OBICÀ: è Arrivato A Torino Il Primo Mozzarella Bar

OBICÀ: è arrivato a Torino il primo Mozzarella Bar

  Obicà: gira il mondo la qualità del cibo italiano "Una cucina di ingredienti e non di chef". Così amano definire la loro offerta di ristorazione qui ad Obicà il primo Mozzarella Bar al mondo. Anima italiana e spirito cosmopolita che si fondono insieme, visto che il Gruppo conta, al momento, ventitrè locali sparsi da Milano a Palermo, da New York a Tokyo. E l'ultimo arrivato è proprio questa location torinese, al piano terra della Rinascente di via Lagrange, che promette un'accoglienza all day long, dalla prima colazione alla cena. Una partnership ormai consolidata negli anni e nei luoghi - Milano, Palermo, Cagliari, Torino...-  tra due realtà che condividono gli stessi valori di eccellenza artigiana e di indiscussa eleganza. Obicà: innanzitutto mozzarella e poi anche... A farla da padrone, in questa "cucina di ingredienti" è senza dubbio la mozzarella, il prodotto obicà - "eccola qua" in dialetto napoletano - per eccellenza. Mozzarella di Bufala Campana DOP, insieme con Burrata e Stracciatella pugliesi prodotte con latte vaccino, arrivano infatti freschissime in tutti i Bar del Gruppo sparsi nel mondo.  Per venire assaggiate tutte insieme nella Gran degustazione di mozzarelle oppure per essere scelte  singolarmente in abbinamento agli small plates sempre presenti…

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FICO: E Se Il Food Fosse, Anche, Un Gioco?

FICO: e se il food fosse, anche, un gioco?

L’hanno subito ribattezzato “la Disneyland del cibo”. Un’etichetta che piace sia agli ammiratori che ai critici, curiosamente quasi con le stesse motivazioni. Perché, se il dilagante aforisma “l’uomo è ciò che mangia” è stato ormai universalmente sdoganato, non altrettanto avviene se si afferma, per esempio, che “l’uomo è ciò che gioca”. Anche se, a parer mio, è una verità altrettanto indiscutibile. Ma non voglio sottrarmi oltre al giudizio sull’evento food dell’anno: a me FICO, almeno al primo impatto, è piaciuto.   FICO, a Bologna Azzeccato il nome, un acronimo breve e, volutamente credo, “equivocabile”. Troneggia sicuro sulla torre di quello che, fino a poco tempo fa, era l’ormai ex mercato alimentare fuori Bologna, sperso in una sorta di terra di nessuno, da cui oggi invece potrebbe nascere una nuova linfa vitale. Entrando nei padiglioni ancora in via di allestimento, mi ha subito colpito l’attenzione al dettaglio con cui gli stendisti curavano le loro sistemazioni, interrompendosi, con genuina cortesia, per offrire assaggi e prodigarsi in entusiastiche spiegazioni. E che dire dei ragazzi – stendisti in pausa o studenti in visita? – concentratissimi in una partita volley, nel campetto “alla Disneyland” attrezzato lungo una delle gallerie. In giro per FICO Questo mio…

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