Una Pizza In Compagnia…

Una pizza in compagnia…

  Per una pizza in compagnia, gli ingredienti obbligatori sono due: la, o meglio, le pizze e gli amici con cui condividerle. Poi restano da precisare i dettagli, spesso tutt’altro che insignificanti. Primo fra tutti, il luogo. Che non deve essere, per nulla al mondo, “la solita pizzeria”. Ed è stato così che noi ci siamo ingegnati a trovarne uno adatto.   Amici per …la pizza Una casa di campagna, quella di Paola e Gabriele, con un forno a legna ereditato da un tempo in cui farsi il pane in casa era un bene necessario; un gruppo di loro amici, ognuno con la sua dote specifica: chi sa fare l’impasto e conosce i segreti del lievito, chi calcola temperatura e tempi, chi manovra con destrezza la pala, chi ha provveduto alle “coperture” gourmet…e chi ha pensato alle birre. E non è mancato neppure chi, avendo aderenze in alto loco, ha tenuto lontane le nuvole per il tutto il tempo necessario.   Pizza! O meglio: pizzzzzzzzzze…. Noi, oggi semplici assaggiatori, abbiamo goduto del previlegio del giudizio. Ottima, ottima davvero, l’originale miele di tiglio, acacia e castagno con noci e gorgonzola, nata dalla fantasia del momento. Poi niente affatto male la più…

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Parmigiano Reggiano A Cheese2019: Perché Il “naturale è Possibile”

Parmigiano Reggiano a Cheese2019: perché il “naturale è possibile”

Terra natale, per me, è l’Emilia e terra della vita il Piemonte. Scoprire che il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà Official Partner alla prossima, e ormai imminente, CHEESE 2019, a Bra (CN) dal 20 al 23 settembre, non può quindi che farmi piacere. Prodotto con la stessa ricetta da oltre nove secoli – solo latte, sale e caglio, senza l’uso di additivi e conservanti - il Parmigiano, o meglio ‘l fürmai, “il formaggio” tout court come lo chiamava mia nonna, risponde in tutto e per tutto al tema di questa dodicesima edizione: “Naturale è possibile” .   Il Parmigiano è… Fedele alle sue origini anche nel nome – i 330 caseifici che lo producono stanno tutti all’interno di cinque province: Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova destra Po, Bologna sinistra Reno – il Parmigiano non per questo soffre però di immobilismo. Sempre al passo con i tempi, negli ultimi anni si è prontamente adeguato alle richieste di un mondo in continua evoluzione senza per questo nulla perdere della sua tradizionale “naturalezza”. Oltre al Parmigiano Reggiano Bio, da agricoltura biologica, oggi si producono infatti anche il Parmigiano Reggiano Kosher, destinato ai consumatori di fede ebraica osservanti, e il Parmigiano Reggiano Halal, destinato…

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Valle Grana, Parte Prima: Piatline E Ciarde

Valle Grana, parte prima: piatline e ciarde

  Anche noi ce la saremmo aspettata piatta e lunga, una piatlina insomma, come il suo nome la vorrebbe. La troviamo invece ovale e grassoccia, in apparenza non troppo diversa da altre patate consorelle, se non fosse – lo vedete qua e là? – per qualche “occhietto” color rosa tenue sparso sulla buccia color paglierino. «Sì, in effetti dovrebbe essere piatta all’aspetto – ci spiega il presidente Alciati – e probabilmente un tempo lo è stata. Ma ora abbiamo notato che cambia forma secondo la zona, e cioè la terra, in cui è coltivata: la Valle Grana, insieme con le Valli d’OC».   Piatline e Ciarde, anzi Bodi Lucio Alciati è l’appassionato presidente della libera “Associazione per la promozione, tutela e valorizzazione dell’antica patata locale Piatlina e della patata Ciarda della Valle Grana” ora, più sinteticamente, “Consorzio del Bodi”. Perché questo è il nome con cui sono chiamate le patate in lingua d’OC. Una scoperta, o meglio, una ri-scoperta, quella della condivisa origine occitana di queste patate, recente soltanto in apparenza. Le montagne, non ce ne ricordiamo mai abbastanza, non hanno mai diviso ma piuttosto unito popoli e culture. E l’hanno fatto, soprattutto in un passato scarsamente motorizzato, al di qua e…

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Ovuli Reali, Finalmente

Ovuli reali, finalmente

Difficile, difficilissimo trovare funghi in questa estate canicolare! Il meglio che sono riuscita ad assaggiare è stato qualche (discreto) porcino, portato in tavola da ristoratori fidati, che però hanno onestamente confessato: non sono di qui, quest’anno non li troviamo o li troviamo rinsecchiti. È stata così una vera sorpresa la telefonata di un’amica, figlia di una “cercatrice” sicura e paziente, che annunciava: mia mamma ha trovato le bale rôsse: ne volete? Detto, fatto. Ecco qui le bale rôsse, altrimenti detti ovuli reali o, se vogliamo chiamarle col loro nome scientifico, amanita cesarea.Tra i più rari, e buoni, funghi che io conosca. E anche tra i più difficili da raccogliere, per la loro somiglianza con la terribile amanita falloide.Siccome però li ho già mangiati, e sono qui a raccontarlo, onore al merito dell’infallibile “trovatrice”. Li preparo rigorosamente in insalata.                                    INGREDIENTI   Ovuli reali, q.b. Olio evo Sale Pepe (facoltativo) Limone (facoltativo)                                  PREPARAZIONE Pulite i funghi, secondo la vostra “scuola di pensiero”. Per conto mio, una rapida spazzolata sotto…

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Vauda, Un Forno E …tante Pesche

Vauda, un forno e …tante pesche

A Rocca Canavese, e più precisamente nella sua frazione Vauda, c’era una volta, e fortunatamente c’è ancora, un forno a legna.  Precisiamo meglio: un forno a legna di proprietà comune. È dal 1946 infatti che le famiglie di questo paesino sperso in mezzo al verde Canavese si alternano, secondo orari da loro stessi stabiliti, all’uso del forno comune, dove si cuociono meraviglie che nei casalinghi “pôtager” non darebbero gli stessi risultati: faseuj grass con i preive nella tofeja, ma anche peperoni al timo, o ancora, anzi meglio ancora, persi pin secondo la ricetta di famiglia.Già, perché qui ogni famiglia ha una sua variante del “pieno” con cui si riempiono le pesche e ne è, ovviamente, gelosissima. Però, un giorno di quasi vent’anni fa, a qualcuno è venuta un’idea…   Dai persi pin alla Sagra… Perché non usare “in comune” il forno “comune”? Le famiglie avrebbero continuato a preparare i persi pin secondo le proprie ricette, cuocendoli poi per una festa di tutti, la Sagra dei Persi Pin. Così la Sagra è cresciuta negli anni, fino a diventare una manifestazione sempre più importante: giunta alla sua diciannovesima edizione, ha “allungato” il suo tempo a una settimana per riuscire ad accontentare tutte le richieste.…

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Un Barolo Di Compleanno

Un Barolo di compleanno

Il compleanno non è il mio, e nemmeno la bottiglia di Barolo lo è. Ma sono la fortunata commensale di questa cena di compleanno, dove anche la cantina di famiglia ha voluto fare un regalo: un Barolo molto, ma molto d’annata.   Barolo: correva l’anno… Dimenticata in un angolo della cantina, questa bottiglia di Barolo di Brezza, anno 1982, è magicamente ricomparsa per un giorno di festa. Si decide di aprirla. Sul come sarà, o sul come potrebbe, o dovrebbe, essere già corrono le scommesse. Perché, essendo stata trovata “in piedi” non è certo stata conservata comme il faut. Perché, di sicuro, deve essere passata per parecchi traslochi. Perché, infine, nessuno ricorda come sia capitata in casa, o meglio in cantina. Insomma, apriamo. Anzi no: prima scaraffiamo. Almeno l’apertura sia secondo le regole.   Barolo di buon compleanno! Dopo un’apertura non facilissima – tappo sbriciolato, scaraffatura con filtro, faccio-quello-che-posso – il Barolo scende finalmente nei bicchieri. Profumo che si spande subito per la stanza, intenso e avvolgente: tabacco d’annata appena appassito con una punta di mandorla amara. Lo assaggio per prima: la mandorla, come mi aspettavo, c’è. Ma c’è anche dell’altro, molto molto altro. Si può bere, anzi si deve!!!…

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