Oca Fòla, una trattoria da favola
Più che un’Oca Fòla io ricordo una “Fòla (favola) dl’Oca”, filastrocca che da bambina mi ripeteva la nonna. Due Oche diverse di sicuro: la mia è stata un’infanzia emiliana mentre dell’altra Oca so che ha zampettato a lungo tra Monferrato e Langhe. Ora è stanziale, e abita di fisso in quel di Torino, a due passi da Piazza Statuto, circondata da una miriade di ochette. Delle sue origini però si ricorda tutto e alla sua tavola lo dimostra. Ne ho avuto la prova due sere fa, a cena qui con amici- sì, lo confesso, è uno dei “miei” posti- sperimentando le ultime novità di Paola. Oca Fòla: i piatti Può essere un azzardo, ma a me è piaciuto la sua Giardiniera scomposta alla piemontese: un inedito matrimonio fra la tradizione e il tonno fresco, messo sotto sale per farne un carpaccio. Se poi volete andare sul sicuro, chiedete il Flan di cipolle al caramello su fonduta di gorgonzola e pere confit: da provare. Per il mio “primo” ho scelto io la variante, perché qui si può fare anche questo: Tajarin burro e salvia, uno dei miei piatti preferiti. In realtà in carta ci sono i Tagliolini alla carbonara piemontese, un…