Sagra della Pesca Ripiena: quando i grandi numeri fanno qualità

Si dice spesso che a tavola i grandi numeri non fanno qualità, ma il detto non vale per la Fiera della Pesca Ripiena di Vauda di Rocca Canavese.  Buona parte, se non tutto, del merito è  dell’Associazione “La Baraca” e dei suoi volontari che, con a capo la loro presidente Nadia Canova, non soltanto sanno come scegliere gli ingredienti giusti, ma possiedono anche le mani esperte pronte a “metterli in pasta”. Sono ovviamente quelle delle “massaie” di Vauda che, sotto la supervisione di Francesco Eblovi del Valadess d’Lans orgogliosamente vaudese di nascita, prestano i segreti delle loro ricette di famiglia al successo della manifestazione, arrivata felicemente quest’anno alla sua 21° edizione.

Una Sagra in continua crescita

Le novità dell’anno? Innanzi tutto uno spritz come aperitivo – ci si adegua ai tempi ma attenzione: sempre cum grano salis… – poi la cena alla tavolata comune, affrontando senza paura la tranquilla fila per la prenotazione, che scorre rapida grazie alla perfetta organizzazione. Perché qui i “grandi numeri”  sono di casa e di anno in anno la fiera vede aumentare i suoi visitatori. Per questo alla “baraca” storica, che continua a fare bella mostra di sé, si sono affiancati via via altri “tendoni” perfettamente adeguati ad accogliere il sempre più numeroso pubblico di… affamati. Di persi, certo, ma non solo!

La Sagra si siede a tavola

Ed eccoci seduti a tavola, pronti ad affrontare gli antipasti: salam d’la Turgia, peperoni arrosto, insalata di testina, lingua in salsa rossa, tumin al verd’, per chiudere con le strepitose acciughe. Non assaggiarli tutti griderebbe vendetta al cielo, e dunque… I primi sarebbero a scelta, tra agnolotti al ragù e maltagliati alla fonduta: nel dubbio di quale sia il migliore… Secondo della serata: le costine alla brace, cotte al momento con l’ingegnosa “griglia” meccanica, anche lei novità dell’anno. Dovete venire ad assaggiarle!

 

E finalmente, dopo un bucun di toma giusto per “aggiustare la bocca”, ecco le attese protagoniste: le pesche ripiene, anzi i persi pin rigorosamente preparate secondo la ricetta codificata e altrettanto rigorosamente cotte nel mitico forno a legna di Vauda. Intanto si accendono le stelle e, per chi è in ansiosa attesa, finalmente iniziano le danze. Per noi invece, stanchi ma felici, si è fatta l’ora del ritorno.

Persi pin - ph Silvana Delfuoco

Persi pin – ph Silvana Delfuoco

Questa è la festa di Vauda, luogo magico dove, a differenza di non troppo lontani “altrove”, grandi numeri e turismo lento possono felicemente convivere.

Info:

http://www.sagradellapescaripiena.it

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

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