Ceres, Appuntamento Due Col Porchissimo

Ceres, appuntamento due col Porchissimo

  Al Ristorante Valli di Lanzo di Ceres l’appuntamento col Porchissimo è il segnale che la primavera è quasi alle porte. Così dice, secondo la tradizione millenaria, il rito dell’uccisione del maiale. Per me questa è la seconda esperienza nel nuovo “regno” valligiano di Francesco Eblovi e Samuele Riva. Sono davvero sicura di sapere già che cosa mi aspetta?   Il Porchissmo anno secondo Le novità ci sono, eccome. Ma, attenzione, nel segno della continuità e della tradizione.   Dalla mise en plâce, dove si gioca tra la solennità dei nuovi tavoli rotondi smorzata da divertenti, coloratissimi, bicchieri da acqua; all’affollarsi, nella saletta bar d’ingresso, di etichette sempre più prestigiose sulla rastrelliera; e, soprattutto, alla felice sorpresa che ancora suscita l’arrivo in tavola dei piatti. E così il secondo Porchissimo ha inizio. Sotto i migliori auspici.     Il Porchissimo menu Ecco il menu, elencato per intero, di cui ho assaggiato tutto, anche il sanguinaccio e le grive, di cui non sono una fan. Perché, davvero, non ho saputo resistere: I piccoli batsuà "piedino di maiale"con insalatina di verza invernale. Il sanguinaccio con purea al burro Le grive in casseruola con polentina di pignoletto rosso La salsiccia canavesana con verza stufata…

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Il BBQ A Cuneo Ha Trovato Casa

Il BBQ a Cuneo ha trovato casa

  Un luogo è deputato, da sempre sede in città di macellerie storiche, e sull’insegna la scritta The Barbecue House, è preceduta da un tranquillizzante MACELLERIA Da Mauro. Quindi di Macelleria innanzitutto si tratta, dove la carne, di ottima qualità, continua a essere regolarmente venduta nei normali orari di negozio. Ma ecco che dalle 12.30 alle 15, e cioè nella pausa pranzo, e dopo la chiusura serale delle 19.30 avviene la metamorfosi: l’America dei burger e dei bbq spodesta la Cuneo dei bolliti misti e della carne cruda.     The Barbecue house in via Nizza Pochi (per ora) tavoli di legno e qualche sgabello al bancone, dove ci si siede (senza prenotazione) dopo aver sbirciato il menu del giorno sulla lavagna ma soprattutto dopo aver consultato Mauro che, dietro il banco-vetrina, taglia, consiglia e impiatta. Si beve birra, naturalmente, ma anche qualche buona bottiglia servita anche a bicchiere, si condiscono le patate fritte col ketchap e la maionese. E si mangia. Sorprendentemente bene.   Burger &… Per la nostra prima volta ci siamo concessi un piatto misto (abbondante, ma quanto abbondante!) di manzo, maiale e pollo alla brace con contorno di patate fritte e cipolle marinate. La carne, tutta…

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La Dieta Al Ristorante? A Torino Si Può…

La dieta al ristorante? A Torino si può…

Che a Torino l’attenzione a una pausa pranzo light, ma non per questo scarna e tristanzuola, si stia sempre più diffondendo è una realtà ormai inconfutabile. Breve e ancora rimpianta parentesi le 500Calorie di via San Quintino, primo felicissimo esempio cittadino di buona tavola a “basso conteggio”, ora assai degnamente sostituite nella stessa sede, e nell’attenzione al mangiar sano ed equilibrato, dagli autorevoli fornelli del Chiodi Latini New Food. Nella poco distante via San Dalmazzo, la giovane gestione dell’Angolo16 ha in carta l’Angolo del Benessere, un menu dietetico attentamente studiato per chi rifugge dagli eccessi. E l’elenco potrebbe continuare, visto che quasi ogni luogo di ristorazione cittadina offre almeno una possibilità di piatto a basso impatto calorico.  Ma non è forse Torino il luogo magico dove l’innovazione sa farsi strada?   Giampy, dove lo chef cucina con la dietologa Il passo in più lo hanno fatto al Giampy di via Nizza, dove di casa è la cucina della tradizione mediterranea. Grazie ai consigli della dott.ssa Teresa Mannarino, dietista ed esperta di nutrizione naturale, è stata inaugurata la Formula-Salute, con la proposta, per il pranzo dal lunedì al sabato, di un menu, composto di tre piatti, attentamente calibrato su base settimanale. Saranno dunque gli…

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SANDY SKOGLUND – Visioni Ibride

SANDY SKOGLUND – Visioni ibride

Anteprima mondiale a Torino per Sandy Skoglund, la fotografa statunitense, che in queste Visioni ibride curata da Germano Celant per CAMERA offre al pubblico la sua prima esposizione antologica.  Un’artista singolare per la particolarità del suo lavoro di ricerca, dalla tecnologia raffinata e complessa, che tuttavia riesce a comunicare emozioni tanto agli addetti ai lavori come ai fruitori non iniziati ai misteri del digitale. Sarà forse perché il mondo esplorato dal suo sguardo curioso e attento ai dettagli è quello quotidiano con cui tutti noi, nessuno escluso, veniamo necessariamente in contatto.   Sandy Skoglund: l’inquietudine della normalità “Il mio lavoro riguarda la manifestazione fisica della realtà emotiva”: così dice Sandy Skoglund da  una delle pareti dell’esposizione. Con questa chiave di lettura tutte le installazioni prendono vita, curiosamente evocative di emozioni e ricordi. Come per me è stato immediato, grazie a Fresh Hybrid (2008), ritrovarmi nel bosco incantato dell’infanzia, quando favola e realtà convivono nella stessa dimensione. O come le inquietanti suggestioni di The Wedding (1994), che esplodono nell’apparente normalità del giorno “più bello”.   L’inverno di Sandy Opera inedita, e clou della mostra è Winter (2018), che racconta un lavoro durato dieci anni, senza fretta e senza impazienza. Per fermare il tempo e le…

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