Stasera Si Va All’Osteria Dalla Badessa

Stasera si va all’Osteria dalla Badessa

Se siamo in un'osteria... Un'osteria di quelle autentiche, nel verde della campagna cuneese appena fuori dal centro di Perveragno, dove si cucinano i piatti della tradizione, si fanno "serate a tema",  si possono organizzare feste familiari, ma si può anche semplicemente prenotare - questo sì, è indispensabile - per una cena tra amici. Quello che invece non ci sentiamo di consigliare, pur in questa simpatica sala allegramente arredata con gli oggetti più disparati della tradizione contadina,  è una romantica cenetta a due, che verrebbe disturbata assai dalla totale mancanza di insonorizzazione del luogo. Ma siamo pur sempre in un'osteria e anche questo è "colore locale". O forse no?   ... il vino, che posto ha? Perché, come "deve" essere un'osteria? Qui candide tovaglie apparecchiano con eleganza i solidi tavoli di legno, su cui  campeggiano sfiziosi  bicchieri da vino. Sfiziosi sì, ma piuttosto inadeguati - come non lo sarebbero invece degli essenziale e ormai consueti "calici" - a valorizzare, in un locale che pur rivendica la sua identità tradizionale, il loro prezioso contenuto. Così come, al momento di scegliere una bottiglia per accompagnare la cena, l'offerta si è limitata alla vaga proposta: bianco o rosso? barbera, dolcetto, nebbiolo? Con l’aggiunta, alla…

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Benvenuti Al Caffè Dell’Orologio

Benvenuti al Caffè dell’Orologio

Il Caffè dell'Orologio a San Salvario L'Orologio è quello lì, un po' monumento storico e un po' riferimento di quartiere, appeso sul  muro all'angolo tra via Morgari e via Belfiore, nel cuore di un San Salvario meno modaiolo e forse più autentico. Stretto infatti com'è tra l'impegno laico  della Casa di quartiere e quello salesiano  del Sacro Cuore di Maria, questo giovane  Caffè - la sua apertura data dal luglio scorso -  è, per sua stessa definizione, "un non-luogo" dove tutte le realtà si sentono rappresentate. Perché se è vero - sono sempre parole loro - che "in ogni città c'è un Caffè dell'Orologio", questo è la piola dove cucina, vino, tradizioni e cultura parlano piemontese.     All'Orologio per la marenda sinoira Siamo arrivati qui un autunnale lunedì sera, in ora di tardo aperitivo o, come è meglio dire da queste parti, di marenda sinoira.  Dalla Carta del giorno, scegliendo vista l'ora le "mezze porzioni" - qui si può, evviva!- abbiamo assaggiato, nell'ordine:  friciulin di patate, caldi, croccanti e morbidi al punto giusto;  lumache fritte con farina di mais e maionese al bagnetto verde, tanto originali quanto davvero eccellenti; un vitello tonnato come tradizione comanda, e un altrettanto piemontesissimo…

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Novembre, Si Fa La Supa Dij Mort

Novembre, si fa la Supa dij Mort

Questa zuppa, anche se meglio sarebbe chiamarla "piatto unico" perché davvero ricca e saziante, l'ho scoperta qui in Piemonte, e precisamente nelle Valli del Canavese. So però che, con tutte le possibili varianti locali che aggiungono o diversificano gli ingredienti, questa supa viene preparata per la Festa dei Morti: lasciata sul tavolo di cucina la notte della vigilia a disposizione delle anime dei parenti defunti, il giorno successivo viene poi consumata dalla famiglia riunita per il pranzo. Sempre che, nella pentola ben colma,  ne sia rimasta a sufficienza... INGREDIENTI (per 4 persone): Per il brodo: - un pezzo di coda di manzo - una carcassa di gallina o, alternativamente, di pollo - acqua q.b. Per i ragù: - cipolla tritata - 400 gr. pomodori pelati - un pezzo di salsiccia di maiale - sale, pepe, q.b. Per la zuppa: - 200 gr. circa di fette di pane raffermo - 100 gr. circa di grissini - alcune foglie di cavolo nero (o viola) - trito di erbe aromatiche a piacere (timo, rosmarino, melissa ...) - olio e/o burro per soffriggere PREPARAZIONE: In una pentola capiente (anche a pressione per velocizzare) mettete a cuocere con l'acqua il pezzo di coda e la…

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Tre Volte TELLIA

Tre volte TELLIA

Tellia n° 1: la fantasia nell'asporto Era piccolo ed essenziale il locale che si affacciava su via San Tommaso 27,  nel cuore della city torinese, pensato quasi esclusivamente per l'asporto. Questo  il primo laboratorio Tellia che abbiamo conosciuto, approfittando volentieri dell'offerta del take away  nell'imminenza, ahimè, del nostro primo long down. Tra le pizze schierate sul bancone, tutte rigorosamente in teglia e pronte a essere tranciate sul momento, era stata allora una piacevolissima scoperta la carbontellia, ovvero la “carbonara in teglia”, che davvero rimandava nei colori e nei sapori alla celebre pastasciutta. Eppure la creativa fantasia di Enrico Murdocco era soltanto agli inizi!   Tellia n°2: un tour da degustare Ora sono diventati tre i locali torinesi dove si realizzano gli impasti ad alta idratazione e a lunga lievitazione pensati non soltanto per dare alle pizze croccantezza e insieme morbidezza, ma anche per garantirne la digeribilità. Naturalmente continua il servizio d'asporto a domicilio in tutta la città, ma adesso ci si può anche sedere comodi al tavolo di un locale accogliente e luminoso, come è capitato a noi in corso Sebastopoli 241, a due passi dal mercato di Santa Rita. Dove tutti i giorni si consuma il rito dell'aperitivo e…

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Champagne Day 2022: Se Il Futuro Ha Un Cuore Antico

Champagne day 2022: se il futuro ha un cuore antico

Quando il Piemonte contadino incontra lo champagne "...i piatti che raccontano un territorio e il mondo contadino: ricordi della mia infanzia, gusti e profumi di un mondo passato... che per me rimarrà sempre attuale". Così lo scorso 28 ottobre al Valadess at Lanss di Ceres lo chef ha presentato il suo menu per lo Champagne day 2022, la ricorrenza mondiale che si celebra il quarto venerdì di ottobre di ogni anno. E quale vino, se non quello che   la "campagna" ce l'ha addirittura nel nome, poteva valorizzare al meglio la cena della festa? Che anche noi abbiamo felicemente celebrato. I piatti del passato traghettano nel futuro Una cucina d'autunno delle famiglie contadine, dove la saggezza del passato si accorda con un fiducioso progetto sul futuro. Dove La Supa..."la zuppa alla canavesana" diventa un timballo da porzionare più facilmente senza che nulla venga tolto a profumi e sapori con cui un tempo si celebrava il giorno dei morti; e La Petite-Marmitte di porri, patate e castagne d'Almese restituisce alla piccola frazione di una montagna che si va sempre più spopolando il valore della sapiente ricchezza del suo festoso piatto "povero" anche grazie all'aggiunta di freschi porcini dell'ultima ora.  Da sempre sostanzioso…

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Melanzane Di Fine Stagione: Si Può Fare!

Melanzane di fine stagione: si può fare!

In questo scampolo di fine estate che sta per scivolare nell'inverno, anche l'orto sta continuando a dare i suoi frutti, tra cui le ultime melanzane. Non più così piene ed esuberanti  da poterle utilizzare nature, o comunque con il minimo di elaborazione possibile: allora che cosa farne? Un aiuto viene dal Quaderno della mamma, dove ho trovato la ricetta delle polpette. Per un sostanzioso antipasto; per un secondo vegetariano, anzi quasi vegan se non fosse per le uova necessarie a legare; o per accompagnare un aperitivo un po' più sfizioso del solito. Ecco dunque la ricetta INGREDIENTI (per 4 persone): 2 melanzane lunghe di media grandezza 2 cucchiai di parmigiano grattugiato 2 uova pangrattato q.b. un pizzico di zucchero basilico, prezzemolo, noce moscata, sale, pepe q.b. farina per infarinare le polpette olio vegetale per friggere PREPARAZIONE: Sbucciate le melanzane, tagliatele e pezzi e privatele dei semi, quindi gettatele in acqua bollente già salata e lasciatele cuocere per 10/12 minuti. Dovete poi scolarle e strizzarle con cura, avvolte in uno strofinaccio, come vuole la tradizione,  o anche, come faccio io, schiacciandole con un batticarne in uno scolapasta; mettetele quindi in un tritatutto elettrico insieme con gli altri ingredienti: parmigiano, uova, prezzemolo…

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