Se il forno di paese diventa a pagamento…
Leggiamo con interesse la nota stampa che ci arriva da Eataly Lingotto, che ricorda l’appuntamento di martedì 19 2023 presso il torinese PAV – Parco Arte Vivente: un laboratorio gastronomico collettivo, dall’accattivante titolo Pizza e Bollicine al Focolare, dove il maestro pizzaiolo di Eataly Francesco Pompilio svelerà ai partecipanti i segreti della pizza, dall’impasto alla cottura, che avverrà proprio nel Focolare del Collettivo Terra, installazione creata dall’ artista Piero Gilardi.
Il tutto, come è giusto, ha un costo, per l’occasione comprensivo anche del biglietto d’ingresso al Museo e al suo Parco interno. Già, perché il Focolare, come molti altri progetti del PAV, sono a pagamento, e non si può certo biasimare per questo. Come infatti garantire diversamente ordine, sicurezza e tranquillità agli ospiti, per gran parte scolari e studenti delle scuole cittadine cui le attività sono in particolare dedicate?
Focolari, vecchi e nuovi
C’erano una volta i forni di paese. C’erano una volta e qualcuno c’è ancora, ancora in uso e perfettamente funzionante. Uno lo conosciamo bene anche noi: il “forno comunitario” di Vauda di Rocca Canavese, quello utilizzato soprattutto in occasione della Sagra della Pesca Ripiena, felicemente arrivata lo scorso agosto alla sua 21° edizione. E certo gli abitanti della borgato non pagano il biglietto per cuocere in un forno che è, ancora oggi, di loro proprietà.
Perché, a parer mio, qui sta la differenza: tra un forno “vecchio” ma vero e uno “nuovo” che, pur costruito con tutti i migliori criteri e le migliori intenzioni, è lui in realtà un, seppur giovane, “reperto archeologico”.
Un Forno al Museo
Tutto quello che sta nel Museo, per quanto bello e ben pensato possa essere, è infatti un oggetto “che non c’è più”. E, come tale, non più recuperabile per il nostro quotidiano. Come succede per i quadri, per i mobili, per tutti gli oggetti che dobbiamo preservare perché continuino a parlarci del nostro passato. Passato, appunto. Non certo il luogo dove pensare di poterci ritrovare a cuocere la pizza, rievocando tutti insieme la felice (?) socialità della brava gente del buon tempo che fu.
Ultimo appunto, e chiudo: scopro ora che al PAV è vietato l’ingresso ai cani. Difficile forse fare la stessa cosa in un autentico forno di borgata. O no?
Info:
www.parcoartevivente.it
www.eataly.net