A Torino Si Va A Tavola Con Il Re

A Torino si va a tavola con il Re

Per una nuova Sala da pranzo, deve essere nuovo anche il corredo da tavola. Soprattutto quando la sala è quella di un Palazzo reale e la tavola da apparecchiare è quella di un Re. Così deve aver pensato  Carlo Alberto di Savoia-Carignano, da poco divenuto Re di Sardegna, quando si è preoccupato di apportare al suo palazzo quegli indispensabili cambiamenti per renderlo, anche negli arredi, all'altezza delle altre Case regnanti europee.  Senza ovviamente dimenticarsi della Sala da pranzo: perché, come dice la saggezza popolare,  seduti a tavola si ragiona meglio. Soprattutto quando la tavola è apparecchiata con un corredo  in argento di eleganza tutta francese, all'epoca il massimo della raffinatezza possibile. Che ora è visibile anche a noi "moderni" nella mostra SPLENDORI DELLA TAVOLA al Palazzo reale di Torino, dal 17 marzo al 17 luglio 2022.   Un servizio da tavola da Re Della creazione dei 164 preziosi esemplari qui presentati - una minima parte dei 1832 elementi che corrispondono al totale del corredo - si era occupata la bottega orafa di Charles -Nicolas Odiot, tra le più celebri al servizio dell'aristocrazia francese. E la committenza ricevuta in questa occasione da parte di Carlo Alberto è considerata dagli studiosi tra…

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Se Il Parmigiano Sale Al Piano35…

Se il Parmigiano sale al Piano35…

Lui è il Parmigiano Reggiano, un formaggio dalle diverse stagionature, versatile e disponibile. L’altro è Marco Sacco, due stelle Michelin, uno chef ben radicato sul suo territorio ma curioso del mondo che lo circonda. Dal loro l’incontro, organizzato in occasione di Buonissima 2021 nella cucina di Piano35 del torinese grattacielo IntesaSanPaolo, sono nate delle piccole storie, arrivate fino a noi in tavola sotto forma di piatti.   Il Parmigiano a Piano35 Ecco allora il Parmigiano diventare salsa mornay per attorniare le patate affumicate che sostengono l’uovo barzotto nella Patata sotto terra con cui si apre il nostro assaggio; è invece un Parmigiano di montagna mantecato quello che sposa benissimo  il riso Acquarello per accompagnare porcini e mirtilli nel Riso ai profumi di bosco; infine il  Parmigiano si fa dolce per fare compagnia ad altri dolci anche loro insoliti, nati da ‘nduja, pomodoro, guanciale: un’Italia a tappe davvero deliziosamente inaspettata.    Marco Sacco e il suo Piano35 Dare una cornice conclusiva a questa esperienza è compito di Marco Sacco, che da due anni si divide tra qui e il “suo” Piccolo Lago a Mergozzo. Qual è il segreto di questa cucina, sospesa tra il traffico cittadino sull’alfalto e le nuvole che si…

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Gli Artigiani Gentili? Sono Affini!

Gli Artigiani Gentili? sono Affini!

Gentili, sostenibili e…Affini! È questa la nuova sfida con cui Davide Pinto, Michele Marzella e il Gruppo Affini di Torino inaugurano il loro futuro post- lockdown. L’obiettivo – spiega Davide Pinto - « è quello di ridurre al minimo l’impronta ecologica dei propri locali e dell’intera filiera produttiva. L’artigiano gentile è colui che ha rispetto verso tutto ciò che lo circonda: l’ambiente, le materie prime naturali e animali, il territorio che lo ospita e, naturalmente, il consumatore finale. Stiamo cercando di fare tutto questo contando principalmente sulle nostre forze e su quelle degli altri artigiani gentili che ci seguono e ci seguiranno».   Affini: quando a essere gentili sono drink e food   Parole chiave: autoproduzione e filiera cortissima. Un processo già avviato per la parte drink con l’opificio Distillerie Subalpine, inaugurato pochi mesi fa a Chieri dal Gruppo Affini. Qui ora si producono anche i primi BTR (bitter) e APR (aperitivo) totalmente privi di coloranti, che troverete presenti nella carta dei locali Affini. Per la parte food si comincia invece dal miele, dalle marmellate e dai formaggi a pasta molle, da utilizzare nei dolci e nei piatti o sui taglieri proposti nei locali Affini. Sono tutti prodotti nel nuovissimo laboratorio…

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Fattori, Il Pittore Che Apre Al Novecento

Fattori, il pittore che apre al Novecento

Un felice ritorno quello di Giovanni Fattori a Torino, ospitato per la prima volta negli spazi della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea per una grande retrospettiva a lui dedicata. Spesso presente nelle mostre allestite in città già nel corso dell’Ottocento, l’espressione artistica del pittore livornese aveva infatti incontrato fin da subito il gusto dei torinesi, come testimonia l’attenzione per le sue opere da parte di autorevoli collezionisti del calibro di Riccardo Gualino e di Vittorio Viale, che dell’allora Museo Civico divenne in seguito anche direttore.   Fattori: un Risorgimento non convenzionale Fattori, considerato oggi uno dei maestri assoluti dell’Ottocento italiano, seppe interpretare in modo innovativo sia i temi delle grandi battaglie risorgimentali che alcuni aspetti della vita dei campi e del paesaggio rurale. Come dimostra l’originale Ritorno in scuderia (dopo la manovra), dove l’attenzione sembra concentrarsi più sugli animali che sugli uomini; o l’antiretorico Accampamento di fanteria, davvero lontano da ogni intento celebrativo.   Fattori: paesaggi dell’Italia post-unitaria Una rappresentazione della natura, uomini e animali compresi, quella di Fattori, che preferisce suggerire piuttosto che descrivere la realtà di una condizione esistenziale. E ci riesce grazie a una padronanza altissima del disegno e dei rapporti prospettici unita a…

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A Cascina Danesa Si Brinda Col Sidro

A Cascina Danesa si brinda col sidro

Il sidro più interessante dell’anno? L’ho assaggiato dietro casa, nelle campagne della Val Pellice tra Torino e Pinerolo. Dove lo produce Cascina Danesa, un’azienda agricola che ha fatto della coltivazione biologica la sua filosofia di lavoro e di vita. «Abbiamo intrapreso questa strada  innanzitutto per noi – ci racconta Paolo Priotti mentre ci accompagna nel frutteto – per non avvelenarci facendo questo mestiere! Ma lo abbiamo fatto anche per preservare l’ambiente in cui tutti viviamo: rispetta la natura e anche lei ti rispetterà».   La tradizione delle mele antiche   Eccole, le mele di Paolo e Claudio Priotti, le vecchie varietà di mele piemontesi. Dalla renetta grigia alla jonagold alla runzè alla magnana, affiancate da qualche filare di pere: abate, kaiser, madernassa. Frutta non sempre simile, all’aspetto, a quella che siamo soliti trovare sugli scaffali dei supermercati ma non è certo questo l’obiettivo che qui ci si prefigge: «Come diceva sempre mio nonno – continua Paolo – la frutta deve prima di tutto essere buona, poi deve anche essere bella». E con questa chiara indicazione ben stampata in mente, l’azienda è passata di mano, da una generazione all’altra.   Un sidro…poco tradizionale Ma rispettare la tradizione significa anche saper traghettare il…

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Per San Valentino? Fuggite In Portogallo!

Per San Valentino? Fuggite in Portogallo!

Voglia di primavera per questa festa ancora invernale ma che già profuma dei primi, timidi, fiori. Nei giardini sono sbocciate le forsizie, gialla “bellezza fugace” che nel loro fresco colore, augurale per chi come noi vive in questi tempi faticosi, è un preludio alla speranza. E allora festeggiamolo, questo San Valentino! Regaliamoci un momento di pausa, tutti noi che, di sicuro, innamorati lo siamo da sempre: di un amore, di un amante, di un amico, di un sogno, di un progetto…   San Valentino: la fuga d’amore! Perché allora non concedersi una “fuga d’amore”? per esempio in Portogallo, non troppo lontano da casa ma nemmeno, banalmente, dietro l’angolo. E non dite che non si può: al sogno nessuno ha ancora messo divieti! E una cena romantica non ha bisogno di troppe cornici. Lo chef Fabio Montagna, che della cucina portoghese è diventato un sicuro interprete, grazie alla sua conoscenza del bacalhau, il merluzzo islandese, ha ideato un menu San Valentino all’insegna dei suoi sapori, i suoi liquori e i grandi vini da gustare comodamente a casa, sia a pranzo sia a cena, con il servizio asporto o la consegna a domicilio.   San Valentino: il menu bacalhau Il menu prevede come aperitivo la Ginja tonic per accompagnare due classici petiscos, bolinhos de bacalhau con…

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Casa Vicina A Green Pea: Una Storia…in Salita

Casa Vicina a Green Pea: una storia…in salita

Doveva arrivare Green Pea perché la cucina stellata di Casa Vicina potesse finalmente brillare, come merita, anche alla luce del sole! Dal piano seminterrato di Eataly Lingotto, dove si trovava fin dal 2007, il ristorante della Famiglia Vicina è infatti salito fino al terzo piano, quello dedicato alla Bellezza, del primo Green Retail Park al mondo, inaugurato a Torino lo scorso 9 dicembre 2020.   Casa Vicina: una nuova sfida in Bellezza Si apre dunque una nuova sfida per questa dinastia di ristoratori – le figlie di Claudio e Anna sono ormai la quinta generazione ai fornelli – supportata dalla stima reciproca che li lega ad Oscar Farinetti, patron di Eataly e ora di Green Pea. Oltre alle due sale à manger, una da 50 posti e l’altra, quella riservata, da 20, sempre gestite da Stefano Vicina in qualità di maître, ci saranno infatti a loro disposizione anche gli spazi del dehors estivo, con ampia vista sul panorama cittadino, per un totale di 300 mq. Sempre a loro inoltre, onore e onere, la responsabilità di tutta l’offerta gastronomica calda di Green Pea.   Casa Vicina: un menu che si fa green Anche per noi, visitatori della prima ora durante il press…

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100Vini&Affini: Dove, Se Non Al Green Pea?

100Vini&Affini: dove, se non al Green Pea?

Non manca certo, né poteva essere diversamente, l’attenzione al food nel panorama di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo.  Dedicato al tema del Rispetto e a quello della Sostenibilità, il suo ideatore, Oscar Farinetti, ha voluto che nascesse a Torino, la città – sono parole sue – “più innovativa d’Italia”. Eccolo, in tutta l’imponenza dei suoi cinque piani e dei suoi 15.000 mq, questo originale pisello verde pronto a cambiare il mondo, o per lo meno a intervenire in certe nostre modalità di approccio a bisogni e abitudini: l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento, il tempo libero… e dunque anche il food. Perché, ne è convinto Oscar Farinetti, from duty to beauty: dobbiamo sperimentare una nuova attenzione sociale e un nuovo modo di intendere il consumismo. Una sensibilità, questa, che Davide Pinto di Affini ha dimostrato già da tempo di possedere e saper mettere in pratica.   100Vini&Affini: dove il green si fa Bellezza All’ingresso del terzo piano di Green Pea, quello dedicato, appunto, alla Bellezza, subito si apre davanti al visitatore la curiosa sagoma di un elegante bistrot in divertente stile pop: 100Vini&Affini.Terza insegna del gruppo Affini, dopo Affini San Salvario Riv.1 e Affini Porta Palazzo Riv.2,…

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EraGoffi: Delivery E…

EraGoffi: delivery e…

Arrivano come un normale delivery, di quelli che abbiamo ormai imparato a conoscere, e ad apprezzare, nell’attesa di poterci nuovamente sedere a una tavola che non sia il nostro familiare desco. Arrivano puntuali, nella grande borsa bianca, e nell’aprirla già pregustiamo la cena “da ristorante” che stasera ci siamo concessi. Sono i box preparati per noi dalla brigata di  EraGoffi. Con una sorpresa in più…   EraGoffi diventa EraWay  “…la semplicità è complicata da raggiungere” dice della sua cucina  lo chef di EraGoffi Lorenzo Careggio. E forse è complicato anche da riuscire ad apprezzarla pienamente, aggiungiamo noi: a meno di non “mettere le mani in pasta” e diventare partecipi del lavoro che sta dietro la preparazione di un piatto, a partire dalla scelta degli ingredienti. Ecco perché abbiamo scelto di curiosare nell’EraWay pensata da Lorenzo, che recita come premessa: Apri.Rigenera.Mangia. Eccoci dunque qui, in forte tentazione tra Erbivoro, Onnivoro, Pizza, Dispensa.       EraGoffi: un menu Erbivoro Optato infine per Erbivoro, apriamo la “borsa della spesa”: ci sono i boxsigillati e i cartoncini con le indicazioni. E dallo schermo dell’iphone, ormai strumento indispensabile anche in cucina, c’è Lorenzo che mostra  passo passo  come eseguire la nostra, per altro brevissima, preparazione. Impiattamento dell’antipasto Era una…

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Bacalhau, Un Viaggio Fra Piemonte E Portogallo

Bacalhau, un viaggio fra Piemonte e Portogallo

    Un viaggio di sapori dal Piemonte al Portogallo, preceduto da una rapida puntata sulla costa dell’Islanda giusto per non farsi mancare l’indispensabile materia prima. Un viaggio che nessun lockdownpuò impedire, visto che per farlo non solo non è necessario spostarsi da Torino, ma neppure uscire dalla propria casa, perché c’è chi pensa a organizzare il tutto, e a consegnarvelo a domicilio: Fabio Montagna, chef al Bacalhau Osteria di corso Regina Margherita 22. E ne parliamo per diretta, e felice, esperienza.       Bacalhau Osteria, una cena in delivery Puntuale, alle venti di sera, arriva la gialla “borsa della spesa” che depositiamo con cura sulla tavola già apparecchiata. Perché, questo dobbiamo riconoscerlo, tra i pochi, pochissimi, vantaggi di questo forzato deliveryc’è indubbiamente quello di godere dei vantaggi di un ristorante nel relaxdella propria casa. Cominciamo dai petiscos: le saporose Bolinhos de Bacalhau,croccanti fuori e morbide dentro; e l’originale Bacalhau com Grao che, come da indicazione, lasciamo un attimo a intiepidire al calore del termosifone. Intanto, per creare la giusta atmosfera portoghese, un tocco al pc - www.bacalhau.it/musica- ed ecco le struggenti note di un  fado scelto apposta per noi…       Bacalhau Osteria, quando il merluzzo è islandese…

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