DA DARIO: Eppure C’è La Trattoria

DA DARIO: eppure c’è la trattoria

DA DARIO: una trattoria incontrata per caso, su suggerimento di un amico – grazie, Fausto Goggio – e subito riconosciuta come “il posto giusto”. Giusto per l’aspetto, dentro e fuori, che ha conservato, con un’intelligente ristrutturazione, l’atmosfera d’antan della precedente vineria. Giusto per l’accoglienza, cordiale e professionale, del giovane proprietario. Giusto soprattutto per l’offerta della cucina, presentata con accattivante nonchalence sulla tradizionale “carta da macellaio”. E giusti i piatti, che sono quelli della nonna - perché ci raccontano di una nonna cuciniera – ma scelti con attenzione e ripensati con mano sicura perché possano essere apprezzati come meritano dal gusto contemporaneo. Tradire un poco per tradere con saggezza: come è giusto che sia perché funzioni davvero.   I piatti di Dario   Noi abbiamo cominciato con l’Antipasto misto della casa: insalata russa, flan di verdura, vitello tonnato, peperoni bagna caôda, acciughe al verde. Che altro si potrebbe desiderare? Soprattutto se i sapori sono, anche loro, quelli giusti: finalmente non omologati, ma coraggiosamente autentici. Come gli Gnocchi al Castelmegno, forse un tantino modaioli ma davvero godibili. Come la coraggiosa Trippa alla Savoiarda, che soltanto in un posto come questo ci si aspetta di trovare. Come gli ottimi, davvero ottimi, Capônet, serviti…

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