christie, dalla quale hanno tratto la tecnica della soluzione del mistero alla fine del giallo. C’è una non troppo convenzionale coppia di investigatori ( Tommy e Tuppence? Maigret e Lapointe?) che si muove nel milieu del mondo dell’arte e delle mostre nelle relative gallerie, ci sono personaggi borghesi o divenuti tali per acquisizione, insegnanti e artisti. Insomma un mondo tutto sommato non eccessivamente chiuso, ancora legato al “bon ton”, con la scuola a fare da grimaldello, anche se nella realtà chiunque abbia avuto anche indirettamente a che fare con il mondo della medio-alta borghesia torinese, sa quanto questa sia ancora, nonostante tutto, una casta quasi inaccessibile. Molto carina l’idea di posporre al finale ricette stimolanti per il palato, da cui emerge l’esperienza di Silvana Delfuoco come giornalista enogastronomica ed esperta di cucina. Un leit-motiv comunque presente anche nelle due opere precedenti”.

 

Daniela Cigliano, Silvana Delfuoco, Roberta Massirio – La maionese impazzita – Giancarlo Zedde editore, Torino 2016 (2009): Kindle Amazon 0,99 euro.

 

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