Museo d’Artiglieria: mi ricordo…

Un’emozione privata, per me, la visita di oggi al MUSEO STORICO NAZIONALE D’ARTIGLIERIA DI TORINO, aperto eccezionalmente il 25 e 26 marzo grazie alle Giornate del Fai di Primavera.

Ne sarebbe stato contento mio padre, sottufficiale di Artiglieria da Campagna, divisione Cremona, nei suoi ultimi anni di servizio di stanza alla caserma “Morelli di Popolo” di corso Unione Sovietica. E fu proprio un Morelli di Popolo, il conte Vincenzo, che dell’Artiglieria era Comandante Generale, a convincere il re Carlo Alberto della necessità di fondare un “Museo d’Artiglieria nel Regio Arsenale di Torino”. Era il 1842 e soltanto un anno dopo il progetto andò in porto, con un intero corpo dell’Arsenale destinato allo scopo. Da allora storia e importanza del Museo sono cresciute, tanto da farne ancora oggi una delle collezioni più prestigiose e ricche d’Europa. Qui sono custoditi, oltre naturalmente ad armi e bandiere del periodo risorgimentale, molti pezzi rari: una bombarda da fuoco dell’Impero Ottomano del XV secolo, bocche da fuoco settecentesche dalle raffinate decorazioni nonchè, pezzo davvero unico, un gigantesco spadone dei Lanzichenecchi del XVI secolo. E poi molti reperti provenienti da scavi archeologici, che vanno dal neolitico al periodo longobardo, di armi da guerra e da caccia. Non manca anche una ricca serie di modellini, in legno e in bronzo, di prototipi di tutti i tipi.

Temporaneamente “sfrattato” dal Maschio della Cittadella, che col tempo era diventato la sua sede storica, dal 2008 il Museo è ospitato nell’ex Caserma Arnione di piazza Rivoli, attualmente in disuso. Così, chiuso ormai da anni – questa visita è stata davvero un evento eccezionale – è anch’esso, come molti di noi,

in attesa di tempi migliori…

 

 

 

 

 

 

 

Info: www.giornatefai.it

 

 

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  1. La sede originaria del Museo ospitava una raccolta di armi e modelli a fini didattici per il personale militare, non aperta al pubblico.

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