La Cucina Di “Gigi”, Tra Classe E Ingenuità

La cucina di “Gigi”, tra classe e ingenuità

Pochi i clienti, in deciso contrasto con l’affollamento dei vicini bar e tavole calde di via San Francesco da Paola attraversati per arrivare fin qui. Un contrasto destinato a evidenziarsi con l’imminente apertura del piccolo dehors in costruzione? Ma questa, di certo, è una scelta voluta da chi ha pensato, proprio qui, a un piccolo bistrot di lusso, dall’eleganza piacevole e sobria: GIGI Cucina Urbana. Girato l’angolo, infatti, si apre la “montenapoleone” torinese, dove si affollano sempre più numerose le grandi firme dello shopping che conta. Atmosfera subito soft. Pochi tavolini di legno, ben apparecchiati e senza tovaglia, attorno al bancone del bar; alle spalle la cucina “quasi” a vista; belle travi d’epoca che spiccano dal soffitto; mattoni e intonaco grigio per le pareti, che se la giocano con gli inserti bianco-neri dei pavimenti di legno e con i pochi e scelti arredi; gradevole la musica sottofondo. E ora veniamo ai piatti. Si apre con un calice di brut – magnum di Marziano Abbona – cortesemente offerto per accompagnare l’amuse-bouche del giorno: ottima tartina integrale con burro e acciuga. Dal menu del giorno – sul “senza prezzi” per la signora ho già più volte espresso il mio disappunto – scelgo…

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