Scrittura al femminile. Moltiplicato tre

3donne0016Di noi tre scrittrici – Daniela, Roberta ed io – e delle nostre avventure letterarie non avevo ancora parlato qui su diariogoloso. Direi che il momento è arrivato. La vicenda è ormai decantata a sufficienza senza che gli infranti sogni di gloria di questo recente-remotissimo passato suscitino ancora brucianti frustrazioni. Soltanto un po’ di malinconico malumore, siamo umane anche noi.

L’idea è stata di Roberta. Sua la soluzione al problema che ci attanagliava: come faranno tre prof, di lettere per giunta, amiche fin dai tempi dell’Università, nonché colleghe per anni nello stesso liceo, a continuare a frequentarsi da pensionate? Senza scambiarsi inutili visite a base di tè e pasticcini nel rimpianto del bel tempo che fu? Molto semplice, ha sentenziato la reginetta dei mille-e-uno-progetti: facendo qualcosa di costruttivo insieme. E che mai potranno costruire tre esseri come noi, da una vita votate animo e corpo alla letteratura? Ma un libro, è ovvio. Meglio ancora se un romanzo. Meglio ancora se sperimentando tecniche di scrittura inusitate (!) come una audacissima “scrittura a tre”. Detto, fatto. E perché non ci fossero dubbi o ripensamenti, prontamente replicato. Non una, ma ben altre due volte.

IMG_2835Così è nato Medietà, la nostra amatissima (in realtà solo da me) opera prima. Mentre le altre due “madri” lo hanno quasi rinnegato – è venuto male, si vede che è stato scritto in fretta; proprio non mi ci riconosco; guarda, se proprio ci tieni piuttosto lo riscriviamo… – io mi ci sono affezionata. Sarà anche vero che ha un sacco di difetti (mai pensato di essere Dante e neanche Manzoni), ma lo trovo carino. Ogni scarafone è bello a mamma sua, no? Ed io sono la sua mamma, perbacco!

Forti di questa nostra inaspettata capacità riproduttiva un tantino contro-natura, il secondo lo abbiamo chiamato Figli di carta, fratelli d’Italia. Romanzo diciamo così storico, questa volta, ironicamente celebrativo, s’intende nelle nostre intenzioni, dei festeggiamenti per il Centenario. IMG_2834Qualcuno dice sia la nostra opera migliore. Forse, non mi pronuncio.

Sull’onda del successo, o per meglio dire nel tentativo di provarle tutte, ecco l’ultimo parto: il giallo!

Su La maionese impazzita, che onestamente è comunque quello che ha “venduto” di più, io ho poco da dire. Lo ha fortemente voluto Daniela, giallista della prima ora. Roberta, anche lei amante del genere, ha subito acconsentito. E così tra le mie due amiche, nonchè coautrici, sono stati mesi di battibecchi, incomprensibili ai miei occhi e alle mie orecchie, sull’incapacità dell’una a percepire le sottigliezze delle trame proposte dall’altra.IMG_2833 2 A me invece i gialli non piacciono (leggo solo Maigret perché adoro Parigi) e quindi avevo messo subito le mani avanti: io soltanto le parti descrittive e/o enogastronomiche. Sì, perché questo è un giallo dove il cibo, e il vino, sono pilastri fondamentali della vicenda. Ecco perché qui in diariogoloso parlarne va benissimo. E andrebbe altrettanto bene che a qualcuno venisse voglia di leggerlo/i. Almeno uno.

 

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

This Post Has 2 Comments
  1. metacommento: tutto vero ma io Medietà l’ho riscoperto.Per quanto mi riguarda è un po’ troppo autobiografico compiaciuto e lacrimoso, ma ha delle risorse, il topolino. Che dite, lo riscriviamo? Magari con qualche capovolgimento di punto di vista,conclusioni, ecc.?

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