Valli Di Lanzo, Carta Degli Aperitivi - Ph Silvana Delfuoco
Valli di Lanzo, Carta degli Aperitivi - ph Silvana Delfuoco

L’Aperitivo: il ritorno?

L’Aperitivo, quello vero che non va confuso con l’apericena o happy hour che dir si voglia, è tornato. O meglio, forse non se ne era mai andato, semplicemente stava aspettando il momento giusto per ricomparire dalla sordina in cui pareva relegato. Ed è stato un ritorno alla grande, dove le regole imposte dal galateo della tradizione si sono arricchite di una nuova, creativa, eleganza, fatta di rigorose scelte qualitative.

Per iniziare? Una Bagna Cauda!

Servita come se fosse un aperitivo, non a caso nella altrettanto iconica Coppa Martini, l’originale Bagna Cauda da bere di Casa Vicina a Torino, con i suoi cinque cerchi di verdure colorate, è diventata oggi quasi il simbolo dell’accoglienza per gli ospiti che si siedono alla tavola del ristorante. E ad accompagnare il brindisi di inizio ci sono altrettanto divertenti, nonchè golosi, stuzzichini, come per esempio le colorate “schegge” di Grana Padano.

 

Un Americano in centro a Torino

È con un perfetto Americano, preparato dal barman Beppe Loi e accompagnato da una focaccina di fois grasche, sprofondati nelle comode poltroncine dell’American bar dell’Hotel Ristorante  Sitea a Torino, gustiamo l’aperitivo prima di tuffarci nella grande avventura: una cena col “RAL 6001 CLASSIC by Davide Scabin”. A cui fa seguito, e anche questo fa parte di una tradizione che il galateo non ha mai dimenticato, un distensivo dopo-cena, da trascorrere nel salotto dell’Hotel, tra chiacchere e  digestivi.

L’aperitivo di montagna

Ultima, ma soltanto in ordine di apparizione, la carta de Gli Aperitivi al Ristorante Valli di Lanzo a Ceres. Al bancone del bar prima di sedersi a tavola, o quando si è già seduti in attesa di cominciare, si può scegliere tra diverse possibilità. Per noi un Gin tonic Gin Mare (Spagna) Tonica 1724 accompagnato da qualche “chicca” davvero unica – mai assaggiato un pacchero fritto farcito? – felicemente senza soluzione di continuità con l’inizio della cena.

 Che sia un “ritorno al futuro” foriero di nuove sorprese?  Siamo in fiduciosa, e golosa, attesa.

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

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