Lucius di Amsterdam, una cucina di pesce

Lucius è stato una delle sorprese più piacevoli in assoluto di Amsterdam. Il fatto che parlino (davvero) italiano è stato, lo confesso, una delle ragioni iniziali che mi hanno spinto a sceglierlo. Colpa mia che non spiccico una parola d’inglese, lo so, ma mi piace che un ristoratore faccia il possibile per mettere a suo agio l’ospite, soprattutto quando è straniero. E se la pensate come me, questo è il posto giusto. Per fortuna, non soltanto per questo. Il locale ha un aspetto, a prima vista, spartano: piastrelle alle pareti, tavoli di legno da osteria senza tovaglie a destra e a sinistra, separati da un corridoio centrale dove il personale si muove veloce e, così sembra, un po’ sbrigativo. In realtà, a uno sguardo più attento, si scopre quasi subito che qui niente è lasciato al caso. Questi arredi hanno di sicuro una loro storia, che si è scelto con intelligenza di non cambiare per seguire inutili mode. L’accoglienza è immediata, cordiale e senza fronzoli; l’attesa per l’ordinazione, appena preso posto, affatto lunga nonostante l’affollamento, incredibile vista l’ora nordicamente tarda (quasi le nove di sera, un record…); le spiegazioni sui piatti veloci ma chiare e sorridenti; e, soprattutto, i volti…

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