Pastificio Bolognese: Quando L’Emilia Conquista Torino

Pastificio Bolognese: quando l’Emilia conquista Torino

Per chi, come me, è nato in Emilia, la pasta, soprattutto quella fresca e quella ripiena, è un must intoccabile. E scoprire, bambina di sei anni catapultata senza preavviso nella “grigia” Torino della Fiat, che qui le mamme, a differenza della mia, non confezionavano a mano le quasi quotidiane tagliatelle, fu assai sorprendente. Col tempo ho imparato ad apprezzare altre, per me allora ancora imprevedibili, prelibatezze della cucina piemontese, di cui ora non saprei fare a meno. Ma la pasta…quella no! Quella la sappiamo fare soltanto noi!   Pastificio Bolognese: settant’anni “in pasta” Ciò premesso, ecco le ragioni del successo torinese del Pastificio Bolognese della famiglia Muzzarelli: i tortellini modenesi fatti a mano dalla signora Alda nella Torino del 1949. Da allora di anni, e d’impasti, ne sono passati parecchi, settanta per la precisione. Il tempo giusto per fare un bilancio e per festeggiare un compleanno, come si fa in una famiglia ormai arrivata alla terza generazione.  Siamo felici e orgogliosi– dichiara il Presidente, nonché decano della famiglia, Achille Muzzarelli – di compiere 70 anni e di aver continuato a garantire nel tempo, nella nostra città di adozione, Torino, un prodotto di qualità nato dalla passione nel mettere, ed è…

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TasteiT: L’assaggio , A Torino, è Internazionale

TasteiT: l’assaggio , a Torino, è internazionale

Lo hanno chiamato TasteiT perché il suo Italian Excellence Gourmet sia chiaro ai turisti. Ma qui a Torino – terza apertura dopo Modena e Reggio Emilia – l’ invito ad “assaggiare” ha anche il suono familiare della lingua di casa. Siamo o non siamo una “città internazionale”? E che qui, proprio come a casa, sia possibile cenare fino a tarda ora l’abbiamo visto con i nostri occhi. Uscendo dalla serata di degustazione – era quasi mezzanotte – abbiamo incrociato due turiste inglesi titubanti sull’ingresso, subito sollevate dal dubbio dalla sorridente accoglienza. Questo, però, avrebbe un significato di poco conto, se poi non fosse davvero accompagnato dall’ ”eccellenza” che l’insegna promette. E l’ “eccellenza” c’è, davvero. Provare per credere. La scelta vincente del menu “pizze gourmet” è di abbinare agli impasti – ce ne sono integrali e in versioni insolite come quello al nero di seppia – varie proposte gastronomiche, anche in omaggio alle tradizioni locali. Così noi abbiamo assaggiato, dopo la Tataki con tonno in crosta di pistacchio di Bronte, stracciatella di Gioia del Colle e Cipolla rossa di Tropea caramellata all’aceto balsamico di Modena, la Tartare di Fassona condita con capperi e olive taggiasche, stracciatella e aromatizzata al tartufo, e altre…

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Zuppa Inglese, Il Dolce-simbolo Dell’Emilia

Zuppa inglese, il dolce-simbolo dell’Emilia

In realtà dentro non ci si inzuppa niente, perché è un dolce al cucchiaio. Sul perché si chiami inglese non mi pronuncio, visto che a casa mia nessuno se lo è mai chiesto. Che le sue origini, perse nella notte dei tempi, siano però sicuramente emiliane lo potrei giurare anche in tribunale: soltanto qui la sanno fare come si deve. Il che non significa però, come sempre capita ai piatti della tradizione italiana, che le sue variazioni sul tema non siano innumerevoli, tante forse quante sono le famiglie che se ne tramandano la ricetta. Una costante però: l’alchermes! Con il suo colore rosso (e ci sarà anche del colorante, pazienza!) da bambina mi sembrava una pozione magica. La ricetta che segue arriva da Reggio Emilia e risale a mia nonna, ma la mamma deve averla sicuramente ritoccata, come lei faceva sempre con qualsiasi piatto uscisse dalle sue mani. La foto in evidenza immortala invece la mitica zuppa inglese della Trattoria ALDINA di Modena, che non mi lascio mai scappare quando sono da quelle parti. Ogni volta, per me, una madelaine che mi riporta all’infanzia…   INGREDIENTI (per quattro persone)   1 litro di latte 4 tuorli d’uovo 4 cucchiai di…

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