Fuzion Food: Dove Pizza E Tonic Water S’incontrano E …

Fuzion Food: dove Pizza e Tonic Water s’incontrano e …

Fuzion Food apre alla mixology "L'Acqua tonica, un tempo medicina per difendersi dalla malaria nelle colonie dell'India e dell'Africa, è diventata oggi una base indispensabile per i cocktail grazie alla sua ottima miscelabilità. E quindi perché non abbinarla anche alla pizza? In questi ultimi anni in particolare, quando il bere soft si sta sempre più diffondendo specialmente tra i giovani, che della pizza sono tra gli estimatori, e i consumatori, più convinti". Chi spiega è Michele Marzella, "alchimista" tra i più noti nel panorama della mixology torinese. A lui si deve, qui nella torinese Fuzion Food di Domenico Volgare a due passi dalla centrale stazione di Porta Nuova, questa inusuale proposta di abbinamento di quattro cocktail a base tonica con quattro pizze scelte dal menu. Michele Marzella a Fuzion Food Per preparare i cocktail Michele si è avvalso dell'utilizzo di materie prime scelte con attenzione: le acque toniche di Galvanina, azienda leader nell'imbottigliamento delle acque minerali dalle sorgenti di Galvanina, Val di Meti e San Giuliano; e alcuni spirits - Ròss, Biànc, Nèir - a base alcolica di fermentato di riso di Infermento Spirits di Gabriele Conte. Sono nati così Ameritonico, Pink Fizz, Shandy e Tonica mediterranea Galvanina. Più una…

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A Torino Il Primo Salone Del Vermouth

A Torino il primo Salone del Vermouth

Torino, la capitale del vermouth Dove, se non a Torino, poteva nascere il primo Salone del Vermouth? È infatti nella capitale sabauda che fu "inventato", così come ancora oggi lo conosciamo, nel 1786 da Antonio Benedetto Carpano. E fu lo stesso Carpano, che aveva la bottega a due passi da Palazzo Reale, a inviarne un omaggio a Vittorio Amedeo III, che non solo lo gradì ma da quel momento lo introdusse nel consumo abituale della famiglia reale e della corte. Fu così che il vermouth conquistò la sua fama e ben presto si diffuse in tutta Europa.   Torino, il vermouth a Palazzo Carignano Il Salone del Vermouth si svolgerà il 24 e 25 febbraio 2024, suddiviso tra Salone, con sede al Museo Nazionale del Risorgimento, e il Fuori Salone, diffuso per tutta la città e della durata di una settimana, dal 19 al 25 febbraio. Se poi consideriamo che il Museo del Risorgimento si trova all'interno di Palazzo Carignano, luogo simbolo della storia del Regno, si capisce subito che qui, per il vermouth, è una sorta di "ritorno a casa"! Quanti brindisi tra un bongustaio come il conte di Cavour, che qui aveva il suo studio, e i re…

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Vasté Bistrot San Salvario: Una Scoperta Golosa

Vasté Bistrot San Salvario: una scoperta golosa

È Vasté Bistrot San Salvario la seconda apertura torinese, dopo quella in Borgo Vanchiglia, di Vastè Impresa Sociale. Azienda della ristorazione di tradizione torinese, attenta alla ricerca di materie prime da agricoltura sostenibile come alla riduzione degli sprechi, Vasté è infatti anche un'impresa, come lei stessa si definisce, a forte impatto sociale: un impegno nei confronti di chi per lei lavora, ma anche per chi sceglie di sedersi alla sua tavola. Magari per fare anche qualche bella (e soprattutto golosa) scoperta. Come quella che abbiamo fatto noi. Se a Vasté San Salvario c'è Michele Marzella Noi siamo stati da Vasté all'ora dell'aperitivo, ma non per un aperitivo qualunque. Abbiamo seguito in diretta il bartender Michele Marzella  mentre preparava Vieux Vasté, un cocktail signature che fin dal nome rieccheggia un grande classico: il mitico Vieux Carré, il cocktail più tipico di New Orleans, la capitale del jazz.  “Ho voluto ripensare a questo drink come a un cocktail "in divenire" - spiega  Michele -   dove il classico cubetto di ghiaccio è sostituito da un cubo di gelato al moscato, che una volta diluito aumenta la connotazione aromatica della bevanda. Come segno di buon auspicio, perché tutto sia in divenire. Ho voluto rappresentare…

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Gli Artigiani Gentili? Sono Affini!

Gli Artigiani Gentili? sono Affini!

Gentili, sostenibili e…Affini! È questa la nuova sfida con cui Davide Pinto, Michele Marzella e il Gruppo Affini di Torino inaugurano il loro futuro post- lockdown. L’obiettivo – spiega Davide Pinto - « è quello di ridurre al minimo l’impronta ecologica dei propri locali e dell’intera filiera produttiva. L’artigiano gentile è colui che ha rispetto verso tutto ciò che lo circonda: l’ambiente, le materie prime naturali e animali, il territorio che lo ospita e, naturalmente, il consumatore finale. Stiamo cercando di fare tutto questo contando principalmente sulle nostre forze e su quelle degli altri artigiani gentili che ci seguono e ci seguiranno».   Affini: quando a essere gentili sono drink e food   Parole chiave: autoproduzione e filiera cortissima. Un processo già avviato per la parte drink con l’opificio Distillerie Subalpine, inaugurato pochi mesi fa a Chieri dal Gruppo Affini. Qui ora si producono anche i primi BTR (bitter) e APR (aperitivo) totalmente privi di coloranti, che troverete presenti nella carta dei locali Affini. Per la parte food si comincia invece dal miele, dalle marmellate e dai formaggi a pasta molle, da utilizzare nei dolci e nei piatti o sui taglieri proposti nei locali Affini. Sono tutti prodotti nel nuovissimo laboratorio…

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100Vini&Affini: Dove, Se Non Al Green Pea?

100Vini&Affini: dove, se non al Green Pea?

Non manca certo, né poteva essere diversamente, l’attenzione al food nel panorama di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo.  Dedicato al tema del Rispetto e a quello della Sostenibilità, il suo ideatore, Oscar Farinetti, ha voluto che nascesse a Torino, la città – sono parole sue – “più innovativa d’Italia”. Eccolo, in tutta l’imponenza dei suoi cinque piani e dei suoi 15.000 mq, questo originale pisello verde pronto a cambiare il mondo, o per lo meno a intervenire in certe nostre modalità di approccio a bisogni e abitudini: l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento, il tempo libero… e dunque anche il food. Perché, ne è convinto Oscar Farinetti, from duty to beauty: dobbiamo sperimentare una nuova attenzione sociale e un nuovo modo di intendere il consumismo. Una sensibilità, questa, che Davide Pinto di Affini ha dimostrato già da tempo di possedere e saper mettere in pratica.   100Vini&Affini: dove il green si fa Bellezza All’ingresso del terzo piano di Green Pea, quello dedicato, appunto, alla Bellezza, subito si apre davanti al visitatore la curiosa sagoma di un elegante bistrot in divertente stile pop: 100Vini&Affini.Terza insegna del gruppo Affini, dopo Affini San Salvario Riv.1 e Affini Porta Palazzo Riv.2,…

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Il Giardino Dei Semplicissimi: Assenzio

Il Giardino dei Semplicissimi: assenzio

Nel mio Giardino dei Semplicissimi c’è anche l’Assenzio, la mitica Fata verde. Giusto per non essere troppo banale, ho voluto anche un tocco di esotismo. E devo dire che è una piantina bella a vedersi, con le sue “manine” verde-argento, e sta diventando un robusto cespuglietto, che ha resistito benissimo all’inverno ed è ancora lì, vispo e rotondetto, pronto alla nuova bella stagione. Perché l’hai piantato, direte voi: sai davvero che cosa fartene? Ebbene, certo che lo so! Non io direttamente, ma amici raccoglitori-di-erbe mi  hanno promesso il loro intervento al momento opportuno, e così è stato. Intanto sfatiamo subito il mito che l’assenzio sia un’erba perversa e pericolosa: sulle nostre montagne viene usato da sempre come liquore casalingo panacea di molti mali, in primis quelli legati alla cattiva digestione. Che poi possa avere effetti visionari…magari! A me non è, ahimè, mai capitato e temo che anche questa bella favola faccia parte del suo poetico passato.   Semplicissimi: assenzio, ma davvero è “fatato”? La leggenda della misteriosa Fata Verde, spirito incantatore che seduceva i bevitori d’assenzio, trascinandoli con sé sulla via peccaminosa della lussuria più sfrenata, nascondeva in realtà ragioni ben più prosaiche. Complice la crisi economica e sociale, a fine Ottocento, in…

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#Merendaitaliana: Si Ritorna Al Futuro

#Merendaitaliana: si ritorna al futuro

Magorabin, alias Marcello Trentini: uno chef stellato che vuole raccontare Torino al mondo. Raspini Salumi: azienda storica piemontese da settantanni, salde radici nel passato e sguardo aperto verso il futuro. Li ha fatti incontrare la nuova #Merendaitaliana, un prodotto di qualità che vuole rieditare in chiave moderna i sapori della memoria.   Il MAGO si fa Merenda   La prima immagine che si associa all’idea di merenda è il “panino”: quello dell’intervallo a scuola; della gita fuori porta; del pomeriggio a casa della nonna; e anche, perché no, del toast al bar o al fast food o, per i più fortunati, del mitico, torinesissimo, tramezzino di Mulassano… Un’esperienza davvero comune. Talmente comune che, riscoprirla qui, vi sorprenderà. Così come ha sorpreso noi, quando abbiamo assaggiato MAGO-SANDO, il primo degli otto sandwich – saranno in tutto quattro toast e quattro tramezzini – ideati da Marcello Trentini utilizzando i salumi a marchio Raspini. Il MAGO-SANDO a CasaMago Si comincia con una bella fetta spessa, tagliata in quadrato, e saggiamente panata come per una familiare cotoletta, ricavata da La Rosa Maestosa il prosciutto cotto cucito e legato a mano della tradizione Raspini. Poi gli si aggiunge un cuore di verza affettata finemente, una buona dose di composta…

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Nero: Un Riso Tutto Da Bere

Nero: un riso tutto da bere

  Tutto ha preso il via dall’idea della miscelazione. Una miscelazione con la voglia però di mettersi in gioco e trovare per sè nuovi modi e nuove strade. Come, per esempio, lavorare un riso –  e non a caso parliamo di quello proveniente dalle pianure vercellesi e da secoli destinato al benessere delle nostre tavole – come farebbe invece un Giapponese, e cioè fermentandolo per trasformarlo in una bevanda. Una sorta di miscelazione di prodotti, territori e cultureche nella loro apparente diversità trovano modo di incontrarsi e interagire tra loro. L’innovazione che nasce dalla tradizione e viceversa, come da sempre racconta la storia degli uomini che vivono nel tempo e nel mondo.   Nero: un mix di tradizioni Il riso si chiama Penelope, ed è un nero vercellese prodotto da gliAironi;  la mixology, sempre in fermento, è quella torinese di Affini ed EVHO; le culture, fatte interagire osmoticamente, sono quella Piemontese, legata al vermut e alle birre, e quella Giapponese, espressa dal sakè, bevanda a tutto pasto dalle mille sfaccettature. Da questa curiosa “miscelazione” è nato  Nero, il primo sakè italiano. Figlio di saperi e sapori artigianali, omaggio alla tradizione nipponica ma anche all’eccellenza di un prodotto agroalimentare Made in Italy.  …

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Piano35: Un’estate Lunga Nove Drink

Piano35: un’estate lunga nove drink

Nove, si sa, è un numero perfetto. Nove sono i cieli che ha salito, non senza difficoltà, il padre Dante nel suo viaggio verso il grande Paradiso. Per noi invece, privilegiati pellegrini di questo tempo, la salita a quel piccolo “paradiso” torinese che è il Lounge Bar Piano35 nel Grattacielo IntesaSanPaolo dura soltanto pochi secondi, grazie ai miracoli della tecnologia. Il vero problema si porrà, ma ancora non lo sappiamo, al momento di scendere dal cittadino Empireo per ritornare nel mondo. Lo faremo infatti con in corpo i nove celestiali “spiriti” che Mirko Turconi, guida e custode di questo beatissimo Regno, ha deciso di presentare tutti insieme nella sua nuova Carta estiva . Piano35: il viaggio  di un'estate Il tema scelto da Mirko e dal suo giovanissimo e affiatato team è, non a caso, quello del viaggio. Perché questa piccola e un po’ decentrata Torino è in realtà un felicissimo porto, da cui sono partite e approdate navi cariche delle “merci” più disparate. Come si è soliti dire, qui tutto nasce per andare a crescere altrove. Ma, al tempo stesso, qui tutto viene accolto, capito, e fatto proprio. Come succede, per esempio, nel suggestivo FOG IN THE SKY -  “Terre nebbiose…

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La Cantina? È Al 37° Piano

La cantina? È al 37° piano

Dovrebbe scendere più di 37 piani il “conte” per arrivare alla sua “cantina”. Tanti quanti ne abbiamo saliti noi per venire ad… assaporarlo. Già, perché il gentiluomo in questione non è fatto di vile materia, ma di nobilissimo, anzi di nobilissimi spiriti, visto che di un mix si tratta. Il “Conte in cantina” è il nome che Mirko Turconi, miglior bartender italiano dell’anno 2017, ha voluto dare al cocktail che ha portato alla Diageo Reserve World Class, la più internazionale delle competizioni di mixology. «In ricordo di mio nonno – ci racconta – di quando, bambino, mi portava con lui in cantina a spillare il vino e poi me lo faceva assaggiare, mescolato con un po’ di zucchero. Per me, lui –sorride – era ben più di un conte. E credo sia nata così la mia passione per gli intrugli!»   Il conte… Eccolo qui, il “conte”. Piacerà soprattutto a chi, come me, non riesce a vincere la nostalgia di un buon bicchiere di vino: barolo chinato, torinesissimo vermut, e…i segreti dell’arte di Mirko. Lo assaporiamo qui, rilassandoci nella quasi penombra della lounge del Piano 35, il torinese grattacielo Intesa Sanpaolo, avvolti da un sottofondo musicale che però io, da…

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