BALIK, Una Pizza Al Sapore Di Mare

BALIK, una pizza al sapore di mare

Che succede quando un appassionato degli “impasti” incontra un pregevole salmone affumicato? Succede che a Torino, in via San Dalmazzo 26, diano vita insieme a un nuovo locale gourmet, dove Balik, il salmone affumicato degli zar di Russia,  presta il suo aristocratico nome all’insegna, mentre Massimo Palumbo, giovane pizzaiolo dal passato già illustre, mette “in pasta” mani e fantasia.  Perché qui, al Balik Restaurant, a colpire gusto e palato, sono le fragranze della pizza contemporanea unite ai sapori  di mare del pesce fresco.   Balik: un imprevisto angolo di mare Tra mattoni a vista, arredi essenziali e belle bottiglie sullo scaffale, lo spazio del locale sembra dilatarsi al calore del sorriso di Massimo e dei suoi collaboratori, che accoglieranno volentieri anche i vostri amici a quattro zampe. Se siete alla prima visita a cena, il menu degustazione a 18 euro è una buona presentazione  dello stile del locale; se invece lo provate a pranzo,  il menu a 10 euro offre lo specialissimo, e abbondante, burger di pesce (si dice sia l’unico in carta, per ora, a Torino). Noi abbiamo sperimentato l’ottimo equilibrio di quello al tonno, ricco di ingredienti e tuttavia dall’insieme delicato: una scoperta davvero originale. E il mare qui…

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Roccaverano, Il Paese Della Robiola

Roccaverano, il paese della Robiola

In queste valli la conoscono dalla notte dei tempi, quando mucche e pecore già pascolavano insieme lungo i pendii della futura Langa Astigiana in attesa che a loro si aggiungessero le capre, dono dei Saraceni, venuti a soggiornare per un po’ da queste parti. È da allora che la Robiola, presto diventata di Roccaverano, deve aver definito il suo processo produttivo, arrivato pressoché immutato fino ai nostri giorni.     Una Robiola, anzi due Col passare del tempo, è vero, le capre hanno conquistato il palato, e forse anche il cuore, degli amanti della Robiola, tanto che la DOP, di cui il 2019 celebra i primi 40 anni, prevede una doppia etichettatura. Il bollino del Consorzio con il numero progressivo di marchiatura e il codice dell’azienda produttrice sarà infatti a sfondo ocra per quelle prodotte con il latte crudo di sola capra, e invece a sfondo bianco per quelle ottenute da latte misto. In entrambi i casi, fresca o stagionata, sempre  nella stessa zona di produzione, tra Langa Astigiana e Val Bormida, nei dintorni di Roccaverano.   Roccaverano, il paese della Robiola Il più alto, il più esteso, il più identitario fra i paesi del territorio, che domina dall’alto, sul crinale…

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Le Calle: Un Pesce Nuota A Centallo

Le Calle: un pesce nuota a Centallo

  Un ristorante di pesce a Centallo, nella campagna cuneese.  Sentirne parlare con entusiasmo e aver voglia di andare a provarlo. Complice un week end in Valle Grana, in questo inverno primaverile, eccomi arrivata a Le Calle di Centallo. Giusto in tempo per riuscire a prenotare l’ultimo tavolo: meno male, perché “domani sera sarebbe stato impossibile, già tutto pieno…”  Buon segno? Andiamo a controllare.     Le Calle: il menu? Da una elegante bussola a vetrata si entra direttamente nella sala da pranzo.  Bella volta in mattoni a vista,   arredi senza fronzoli, tavoli, ma è evidente la necessità, un po’ troppo ravvicinati. Per ora gli avventori sono pochi, ma scopriremo, ed è buono a sapersi, che qui si può anche arrivare a cenare senza fretta. Unico neo, il menu non scritto, e quindi senza  prezzi. È infatti lo stesso proprietario che, con premura e cortesia, viene a raccontarci i piatti della serata. Decidiamo di dargli fiducia e proseguire, anche se più chiarezza –  il lavoro che faccio me lo ha insegnato –  sarebbe sempre auspicabile.   Le Calle: i piatti Felice inizio, morbido e saporoso, le capesante su letto di verza, cui fanno seguito gamberoni al rosmarino fagioli al peperoncino, un…

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Una Cuneo Insolita: Al Chocolat D’Art

Una Cuneo insolita: al Chocolat d’Art

Anno nuovo, colazione nuova. In realtà non sono i miei gusti a essere cambiati  - sono una fedelissima di cappuccino e croissant– ma il luogo dove dar sfogo alle mie più segrete libidini. Ecco: se passate da Cuneo, non lasciatevi sfuggire questo  Chocolat d’Art: una bottega artigiana piccola nelle dimensioni ma davvero grande nell’inventiva. Su di loro, pensate, è stata scritta persino una tesi di laurea. Che potete anche divertirvi a sfogliare mentre assaggiate qualche delizia.   Chocolat d’Art: l’insolito del quotidiano Pochi tavolini all’interno, compensati dal piccolo dehors sulla via e dalla sorridente rapidità del servizio, che non conosce tempi morti. Senza però, e questo è un altro punto a loro favore, mettere fretta a chi ha voglia di indugiare: c’è anche uno scaffaletto con i libri a testimoniarlo. E poi ci sono gli habitués, che consumano veloci al banco e scappano via. Magari per ritornare dopo qualche ora, alla prossima pausa-lavoro. Senza contare chi entra per comprare delizie al cioccolato da consumare altrove… Un continuo turnover di dolcezze.   Chocolat d’Art: com’è l’offerta? E veniamo al punto: le dolcezze. Vi racconto la colazione, perché è quella che mi riguarda: ma è soltanto un aspetto, ancorché non minimo, di tutto…

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Crêpes Di Stagione… Per Smaltire Il Cenone

Crêpes di stagione… per smaltire il Cenone

Passate, o quasi, le Feste il problema adesso è recuperare la linea. Se la bilancia piange, cerchiamo di far sorridere il piatto, con una ricetta light ma non troppo severa!  Un aiuto viene dall’esperienza di Dario, che suggerisce queste delicate crêpes con carciofi e seirass: una verdura di stagione che aiuta a depurare. Ecco le dosi per 6 crêpes, che basteranno per 6 persone. O almeno lo speriamo.   INGREDIENTI Per le crêpes: ¼ di latte 5 cucchiai di farina 1 uovo   Per il ripieno: 5 carciofi gr. 350 di seirass 1 uovo gr. 50 di parmigiano grattugiato burro q.b.   PREPARAZIONE Preparate prima il ripieno, tagliando i carciofi, ovviamente dopo averli puliti, a fettine sottili che farete saltare con pochissimo burro. Ancora caldi, mescolateli con il seiras– per chi non lo conoscesse, una sorta di ricotta molto delicata tipica delle Valli alpine piemontesi – e con l’uovo, quindi lasciate riposare mentre preparerete l’impasto delle crêpes. Per le crêpes io mi servo di un apposito shaker – ce ne sono di varie marche in commercio – per facilitare le operazioni di amalgama, ma va benissimo anche un normale mixer: stemperate prima la farina con il latte per evitare grumi e da…

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