Al Caffè Dell'Orologio Il Vitello Tonnato - Ph Silvana Delfuoco
Al Caffè dell'Orologio il vitello tonnato - ph Silvana Delfuoco

Benvenuti al Caffè dell’Orologio

Il Caffè dell'Orologio - ph Silvana Delfuoco

Il Caffè dell’Orologio – ph Silvana Delfuoco

Il Caffè dell’Orologio a San Salvario

L’Orologio è quello lì, un po’ monumento storico e un po’ riferimento di quartiere, appeso sul  muro all’angolo tra via Morgari e via Belfiore, nel cuore di un San Salvario meno modaiolo e forse più autentico. Stretto infatti com’è tra l’impegno laico  della Casa di quartiere e quello salesiano  del Sacro Cuore di Maria, questo giovane  Caffè – la sua apertura data dal luglio scorso –  è, per sua stessa definizione, “un non-luogo” dove tutte le realtà si sentono rappresentate. Perché se è vero – sono sempre parole loro – che “in ogni città c’è un Caffè dell’Orologio“, questo è la piola dove cucina, vino, tradizioni e cultura parlano piemontese.

 

 

Friciulin di patate - ph Silvana Delfuoco

Friciulin di patate – ph Silvana Delfuoco

All’Orologio per la marenda sinoira

Siamo arrivati qui un autunnale lunedì sera, in ora di tardo aperitivo o, come è meglio dire da queste parti, di marenda sinoira.  Dalla Carta del giorno, scegliendo vista l’ora le “mezze porzioni” – qui si può, evviva!- abbiamo assaggiato, nell’ordine:  friciulin di patate, caldi, croccanti e morbidi al punto giusto;  lumache fritte con farina di mais e maionese al bagnetto verde, tanto originali quanto davvero eccellenti; un vitello tonnato come tradizione comanda, e un altrettanto piemontesissimo tonno di coniglio con giardiniera. E in una marenda sinoira che si rispetti un ruolo importante ce l’ha anche il vino.

Lumache fritte - ph Silvana Delfuoco

Lumache fritte – ph Silvana Delfuoco

Neretta cuneese – ph Silvana Delfuoco

Etichette e bottiglie all’Orologio

E vino qui, al Caffè dell’Orologio, non ne manca davvero! Le bottiglie si affollano, fino quasi a traboccare, dagli scaffali e dagli scatoloni ancora chiusi  o semiaperti che popolano il locale. La Carta dei vini parla, come è ovvio, tutte le declinazioni del piemontese, ma la pratica migliore, soprattutto se come a noi questa sera basta l’assaggio di un calice, è chiedere consiglio ai preparatissimi titolari. Che non si limiteranno e suggerirvi un’etichetta, ma parleranno con voi: di quello che vi piace e di quello che possono proporvi; di un vino che ancora non conoscete, e di quello che magari è già tra i vostri preferiti. È stato così che abbiamo incontrato, e imparato ad apprezzare, la Neretta cuneese in purezza Errante dell’azienda agricola Braccia Rese di Busca e la Vespolina delle Colline Novaresi DOC Filari del Rosa. E la marenda sinoira ha preso il posto della cena. Come da tradizione.

 

Tonno di coniglio – ph Silvana Delfuoco

 

Info:

www.caffedellorologio.net

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

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