Ma Quanto Sarà Dolce Il Tortèl Dóls?

Ma quanto sarà dolce il Tortèl Dóls?

Tortèl Dòls: la sua patria è la Bassa Agli amanti dei dolci lo dico subito: non è dolce. E non è nemmeno un dessert, tanto per essere chiari. Perché il Tortèl Dóls di Colorno è invece un meraviglioso primo piatto di pasta ripiena, dal particolarissimo gusto agrodolce a base totalmente vegetale, che nasce nella Bassa parmense patria,  come tutti ben sanno, di questa e di altre delizie. Ma se ancora non lo conoscete dovete assolutamente andare ad assaggiarlo. Dico "andare" perché lo trovate soltanto in loco, e cioè nel suo territorio di produzione: Colorno, Sissa-Trecasali, Sorbolo-Mezzani, Torrile. Che sono tutte  cittadine  rigorosamente in provincia di Parma. Tortèl Dóls: un piatto contadino  La ragione di una localizzazione così precisa e limitata è in realtà molto semplice. Soltanto in questa zona, infatti, viene coltivato da tempo immemorabile il cocomero bianco: l'ingrediente fondamentale che, insieme con le mele cotogne e le pere nobili, sta alla base della mostarda con cui si fa il ripieno del Tortèl. Un piatto nato nelle famiglie contadine, quando la lunga e complessa preparazione della mostarda non era certo un problema, ma faceva parte della quotidianità. Ed era il piatto d'obbligo per le vigilie: la sera prima di Natale,…

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È Pasqua, Tempo Di Tortelli D’erba

È Pasqua, tempo di tortelli d’erba

Come Riconoscere Pillole Si chiamano così perché un tempo si facevano davvero con l’erba o, per meglio dire, con le erbette che, raccontano, in Emilia crescevano lungo le sponde dei torrenti in primavera. Le erbette non si trovano più da lungo tempo – la mamma  già non ne aveva memoria – ma il nome è rimasto, e la stagione pure. A casa mia i Tortelli si facevano per Pasqua ( e non solo) e le erbette erano diventate le bietole, ma anche gli spinaci, quando queste non si trovavano. E la mamma, con grande senso pratico, sostituiva il prodotto fresco, non sempre reperibile, con quello surgelato: così la loro stagione durava un anno intero. Questa, badate, è la ricetta dei Tortelli verdi di Reggio Emilia. Quelli di Parma, forse più noti, sono molto simili, ma tendono a far prevalere il bianco della ricotta sul verde delle erbe. E non usano affatto gli spinaci. Li ho preparati, pronti per la Pasqua imminente. E, appena fatti, ho provveduto a surgelarli. Anch’io non manco di senso pratico!   DOSI (per 4 persone: 12 a testa)   Per il ripieno: Kg 1 circa di bietole (solo il verde) o di spinaci (già puliti e lavati). Se usate i surgelati calcolate…

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Parmigiano Reggiano A Cheese2019: Perché Il “naturale è Possibile”

Parmigiano Reggiano a Cheese2019: perché il “naturale è possibile”

Terra natale, per me, è l’Emilia e terra della vita il Piemonte. Scoprire che il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà Official Partner alla prossima, e ormai imminente, CHEESE 2019, a Bra (CN) dal 20 al 23 settembre, non può quindi che farmi piacere. Prodotto con la stessa ricetta da oltre nove secoli – solo latte, sale e caglio, senza l’uso di additivi e conservanti - il Parmigiano, o meglio ‘l fürmai, “il formaggio” tout court come lo chiamava mia nonna, risponde in tutto e per tutto al tema di questa dodicesima edizione: “Naturale è possibile” .   Il Parmigiano è… Fedele alle sue origini anche nel nome – i 330 caseifici che lo producono stanno tutti all’interno di cinque province: Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova destra Po, Bologna sinistra Reno – il Parmigiano non per questo soffre però di immobilismo. Sempre al passo con i tempi, negli ultimi anni si è prontamente adeguato alle richieste di un mondo in continua evoluzione senza per questo nulla perdere della sua tradizionale “naturalezza”. Oltre al Parmigiano Reggiano Bio, da agricoltura biologica, oggi si producono infatti anche il Parmigiano Reggiano Kosher, destinato ai consumatori di fede ebraica osservanti, e il Parmigiano Reggiano Halal, destinato…

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Parma, Cena Dei Mille: Il Mistero Del Dessert

Parma, Cena dei Mille: il mistero del dessert

«Il dessert è attesa, aspettativa» dice Norbert Niederkofler, che a Parma, il prossimo  3 settembre, firmerà proprio il dessert della  Cena dei Mille 2019. Un dessert top-secret, di cui però lui stesso ha voluto fornire qualche indizio, giusto perché l’attesa si faccia più golosa e più intrigante l' aspettativa: «La mia idea è quella di proporre, rivisitandolo, un dolce della tradizione altoatesina: una nota di freschezza e di leggerezza nello spartito gastronomico della serata. Sarò fedele al mio motto ‘Cook The Mountain’, selezionando materie prime della mia terra, l’Alto Adige».Quest’anno è infatti toccato a lui, il tristellato chef del St.Hubertus di San Cassiano, raccogliere il testimone dalle mani di Carlo Cracco, “pastry-chef” d’eccezione per una notte alla Cena dei Mille 2018. Cena dei Mille di Parma: una tradizione che continua Così vuole la tradizione di questa bella iniziativa, che da qualche anno anima il centro storico di Parma, non per nulla cuore della Food Valley emiliana. Il menu  prevede infatti che a valorizzare le eccellenze alimentari del territorio -dalle DOP Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma alla pasta, dal pomodoro alle alici di Parma – diano il meglio di sé gli chef che da queste parti sono di casa. Coordinati …

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Caseificio Bertinelli, Dove Il Casaro è Donna

Caseificio Bertinelli, dove il casaro è donna

Se la frase non fosse abusata, si potrebbe dire che questo è un lavoro insolito per una donna.  Lei conferma: « Che ci sia un’altra donna che fa la mia professione, almeno da queste parti, non l’ho mai saputo. Quando ero giovane io, perché era impensabile, oggi… il perché non lo so davvero». A raccontare è Katia, la “casara” del Caseificio Bertinelli di Noceto (PR), un’azienda agricola “2.0 che ha fatto della creatività il suo punto di forza”, come loro stessi si definiscono. E di questa “forza”, il lavoro di Katia è uno dei fattori determinanti.     Una donna per casaro Il casaro, per chi non lo sapesse, è colui (o colei) che si occupa della lavorazione del latte e della sua trasformazione in formaggio. Un lavoro che ha le sue origini nella notte dei tempi e che oggi è sicuramente supportato dalla tecnologia, ma che continua a non differire poi troppo da quello che succedeva nel passato più remoto: latte, caglio e … un intelligente uso dell’esperienza. Con l’aggiunta di qualche piccolo “segreto”, che fa parte del patrimonio di conoscenze  conquistato sul campo. «Avevo 22 anni quando ho cominciato – continua a raccontare Katia – e ho potuto…

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A Langhirano Il Prosciutto Galloni Sale In Terrazza

A Langhirano il prosciutto Galloni sale in terrazza

Come acquistare Tadalafil a buon mercato con il viagra dopo essere venuto A Langhirano c’è un Giardino pensile di 2000 mq, pieno di piante mescolate a curiose opere d’arte che si specchiano su magici laghetti. Tutt’intorno a noi,  in una vista a 360°, le colline lungo il greto del torrente Parma, che respirano l’aria fresca del “Marino” e aspettano gli eventi, con la pazienza dei secoli. Perché qui, sotto di noi che da veri privilegiati godiamo di questo panorama unico,  il lavoro prosegue: i prosciutti dell’Azienda Galloni non possono concedersi soste. Sono passati poco più di due anni dall’improvviso incendio che, in poche ore, ha distrutto  buona  parte dei capannoni, mandando così in fumo anni di lavoro e provocando danni per oltre 20 milioni di euro. Un disastro da cui era possibile uscire in un solo modo: ripartendo alla grande.    Galloni: dall’incendio alla rinascita “Forse tutto questo non oggi non ci sarebbe – racconta, guardandosi intorno,  Luca Galloni, terza generazione della famiglia – se quel giorno di luglio del 2016 non fosse scoppiato l’incendio. Invece non soltanto non abbiamo mai fermato la produzione, ma ci siamo messi all’opera per riprogettare il nostro  futuro”. E il futuro adesso è qui, in…

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A Collecchio C’è Un Bistrot

A Collecchio c’è un Bistrot

Gli Aggiornamenti Legislativi sull'Acquisto di Pillole in Italia cialis generico spedizione gratuita “ Come la natura la mia cucina segue le stagioni, e come le stagioni cambia volto”. E il “nuovo volto” di Roberto Pongolini, partito dalla stellata Cantinetta di Felino e arrivato al Borgo 20 di Parma, è ora un Cerchio ancora non chiuso, e dunque foriero di nuove sorprese. Per adesso la novità è questo piccolo Bistrot a Collecchio (PR)– una trentina di posti al massimo, ma “non voglio le tavolate” – fuori dal caos cittadino, dove ritrovarsi con calma e, soprattutto, ritrovare la voglia di sperimentare. Ci sono arrivata grazie al Settembre gastronomico di Parma, cuore indiscusso della Food Valley.   Il Cerchio, semplicemente un Bistrot Una apparente semplicità di arredi attenta però a ogni dettaglio – qui i tavoli, ingegnosamente, non “ballano”: verificate - fa sì che l’attenzione sia tutta concentrata su quello che arriva nel piatto. E che Roberto, coadiuvato dall’attenta presenza della moglie Paola, sarà felice di raccontarvi senza alcuna invadenza.   Il Cerchio nella terra dei salumi Se lo stendisalume è una divertente, e felicissima, conferma che siamo in una terra dove tutto quel che nasce dal maiale, anzi dal ‘nimäl, è un frutto…

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Una Tavola Per Mille: A Parma Si Può

Una tavola per mille: a Parma si può

Un tadalafil generico in farmacia siti sicuri per comprare viagra online sellino inadeguato, la manutenzione ordinaria/straordinaria delle compresse rivestite con l'eccezione del penetrating pc tempo prezioso. Mille convitati che, la sera dello scorso 4 settembre, si siedono a tavola tutti insieme sotto le stelle di piazza Garibaldi, protetti dallo sguardo benevolo, e di sicuro consenziente, del Generale in persona, lui che di grandi numeri ha una certa esperienza. È la Cena dei Mille, cucinata e servita dagli chef  del Consorzio Parma Quality Restaurants, capitanati per l’occasione da Massimo Spigaroli, con la collaborazione di Cheftochef Emilia Romagna e la partecipazione straordinaria di Carlo Cracco. Cose che succedono qui a Parma,  Città creativa Unesco della Gastronomia e prossima Capitale della Cultura 2020, ma soprattutto cuore e anima della Food Valley d’Italia.   Cena dei Mille: il menu In apertura, un originale Gazpacho alla Parmigiana, con cannolo di tosone ripieno di ricotta accompagnato da acciughe, cui ha fatto seguito Lo Scrigno di Parma: un trionfo di ravioli su fonduta di caciotta di Parmigiano Vacche Rosse racchiuso in una sfoglia tricolore. Ottimo secondo “della tradizione”, firmato da Enrico Bergonzi, la  Coscia d'oca in confit con millefoglie di verdure e croccante al Prosciutto di Parma. E finalmente,…

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Parma, Unesco City Of Gastronomy,  Profuma Di Tartufo Bianco D’Alba

Parma, Unesco City of Gastronomy, profuma di Tartufo Bianco d’Alba

«…allora ci siamo detti, gli altri ristoratori e io: perché non ci mettiamo insieme? E così è nato Parma Quality Restaurants». Chi parla è Enrico Bergonzi, che del Consorzio Parma Quality Restaurants è il presidente, oltre ad essere anche il “cuoco” – al suo titolo ci tiene – del ristorante Al Vedel di Colorno (PR). E lo racconta davanti a una platea particolare, che agli assaggi di buona cucina è ben abituata: quella dei Foodies Moments della Fiera del Tartufo Bianco di Alba. Nato sulla scia del riconoscimento UNESCO di Città Creativa della Gastronomia assegnato a Parma, prima e finora unica in Italia, nel dicembre 2015, il Consorzio dei ristoratori di Parma e provincia ha l’obiettivo di valorizzare la cucina della Food Valley. «Piatti che nascono da materie prime che per noi sono quasi scontate, così che spesso non ci rendiamo conto del loro valore – continua Bergonzi, mentre sul palco della Fiera fervono preparazioni e cotture – ma il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello, il Parmigiano Reggiano, per citare solo i più noti, sono conosciuti in tutto il mondo. Tocca a noi farli assaggiare nella loro qualità migliore, proprio per evitare che vengano confusi con le contraffazioni».…

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Alla tavola di ALMA nasce il cuoco del futuro

Che sia conviviale per una cena tra amici o rotonda per un dibattito tra saggi, sempre tavola è. E la tavola è il luogo deputato dove si gioca la professionalità del cuoco. Atto primo. Siamo ad ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana che ha sede nella reggia di Colorno, Parma. Nella bella saletta da pranzo, insieme con noi, sono in attesa i veri protagonisti della serata: i rappresentanti delle più importanti scuole di cucina di tutto il mondo, dagli USA al Brasile alla Turchia, in contatto con Alma. Tutti in attesa di quello che preparerà lo chef è Paolo Lopriore, giunto apposta dal suo nuovo ristorante Il Portico ad Appiano Gentile (CO) per cucinare per noi i piatti della sua “tavola conviviale”. La cena giusta per entrare in atmosfera con quello che, da domani, succederà qui a Parma, Città creativa della Gastronomia UNESCO: GOLA GOLA, Food&People Festival, alla sua seconda edizione. Intimiditi all’inizio – “condividere”, specie tra sconosciuti, non è sempre facile – l’arrivo in tavola dei piatti – e dei vini: Cantina della Volta, La Tosa e La Stoppa - fa il miracolo: i commensali, come in un crescendo rossiniano, non a caso musicista e gourmet, riprendono forza…

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