L’Aperitivo: Il Ritorno?

L’Aperitivo: il ritorno?

L'Aperitivo, quello vero che non va confuso con l'apericena o happy hour che dir si voglia, è tornato. O meglio, forse non se ne era mai andato, semplicemente stava aspettando il momento giusto per ricomparire dalla sordina in cui pareva relegato. Ed è stato un ritorno alla grande, dove le regole imposte dal galateo della tradizione si sono arricchite di una nuova, creativa, eleganza, fatta di rigorose scelte qualitative. Per iniziare? Una Bagna Cauda! Servita come se fosse un aperitivo, non a caso nella altrettanto iconica Coppa Martini, l'originale Bagna Cauda da bere di Casa Vicina a Torino, con i suoi cinque cerchi di verdure colorate, è diventata oggi quasi il simbolo dell'accoglienza per gli ospiti che si siedono alla tavola del ristorante. E ad accompagnare il brindisi di inizio ci sono altrettanto divertenti, nonchè golosi, stuzzichini, come per esempio le colorate "schegge" di Grana Padano.   Un Americano in centro a Torino È con un perfetto Americano, preparato dal barman Beppe Loi e accompagnato da una focaccina di fois grasche, sprofondati nelle comode poltroncine dell'American bar dell'Hotel Ristorante  Sitea a Torino, gustiamo l'aperitivo prima di tuffarci nella grande avventura: una cena col "RAL 6001 CLASSIC by Davide Scabin". A…

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Festa Di Compleanno Per Il Pecorino Etico Solidale Biraghi

Festa di compleanno per il Pecorino Etico Solidale Biraghi

Biraghi incontra il Pecorino dei pastori Un accordo di filiera, etico e solidale, che ha felicemente raggiunto il suo sesto anno di vita, e lo ha festeggiato al negozio torinese della Biraghi, storica azienda casearia di Cavallermaggiore (CN).  Parliamo infatti del Pecorino Etico Solidale Biraghi, nato nel 2017 dall'incontro della Biraghi stessa con la Coldiretti Sardegna, a sostegno del pecorino prodotto dai pastori sardi. Grazie anche alla collaborazione della  FDAI, il marchio Firmato Dagli Agricoltori Italiani che garantisce la tracciabilità, ne è nato un accordo davvero storico, che assicura ai pastori stabilità e programmazione per il loro lavoro oltre a un prezzo minimo garantito per il loro formaggio. Che è il Pecorino, come tutti ben sanno. Anche se, soprattutto per le difficoltà della distribuzione di cui ancora soffre l'isola, non tutti lo conoscono altrettanto bene.    Un Pecorino dal gusto morbido e delicato Per la produzione del Pecorino Etico Solidale Biraghi è stata studiata una nuova ricetta  che è riuscita a  conquistare un mercato di consumatori sempre più vasto:  dal 2017 ad oggi, è stato infatti venduto 1.100.100 kg di prodotto. E questo grazie al  "gusto morbido e delicato" di questo formaggio che - come si legge sull'etichetta della pratica confezione richiudibile - nasce dal "30% di…

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Non Chiamatelo “turismo Lento” (parte Seconda)

Non chiamatelo “turismo lento” (parte seconda)

I nostri dintorni: questi sconosciuti A Pinerolo il pulmino ci lascia nella parte alta della città, sul piazzale della Basilica di San Maurizio,  testimone di un tempo in cui era qui il centro della vita economica e politica dell'antico ducato. La sua fondazione risale infatti almeno all'XI sec. e con i continui restauri arriva fino al XIX. Ora però  di quel passato glorioso resta soltanto il ricordo e, se non altro, lo splendido panorama che da qui si gode e che nelle belle giornate permette di spaziare con lo sguardo fino a Torino. Attira a un tratto la nostra attenzione un curioso cippo marmoreo posizionato lungo il viale d'accesso alla Basilica. Ricorda che qui  erano il Castello e le mura della Cittadella, ora scomparsi del tutto ma ancora al centro di racconti suggestivi. Si dice infatti che nei  loro sotterranei sia stato a lungo imprigionato anche il misterioso personaggio nascosto  dalla leggendaria "Maschera di ferro". E così, fantasticando, iniziamo la discesa a valle imboccando via Principi d'Acaja. Percorrendo Pinerolo Lungo questo percorso storico, che collegava l'alto centro cittadino con la zona pianeggiante, incontriamo l'eleganza dei palazzi nobiliari tra medioevo e rinascimento, tra cui il Palazzo D'Andrade, più noto come La…

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Non Chiamatelo “turismo Lento”

Non chiamatelo “turismo lento”

Un itinerario di prossimità nelle terre del Pinerolese In un contesto nel quale il turismo sembra precipitato in una crisi dalla quale fatica a risollevarsi, ad essere riscoperto è stato il turismo di prossimità. Quello che, senza grandi spostamenti, consente di scoprire mondi suggestivi a pochi passi da casa. Eccoci dunque su un pulmino che, in 15 minuti, dalle porte di Torino ci porta ad Orbassano. A Orbassano, dove c'è una cascina del '500 Qui ad attenderci c'è la Cascina Gorgia, oggi un agriturismo dalle molte sfaccettature all'interno del Parco di Stupinigi, che  ancora trasuda il fascino dei secoli che si porta addosso. Ad attendere i visitatori nel Parco - 10.000 mq recintati - troverete una carrozza d'epoca pronta ad accompagnarvi in un suggestivo tour d'altri tempi. Qui i bambini possono giocare in sicurezza in uno spazio organizzato per loro, o prenotarsi per altre attività: dal contatto con gli animali della fattoria alle incursioni in cucina dove mettere le mani in pasta. E la cucina è ovviamente quella del territorio, con una vasta sala ristorante per ospitare cerimonie e  matrimoni ma aperto anche alla sosta dei turisti in visita. Che qui possono poi fare la spesa allo Spaccio di vendita:…

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Un’estate Al Gusto Di Montagna

Un’estate al gusto di montagna

    L’estate che è appena iniziata, e forse l’autunno che la seguirà, non sembrano davvero favorire sogni di vacanze esotiche. Un’occasione allora da non sottovalutare per scoprire, o anche riscoprire, tutto quello – e non è davvero poco – che il nostro Paese può offrire. E concederci finalmente quella gita “fuori porta” che non riuscivamo mai a programmare, cominciando proprio da qui: dalle montagne dietro casa.         Le valli alpine a due passi da Torino Anche per chi già ben le conosce, la Savoia, l’Alta Savoia e le valli alpine in provincia di Torino hanno ancora molto da raccontare, soprattutto in fatto di tradizioni gastronomiche. Se poi pensiamo che questo è un territorio che soltanto confini geografici relativamente recenti hanno formalmente diviso, l’esplorazione si fa ancora più interessante. Questo ha pensato il progetto ALCOTRA Interreg V France-Italie quando si è posto l’obiettivo di valorizzare un’identità storica come il territorio alpino in stretto legame con la storia di Casa Savoia. E doppiamente interessante è farlo armati di…forchetta e coltello!     Le Montagne sono à la carte Questo è l’obiettivo di Montagne à la carte, il percorso curato da Turismo del Gusto/Tourisme di goût: dal 3 luglio…

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Beaulard, Dove Cucinano I Folletti

Beaulard, dove cucinano i folletti

  È lei “il folletto dei fornelli”, attenta a sfornare manicaretti nella cucina del suo piccolo ristorante, La Table Dlouz Amis di Beaulard, con la stessa professionale cura che avrà in quella di casa vostra, solo che glielo chiediate. Come poi riesca a districarsi tra il suo lavoro di cuoca, i corsi di cucina per bambini e adulti, le ricerche di antiche ricette e antichi utensili e la spesa quotidiana a km0, sempre pronta a dispensare il suo sorriso contagioso a tutti coloro che hanno la fortuna di incontrarla, resta un mistero. Un mistero che Silvia Merlo forse vi svelerà se verrete a osservarla da vicino nel suo piccolo regno tra le montagne.     Una cucina che parla patouà Così abbiamo fatto noi, grazie al progetto europeo Turismo del Gusto/Tourisme du Goût che ci ha portato a conoscere alcune particolari realtà del territorio alpino tra Italia e Francia più strettamente legato alla storia di Casa Savoia. E l’arrivo a La Table Dlouz Amis di Beaulard è stato uno dei momenti più significativi.   Basta infatti concedersi una breve passeggiata per il piccolo centro storico del paese per scoprire come qui il legame con le tradizioni passate sia ancora vivo…

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Una Torta Per… Esorcizzare Il Lockdown

Una Torta per… esorcizzare il lockdown

Una Torta monferrina come consolazione per il nuovo lockdown: leggera e morbida, profumata all’arancia e al caffè con liquore Kalua. L’idea è stata della mia amica Franca, che in fatto di cucina non scherza: i suoi manicaretti è difficile dimenticarli. Finalmente si è lasciata convincere a darmi un segno tangibile delle sue produzioni, di cui vi faccio volentieri partecipi. Perché ne vale davvero la pena.                                 TORTA CIOCCOLATO MELE E CAFFÈ          CON DECORAZIONE DI ARANCIA NOCCIOLE E MERINGA                                          INGREDIENTI:   3  uova 12  savoiardi hg 1 amaretti 2 cucchiai di cioccolato amaro cioccolato a pezzetti q.b. kg  1 mele un bicchierino di Kalua un cucchiaio di caffè arancia candita, nocciole e meringa q.b.                                    PROCEDIMENTO:   E qui… ho poco da dire. Soltanto che le mele vanno prima cotte a vapore, e che potete ispirarvi al vostro abituale modo di preparare le torte. Perché Franca è restia a…

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Risole In Quaresima

Risole in Quaresima

Così, per festeggiare l’arrivo della mia nuova planetaria, acquisto oltremodo azzeccato che consiglio vivamente, ho deciso di impastare. E di fare le risole. Un ricordo d’infanzia, questa volta legato al Piemonte, in particolare alla signora Maggiorina, la vicina di casa con cui la mamma aveva stretto una bella amicizia. E con cui lo scambio di ricette era proficuo per entrambe.   Le risole di Villanova Mondovì Le risole in questione, che poi non ho mai più ritrovato, le preparava per Carnevale la signora Maggiorina, originaria appunto di Villanova. E ai miei occhi di bambina quei fiorellini appena toccati dalla marmellata sembravano una meraviglia. Il sapore, è vero, non differiva da quello degli intrigoni materni, ma l’aspetto! Quello sì! E così ho chiesto lumi sulla loro esecuzione. Che, come sempre, è più macchinoso da spiegare che da fare.   Risole, il fiore del Carnevale La ricetta dell’impasto è quella classica, che non sto a ripetere. Una volta tirata la sfoglia, piuttosto sottile, ricavate con due bicchieri dei dischetti, uno più grande  e uno più piccolo, cui farete quattro piccoli tagli a croce nel margine. Quindi sovrapponeteli a coppie e schiacciate bene nel centro per unirli. Vanno poi fritti, uno/due alla volta, in…

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Bugie? Risole? Intrigoni? O… Che Altro?

Bugie? Risole? Intrigoni? o… che altro?

È quasi Carnevale, si fanno le bugie anche in questo tempo pandemico. Nell’Emilia della mia infanzia si chiamavano intrigoni e avevano la forma di nastri intrecciati, intrigati appunto, che friggendo diventavano ancora più caotici. Poi qui in Piemonte ho scoperto le risole, rotondi fiorellini appena toccati con la marmellata. Ma l’impasto era sempre più o meno simile, una semplicissima pasta base adatta a…farsi friggere. E quella ho recuperato, dalla memoria e dagli appunti del mitico Quaderno. Ed eccola qui, dose intera o dose dimezzata, che io preferisco perché più maneggevole al momento dell’impasto. Che per me è sempre unicamente manuale.   DOSI: 240 /gr. 120 farina bianca gr.20/gr. 15 burro gr.20/ gr. 15 zucchero 2/1 uovo 1 cucchiaino rhum/vino bianco secco un pizzico di sale un pizzico di bicarbonato (facoltativo) zucchero a velo   PREPARAZIONE:   Preparare la farina a fontana, mescolarla allo zucchero, mettere in mezzo il burro ammorbidito a pezzetti, cominciare l’impasto poi aggiungere l’uovo e continuare ad amalgamare, poi a lavorare senza stancarsi per almeno una decina di minuti, infarinando ancora quando necessario. Da ultimo aggiungere il rhum, il sale e il bicarbonato (io lo metto per aiutare a lievitare). Lavorare ancora, fino a che la pasta diventa…

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Bacalhau, Un Viaggio Fra Piemonte E Portogallo

Bacalhau, un viaggio fra Piemonte e Portogallo

    Un viaggio di sapori dal Piemonte al Portogallo, preceduto da una rapida puntata sulla costa dell’Islanda giusto per non farsi mancare l’indispensabile materia prima. Un viaggio che nessun lockdownpuò impedire, visto che per farlo non solo non è necessario spostarsi da Torino, ma neppure uscire dalla propria casa, perché c’è chi pensa a organizzare il tutto, e a consegnarvelo a domicilio: Fabio Montagna, chef al Bacalhau Osteria di corso Regina Margherita 22. E ne parliamo per diretta, e felice, esperienza.       Bacalhau Osteria, una cena in delivery Puntuale, alle venti di sera, arriva la gialla “borsa della spesa” che depositiamo con cura sulla tavola già apparecchiata. Perché, questo dobbiamo riconoscerlo, tra i pochi, pochissimi, vantaggi di questo forzato deliveryc’è indubbiamente quello di godere dei vantaggi di un ristorante nel relaxdella propria casa. Cominciamo dai petiscos: le saporose Bolinhos de Bacalhau,croccanti fuori e morbide dentro; e l’originale Bacalhau com Grao che, come da indicazione, lasciamo un attimo a intiepidire al calore del termosifone. Intanto, per creare la giusta atmosfera portoghese, un tocco al pc - www.bacalhau.it/musica- ed ecco le struggenti note di un  fado scelto apposta per noi…       Bacalhau Osteria, quando il merluzzo è islandese…

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