Osteria Dalla Badessa A Peveragno - Ph Silvana Delfuoco
Osteria dalla Badessa a Peveragno - ph Silvana Delfuoco

Stasera si va all’Osteria dalla Badessa

Se siamo in un’osteria…

Un’osteria di quelle autentiche, nel verde della campagna cuneese appena fuori dal centro di Perveragno, dove si cucinano i piatti della tradizione, si fanno “serate a tema”,  si possono organizzare feste familiari, ma si può anche semplicemente prenotare – questo sì, è indispensabile – per una cena tra amici. Quello che invece non ci sentiamo di consigliare, pur in questa simpatica sala allegramente arredata con gli oggetti più disparati della tradizione contadina,  è una romantica cenetta a due, che verrebbe disturbata assai dalla totale mancanza di insonorizzazione del luogo. Ma siamo pur sempre in un’osteria e anche questo è “colore locale”. O forse no?

 

… il vino, che posto ha?

Tavola apparecchiata alla Badessa - ph Silvana Delfuoco

Tavola apparecchiata alla Badessa – ph Silvana Delfuoco

Perché, come “deve” essere un’osteria? Qui candide tovaglie apparecchiano con eleganza i solidi tavoli di legno, su cui  campeggiano sfiziosi  bicchieri da vino. Sfiziosi sì, ma piuttosto inadeguati – come non lo sarebbero invece degli essenziale e ormai consueti “calici” – a valorizzare, in un locale che pur rivendica la sua identità tradizionale, il loro prezioso contenuto. Così come, al momento di scegliere una bottiglia per accompagnare la cena, l’offerta si è limitata alla vaga proposta: bianco o rosso? barbera, dolcetto, nebbiolo? Con l’aggiunta, alla nostra richiesta se ci fosse una carta dei vini, di un gentile, ma liquidatorio: “sa, questa è un’osteria“.  Niente da eccepire, certo, sul nebbiolo piacione di Teo Costa, arrivato prontamente in tavola e alla giusta temperatura, ma la domanda resta: perché così poca attenzione al vino? Davvero così “deve” essere un’osteria? Perché non offrire a chi lo desidera qualche etichetta alternativa, facendola magari scegliere direttamente a lui stesso da un piccolo scaffale collocato in sala?

Insalata russa – ph Silvana Delfuoco

 

Però una cucina che sa fare

Vitello tonnato -ph Silvana Delfuoco

Ma ora veniamo al vero motivo per cui si va “all’osteria”: la cucina. Che deve essere…? Come deve essere? Difficile stabilire delle regole. Perché se c’è il rispetto delle materie prime secondo stagione, se i piatti sono quelli che la tradizione ci ha insegnato a riconoscere, se la mano di chi li prepara sa come muoversi, il gioco è fatto. Il problema si pone invece quando anche uno solo di questi elementi non viene rispettato come merita. Ma questo, qui all’Osteria dalla Badessa, davvero non succede. O almeno non è successo alla nostra cena d’autunno. Dove goloso era l’insolito gnocco fritto con il prosciutto crudo, buona l’insalata russa, fresca e invitante la battuta al coltello, e  “come quello della nonna” il casalingo vitello tonnato. Poi, per continuare, ben amalgamati gli abbondanti tagliolini ai funghi e croccanti i sodi funghi fritti di stagione. Scegliamo di concludere con un classico e davvero ben eseguito bonet, senza farci mancare – e anche questo non è sempre scontato –   un ottimo caffè. Potenzialità non da poco, forse valorizzabili con un attimo in più di attenzione a vino e servizio.

Funghi fritti – ph Silvana Delfuoco

 

Info:

www.osteriadallabadessa.it

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

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