Tapas Sabaude, Parte Seconda: Piano35

Tapas sabaude, parte seconda: Piano35

La posizione più “alta” delle tapas sabaude è sicuramente quella che abbiamo incontrato al Piano35, quello che la sera illumina di luci il nuovo – e per ora unico, o quasi - grattacielo cittadino. Presentate con un sorriso come un “divertimento” del giovane chef, le tapas appartengono di diritto alla parentesi spagnola del già complesso passato professionale di Fabio Macrì, da poco alla guida di questa impegnativa cucina torinese. E a parer nostro non sfigurano davvero all’interno del menu Degustazione Piano35. Le Tapas anche al Piano35 In apertura, qui noblesse oblige, la materia prima gioca a impreziosire una indovinatissima pizzella, lardo di maiale brado e caviale Kaluga, che subito sparisce, destino ahimè dei finger food, in un solo boccone. Al contrario, nei porri bruciati, ceci, bottarga di tonno e granchio reale, è invece la semplicità della “base” di appoggio a valorizzare il gusto degli ingredienti. Oltre che, s’intende, la mano di chi li ha cucinati. E ancora tapas di sicuro nell’intenzione di divertente sorpresa sono i plin di anatra in brodo di caldarroste, accompagnati dal profumo di festa invernale delle castagne bruciate. Piano35...alla prossima Il menu prosegue, la nostra serata volge al termine. Due passi nel verde della serra bioclimatica,…

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