Bottegamia Restaurant: La Torino Di Yari Sità

Bottegamia Restaurant: la Torino di Yari Sità

È qui, in via Palazzo di Città all'angolo della singolare "casa del piercing", questa suggestiva Bottegamia Restaurant dalla sobria  eleganza tutta sabauda.  Boiserie d'epoca alle pareti, pavimenti in solido legno grezzo, soffitto a volte incrociate con mattoni a vista, tavoli quadrati e rotondi apparecchiati con cura. Due le salette interne comunicanti che si affacciano, come il piccolo dehors esterno,  sulla pedonale piazzetta  del Corpus Domini: dove Torino è Torino, nel cuore e nell'anima. E dove Yari Sità è tornato a cucinare. Bottegamia Restaurant: un percorso fra sapori vicini e lontani Accetto volentieri che sia Yari a guidare il mio percorso: inizio di benvenuto, che - mi spiega - è il suo amuse bouche che prelude sempre ai piatti che verranno. Dove la tradizione è l'indispensabile punto di partenza per dare il via alla voglia di esplorare, magari per poi ritrovare, dove meno ce lo aspetteremmo, l'identità nella differenza tra le cucine del mondo. Ecco allora il tomino al verde con tartelletta croccante e  l'insalata russa sul crostino soffiato; il calore del mediterraneo che sposa la leggerezza dell'esotico nella nuvola con le olive e infine il daikon saggiamente marinato per lo strepitoso raviolo aperto, da gustare per ultimo per conservare sul…

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Un Panino? Sì, Ma Che Sia Dell’Accademia

Un panino? Sì, ma che sia dell’Accademia

Ci siamo passati all'ora giusta, e cioè quella di pranzo, ben felici di poterci fermare  per una sosta tutt'altro che frugale. Perché il Panino che ti offre l'Accademia, qui davanti al torinese Palazzo delle Facoltà Umanistiche, è una vera e propria scelta gastronomica, che nulla ha da invidiare all'autentica "dieta mediterranea". Così anche il nutrizionista di turno non avrà nulla da obiettare. Si va dalla varietà degli ingredienti, alla decisione sulla dimensione di pane e companatico, alla soddisfazione  dell'amico vegan che qui, al pari di noi onnivori incalliti,  si trova perfettamente a suo agio. Dai tramezzini delle elementari, ai panini delle medie e delle superiori, per proseguire poi con quelli dell'Erasmus, toast del tirocinio e infine con i club sandwich dell'Accademia; la vera difficoltà è: che cosa "non" scegliere? Prosciutto crudo o mortadella, manzo affumicato o salmone? sarà meglio la burrata pugliese, la mozzarella di bufala campana o la toma d'alpeggio? tra le verdure poi... e perché non anche la mela o l'albicocca? e ancora... Accademia del Panino: il difficile è scegliere... Per noi, questa volta, un panino speciale  scelto tra gli Erasmus: crudo, burrata pugliese, mela, aceto di limone, aceto balsamico, rucola. La domanda è una sola: pane morbido o…

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La Mia Crostata Nuova Versione

La mia crostata nuova versione

Nuova versione della crostata, che per la verità non differisce troppo dalla ricetta precedente. L'idea me l'ha data un'amica allergica al lattosio, che quindi non aveva mai potuto assaggiare la mia torta che conteneva burro. E allora, mettiamoci l'olio. Ho preferito quello di arachidi, più leggero rispetto all'olio EVO, e ho anche diminuito la dose dello zucchero, che però è quello di canna, biologico. La marmellata, invece, è sempre quella fatta in casa, con i mirtilli dell'orto. Ed è sempre eccezionalmente buona. INGREDIENTI: farina bianca 00: gr.270 zucchero di canna: gr. 70 olio di semi di arachide: un bicchiere uova: 1 intero e 2 rossi odore di scorza di limone marmellata di mirtilli, meglio se fatta in casa: un vasetto medio PREPARAZIONE: Per la pasta frolla, che si dice sempre non deve impazzire e quindi va lavorata pochissimo, anche questa volta io mi sono servita dell’impastatrice. Che è un grande aiuto. Si mettono prima farina e zucchero insieme, qualche giro. Quindi le uova, appena sbattute in precedenza. Poi l'olio, poco per volta.  Infine la scorza di limone. Ho fatto girare finché è venuta una palla liscia, che ho messo a riposare in frigo per due ore circa avvolta nella pellicola…

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Riso Basmati E Pollo, Tutti Colorati Di Giallo

Riso basmati e pollo, tutti colorati di giallo

Il giallo è quello di curry e curcuma mescolati insieme in una ricetta non certo nuova, ma che ho rielaborato e sperimentato più volte . Questa è la mia versione definitiva, a mio gusto decisamente accattivante. Perché "pollo e riso al curry" ormai lo conosciamo, e lo apprezziamo, già da tempo, ma con queste varianti vedrete che funzionerà meglio. O almeno così spero sia anche per voi. INGREDIENTI (per 4 persone): per il riso gr. 300 riso basmati gr. 500 acqua molto calda 1 carota 1 zucchina  1 porro 1/2 peperone rosso 1 mazzetto di prezzemolo 1/2 cucchiaio di curcuma 1/2 cucchiaio curry 1 peperoncino q.b. olio EVO, sale, pepe Per il pollo gr. 400 petto di pollo 1 cucchiaio curry 1/2 cucchiaio curcuma 1 cucchiaio farina di riso gr.150 circa brodo vegetale q.b. sale, pepe (eventuali) q.b. olio EVO PREPARAZIONE: Le due preparazioni procedono in parte separatamente e in parte in contemporanea: iniziate con il pollo che deve riposare prima della cottura, poi passate al riso (non a caso ho scelto il basmati), poi alle due cotture. Preparate il brodo vegetale come preferite (io uso il dado e non me ne vergogno) e quando è pronto tenetelo in caldo.…

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OBICÀ: Un Compleanno Da Festeggiare!

OBICÀ: un compleanno da festeggiare!

Anniversary Lunch per OBICÀ, Mozzarella Bar ma anche Pizza e Cucina, che quest'anno festeggia il suo ventesimo compleanno. L'occasione giusta per andare a dare un'occhiata in uno dei tanti ristoranti con questo nome - ce ne sono ventiquattro in giro per il mondo - e scoprire le novità del menu per la prossima stagione estiva, che tutti ci auguriamo possa finalmente far capolino tra le nuvole! Noi siamo andati da OBICÀ Torino, che si trova presso La Rinascente di via Lagrange, nel cuore del passeggio-shopping cittadino, a scoprire le ultime novità. Qui ve ne raccontiamo solo alcune, giusto per non togliervi il piacere della scoperta.   Obicà: dove conta (soprattutto ma non solo) l'ingrediente Per cominciare, la meraviglia di una figliata di latte di Bufala campana, che arriva direttamente da Paestum e sarà disponibile soltanto fino alla fine del mese di maggio! Un piatto certamente da condividere - ma ci bisbigliano che, qui a OBICÀ, c'è anche chi non la pensa così- che sprigiona freschezza all'apertura e di cui, vi garantisco, non è rimasta una briciola. Così come nulla è rimasto della sorprendente tartare di pomodoro, con senape, tarallo sbriciolato, capperi fritti, salsa al basilico. E qui i ruoli si…

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Al Valli Di Lanzo è Ancora Stagione Di Spugnole!

Al Valli di Lanzo è ancora stagione di spugnole!

Vengono a inizio aprile e durano poche settimane. O almeno così dovrebbe essere. Ma siccome quanto sarà lunga la primavera, quest'anno almeno, è davvero difficile dirlo, per quanto ancora ci sarà la stagione delle spugnole noi proprio non lo sappiamo. Sappiamo però che siamo riusciti a mangiarle nel posto giusto, là dove sanno come cucinarle nei modi più inattesi e sorprendenti: al Valli di Lanzo di Ceres. Al Valli di Lanzo, spugnole o morchelle? Premesso che i funghi io li mangio con gusto e con grande passione ma non per questo penso di imparare a raccoglierli, per amore della sopravvivenza mia e altrui, so però che le spugnole, o morchelle che dir si voglia, sono funghi difficili, sia da distinguere tra buoni e velenosi che da cucinare con sapienza. Per questo preferisco affidarmi a chi ne sa ben più di me. E di Samuele Riva e Francesco Eblovi ci si può fidare davvero ( e non certo per i funghi soltanto). Ma stavolta di spugnole si tratta, e di queste ora vi racconto, omettendo per il momento il resto della cena. Che vi riservo per la prossima volta. Al Valli di Lanzo, la cena delle spugnole Cominciando dall'inizio: la morchella…

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Erbe Aromatiche - Ph Silvana Delfuoco
Erbe Aromatiche - Ph Silvana Delfuoco Olive In Salamoia - Ph Silvana Delfuoco Pinoli - Ph Silvana Delfuoco Coniglio In Cottura - Ph Silvana Delfuoco Risultato Finale! - Ph Silvana Delfuoco

Coniglio alla ligure…o no?

Il dubbio non è sull'esistenza o meno del coniglio alla ligure, ma sul fatto che possa davvero definirsi così quello che ho cucinato io. Perché davvero non appartiene alla mia tradizione, né l'ho mai visto preparare. Ma gli amici che me l'hanno regalato - già pronto per la cottura, beninteso - questo hanno preteso da me. E io ho accettato la sfida. Con la consulenza di un'amica esperta, con un'occhiata a internet e ... con qualche aggiustamento in corso d'opera. Lo hanno mangiato tutto, fino all'ultimo ossicino.   INGREDIENTI (per 4 persone): 1 coniglio di circa 1kg già pulito e pronto 1 cipolla 1 o 2 spicchi d'aglio rosmarino, salvia, alloro, timo una manciata di pinoli una manciata abbondante di olive snocciolate 1 bicchiere di vino (meglio rosso, o almeno questo ho usato io) 1/2 litro circa di brodo vegetale olio Evo, sale, pepe nero PREPARAZIONE: Un tegame di coccio è l'ideale, grande abbastanza per contenere il coniglio fatto a pezzi. Nel tegame fate rosolare, con poco olio, aglio e cipolla tritati, poi aggiungere il coniglio insieme con timo e alloro, salate appena e fate rosolare a fuoco vivo. Versate il bicchiere di vino e fate evaporare, quindi aggiungete prima…

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Ossobuco Col Risotto: Fatto!

Ossobuco col risotto: fatto!

Ho voluto provare anch'io a fare questo piatto famosissimo, che non fa parte della mia tradizione di famiglia ma che ho assaggiato qualche volta al ristorante e che mi è piaciuto. Consultando "sacri testi" di cucina - Artusi in primis - e buttando l'occhio su internet sono arrivata alla "mia" ricetta. Che non credo si discosti troppo dall'originale - se davvero esiste - e che comunque mi ha soddisfatta. Ve la racconto. INGREDIENTI (per due persone): per il risotto: 4 pugni di riso (ho usato il riso Apollo, ottimo) 1/2 litro di brodo vegetale 1 bicchiere di vino bianco secco 1 bustina di zafferano (se volete il meglio usate i pistilli, ma non sono indispensabili) burro Parmigiano Reggiano Dop sale per l'ossobuco: 2 ossibuchi (meglio avere un macellaio di fiducia) 1/2 cipolla 1/2 litro di brodo, anche vegetale 1 bicchiere di vino bianco secco farina burro sale salsa gremolada: aglio, prezzemolo, buccia di limone PREPARAZIONE: Prima di tutto fate sciogliere lo zafferano in una tazzina con un po' di brodo caldo e lasciatelo da parte. Cominciate dall'ossobuco, che ha una cottura più lunga: circa 1/2 ora dopo la rosolatura. Asciugate gli ossibuchi in carta da cucina, poi passateli bene nella…

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E Non La Bevi Una Sangria?

E non la bevi una Sangria?

Sei in giro per la Spagna e non la bevi una Sangria? Ma certo che sì. Così si può capire come è fatta davvero, una Sangria autentica, e si può trovare la risposta a tante altre domande. Quando berla? Meglio se fa caldo? A pasto o fuori pasto? E, soprattutto, sarà vera mixology? Perchè bisogna pur tenersi aggiornati con i tempi: oggi sembra che sia il "bere miscelato" a occupare sempre più spazio, usurpando anche quello del vino, intrufolandosi anche nei gusti dei giovani... E allora, cerchiamo il posto giusto. E che Sangria sia.     Una Sangria a Granada Nella notte di Granada il posto giusto si trova subito: Rosario Varela, parapicosfinos. Che è un notissimo ristorante nel centro di Granada, ma che è anche un luogo dove tirar tardi - chiude alle 2 di notte - per andare a bere l'ultimo bicchiere e gustarsi l'ultima tapa. E così abbiamo fatto. Impadronendoci al volo di due sgabelli che si liberano improvvisamente al bancone, subito accolti dal sorriso pronto di Helena, cui nulla sfugge dell'andirivieni della sala mentre si muove veloce tra cope e bottiglie.     La Sangria da Rosario Varela Due Sangrie preparate a regola d'arte sotto i…

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Impressioni Di Andalusia

Impressioni di Andalusia

Un viaggio in Andalusia lungo una settimana. Giusto un assaggio, di luoghi, di odori e di sapori; giusto per poter dire che bisogna tornare, e tornare ancora. Anche sulla scia di questo spunto di itinerario, che di questo viaggio racconta le impressioni di alcune soste. E delle cucine assaggiate: la più originale, la più attenta al rapporto con il vino, e infine quella più essenziale e calorosa. Tre cucine per ricordare tre città che anche attraverso la cultura del cibo raccontano qualcosa di sè: l'affascinante e raffinata Malaga; l'antica e accogliente Carmona; la solare e allegra Tarifa. Malaga: dove tutto si apre e si chiude Inizio imprescindibile di un giro dell'Andalusia, a Malaga devo tornare per dedicarle più tempo. Questa volta è stata, per scelta forzata, soltanto la tappa iniziale e finale, suggerendo però all'impatto immediato l'immagine di una città più grande e complessa delle sue reali dimensioni. La passeggiata serale prima del nostro viaggio di ritorno ci ha portato nel centro storico, a due passi dalla Cattedrale, a La Barra de Zapata: un piccolo ristorante dalle proposte inattese, dove i sapori della tradizione vengono ripensati e accostati con mano sicura e raffinato equilibrio. Una sorpresa, proprio come lo scrigno…

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