Pesce Crudo E Bollicine? A Torino Si Può

Pesce crudo e bollicine? a Torino si può

Il cru, come ben sanno gli appassionati di vino, è il meglio del vigneto da dove viene il vino vanto dell'azienda. Ma qui in Piemonte è semplicemente "il crudo", il “non cotto” che va apprezzato così per la sua qualità. Ed ecco svelato il mistero del nome del Cruru –Pesce crudo e bollicine, il nuovo ristorante torinese nato sulle ceneri del mitico Grassi, che del suo meraviglioso pesce crudo ha lasciato tristemente orfani tutti noi suoi devoti cultori . Essenziale anche negli arredi, che hanno radicalmente - e, in questo sì, piacevolmente- modificato quelli della precedente gestione, ora il locale richiama i colori e la freschezza del mare, e la luminosità delle giornate all'aria aperta. E anche nella disposizione degli spazi si è pensato a garantire a tutti gli ospiti, dal single al gruppo di amici, la giusta dimensione. Ma ora parliamo di quello che conta davvero, la cucina! È la "prima volta" di Guido Perino, già noto in città come sous chef al Magorabin e con alle spalle una solida preparazione in giro per l'Italia. Qui si occuperà soltanto, si fa per dire, di pesce, prevalentemente crudo ma, all'occasione, presentato anche in cotture veloci, che però ne preservino sempre…

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La Lumière Di Henri Toulouse-Lautrec

La lumière di Henri Toulouse-Lautrec

Bella, divertente, forse meno colorata di quel che ci si aspetta ma piena di gioia di vivere. Da vedere assolutamente questa TOULOUSE-LAUTREC La Belle Époque, una grande retrospettiva internazionale dedicata all’aristocratico pittore bohémien, il più grande creatore di manifesti e stampe tra XIX e XX secolo. Sono in esposizione circa 170 opere - tutte provenienti dalla collezione dell’Herakleidon Museum di Atene - tra cui spiccano una dozzina di (bellissime) litografie a colori e alcuni manifesti pubblicitari. Ma la gran parte sono disegni: a matita e a penna, grafiche promozionali e illustrazioni per giornali. La miglior testimonianza, se mai ce ne fosse bisogno, della straordinaria precocità dell’artista – un dodicenne Henri disegna i cavalli di una giostra medievale - e del suo strepitoso, salvifico, talento. I cavalli, le notti parigine, ma soprattutto le donne: attrici, dame dell’aristocrazia, donne del popolo e prostitute. Osservate, loro sì, senza ironie né moralismi, da un artista che ha ben dimostrato di saper essere maestro nella caricatura satirica. Spesso osservate nella sfera più intima e privata, e indagate con affettuoso rispetto, ne emergono ritratti colmi di un’umana dignità che in ben poche altre opere, del passato come del futuro, è possibile ritrovare. E però protagoniste vitali…

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Carol Rama: La Tenerezza Di Una Passione Lacerante

Carol Rama: la tenerezza di una passione lacerante

Dalla mostra su Carol Rama – La passione secondo Carol Rama - che ho visitato in anteprima stampa lo scorso martedì 11 ottobre 2016 alla GAM di Torino ho riportata un’esperienza, per riassumerla con una sola parola, disturbante. Si tratta di una panoramica molto vasta, la più ampia realizzata finora, sulle opere della pittrice torinese, in una esposizione che oserei definire asetticamente scientifica. Un omaggio dovuto a un’artista singolare e schiva, che soltanto ora, a un anno dalla morte, ha ricevuto il doveroso omaggio dalla sua città natale. Dove però, sia detto per amor di verità, la mostra giunge come ultima tappa, dopo prestigiose soste europee a partire dal MACBA di Barcellona che ne ha curato la realizzazione. C’è tutto il suo lunghissimo percorso di artista – non sono tanti ad aver lavorato con tanta “passione” per settant’anni – in ordine cronologico-tematico. Dai primi acquerelli agli ultimi collage, il leit-motiv che li unisce è sempre lo stesso: una sofferenza profonda e lacerante, un interrogarsi doloroso sul senso del tutto che, credo, non trova risposte. Quelli che più mi hanno colpito sono alcuni tra gli acquarelli giovanili: quasi blasfemi, seppur tenerissimi, ex-voto per un miracolo mai avvenuto, e forse paradossalmente neppure…

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