Se l’Odissea parte da Torino…
È stato bello, per me, farsi trasportare dalla suggestione del titolo e godere così la bellezza di queste Odissee in mostra. Perché, come ben sa ogni saggio insegnante, soltanto l’emozione è preludio alla conoscenza. Suggerirei quindi
anche a voi di iniziare la visita senza lasciarvi troppo fuorviare dall’impegnativo sottotitolo, Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi, e di non cercare subito l’appoggio dei pur chiarissimi pannelli espositivi. Muovetevi tranquillamente tra le vetrine, allestite nella penombra di quello spazio, già di suo immaginario e immaginifico, che è la Corte Medievale di Palazzo Madama. Potrete seguire la “vostra” Odissea, sulle orme di un’Umanità che qui appare sospesa nel tempo e nello spazio, al di là e al di fuori dei suoi riferimenti storico-geografici.
Odissea, prima tappa
Il “mio” viaggio è iniziato, è vero, dalla Prima Vetrina, ma perché attirata dalla Venere di Laussel (calco, ovviamente, ma di ottima fattura). Non la più nota fra le Veneri del Paleolitico, ma una delle più chiaramente allusive nella sua sacralità. Una dimensione che, forse, la nostra civiltà ha definitivamente perduto.
Il centro del viaggio
Al centro della sala, perno attorno cui ruota ogni viaggio, la Piroga di Panama, reperto questa volta autentico, proveniente dai depositi del Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama. Perfettamente conservata, oggetto di una modernità sconcertante nella sua elegante funzionalità. E sta abitualmente in una cantina…
Odissea nell’Islam
Ottima scelta di esposizione le splendide miniatura sulla Sezione di Corano del XV secolo proveniente dall’Egitto e conservato al MAO di Torino – ho pur sempre una formazione da filologa – affiancate dalla Miniatura con scene di corte del XVIII secolo proveniente dall’India. Un Islam sacro e profano che in qualche modo ci assomiglia.
In viaggio verso casa
Concludo con un accostamento ardito, sulle diverse capacità che l’uomo ha di rappresentare se stesso. Il ben noto – almeno qui da noi – Busto del Ciclope Polifemo, della seconda metà del II secolo d.C. conservato al Museo di Antichità di Torino. E uno Zemi , urna funeraria di Cultura precolombiana della seconda metà del XV secolo. Materiali diversi – marmo di Luni contro cotone – ma soprattutto, pur tenendo conto dello sbalzo epocale, immagini diverse. Di una stessa comune Umanità: perché l’Odissea, in realtà, è il racconto di un ritorno a casa, al luogo della nostra partenza.
In
ODISSEE –Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi
Palazzo Madama, Corte Medievale – Piazza Castello – Torino
16 novembre 2017 -19 febbraio 2018
http://www.palazzomadamatorino.it