41m +BH0OFL

Quando la TRAMONTANA finisce bene

La prima di noi tre “scrittrici” a spiccare il volo in solitaria è stata Daniela. Onore al merito, come si dice, ma soprattutto al suo coraggio. Chissà se anche noi due, Roberta ed io, ci proveremo. Il futuro, con quel che segue. Per ora non me ne occupo.

Tramontana –che titolo curioso – non l’ho letto d’un fiato, ma non perché fosse noioso. Certo, un po’ mi hanno bloccato le descrizioni iniziali – indispensabili, ha detto Daniela, alle mie rimostranze- perché io sono sempre ansiosa di arrivare al dunque. E, superato l’impatto, il dunque è arrivato: la storia d’amore, una di quelle che sanno far sognare, che un abile colpo di scena – il “giallo” che si insinua, imprevisto, nel romanzo solidamente “storico” – sembra sul punto di travolgere. Brava, Daniela, funziona!

La storia, insomma, mi è piaciuta, inevitabile lieto fine compreso. Sia detto per inciso, io non sopporto le storie che finiscono “male”, per quello c’è già il quotidiano. E credo, Manzoni docet, che si possa scrivere un bel romanzo senza necessariamente farne una tragedia. In questo la scrittura di Daniela ha un merito; quello di saper affrontare senza retorica i momenti difficili dei suoi personaggi che, da veri “piemontesi” nell’animo, non si abbandonano mai all’esternazione del sentimento.

Qualcosa da ridire invece l’avrei sul finale, troppo veloce a parer mio.

Ormai la storia era finita, ha detto sempre Daniela. Forse ha ragione lei, ma io avrei ancora…

 

Daniela Cigliano, TRAMONTANA, Amazon, Formato Kindle, € 0,99

 

Informazione non superflua: su Amazon si trovano anche i “nostri” romanzi a tre mani,

La maionese impazzita, e Medietà.

 

 

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *