A Volte Ritornano: La Bagna Cauda!

A volte ritornano: la Bagna Cauda!

L’appuntamento annuale è imperdibile, specialmente quando, come è successo quest’anno, le prime brume autunnali arrivano di colpo, dopo un dolcissimo e soleggiato ottobre. Così anche la voglia di Bagna Cauda ti prende all’improvviso, un sabato di pioggia in campagna. E allora…detto e fatto! Per la ricetta vi rimando a quella canonica, che anche questa volta ho seguito fedelmente.   Bagna Cauda: quali verdure? Dove invece ho spaziato sono state le verdure. La tradizione prevede un po’ di tutto, a seconda dei luoghi, delle abitudini e…di quello che passa il convento! Tra ultimi frutti dell’orto e una visita al mercato, ho deciso per: peperone giallo: lasciato per metà crudo e per metà passato velocemente sulla griglia già tagliato topinambur, alias i piemontesissimi ciabinabô i miei preferiti: come da manuale, tagliati sottilissimi dopo averli rapidamente lavati e strofinati perché pelarli è impossibile ravanello: non così scontato, tagliato a fette sottili melanzana e zucchino: un classico, tagliati a fette e grigliati cipollotti: anche loro un grande classico, che i preferisco ai più aggressivi porri, puliti e tagliati a pezzi patata e cavolfiore: imperdibili, lessati e tagliati a pezzi grossolani pomodoro: forse una novità, ma so che c’è chi lo usa; fresco e gradevole, ma…

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Anchoateca La Mutua: Un’esperienza Inedita

Anchoateca La Mutua: un’esperienza inedita

Anchoateca. Un’insegna che suonerebbe per lo meno strana, quando non incomprensibile, se non ci trovassimo a Santoña, che delle “acciughe del Cantabrico” è una delle capitali riconosciute. Però attenzione: l’Anchoateca La Mutua, tienda-bar nel cuore della città vecchia, è davvero la prima Anchoateca del mundo come sottolinea la sua divertente insegna. Un’esperienza che non possiamo perdere!   Anchoateca La Mutua: un luogo unico al mondo Il locale è spartano, come si addice a una gestione giovane e disinvolta. Tavoli di legno grezzo, un bancone-bar tinteggiato di verde su cui troneggiano le spine delle birre, scaffali verdi alle pareti con interessanti bottiglie di vini locali e una nutrita serie di scatole e scatolette – di acciughe sotto sale ma anche di tonno, merluzzo o altre conserve – nonché qualche pubblicazione food da consultare o da acquistare. A proposito, sapevate che sono stati proprio gli italiani, pescatori provenienti in maggioranza dalla Sicilia, a importare da queste parti l’arte della salatura sul finire del XIX secolo? A loro memoria, sul lungoporto di Santoña qualche anno fa è stata posta una stele. In qualche modo la fama delle “acciughe del Cantabrico” dunque ci appartiene… Ma questa è un’altra storia.   Anchoateca La Mutua: la…

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EIANDA: I Sapori Genovesi Di …Cuneo

EIANDA: i Sapori Genovesi di …Cuneo

“Cuneo per noi”: parafrasando Paolo Conte, così è la ragione dell’apertura di EIANDA  piccolissimo locale, tutto genovese, nel cuore della vecchia Cuneo. «Perché qui? – spiega il proprietario – Perché, anche se vengo da Genova, questo era da sempre il mio sogno: Cuneo! Una bellissima città».   Eianda e Cuneo E mentre parla si guarda attorno, come a voler abbracciare con gli occhi quest’angolo di Contrada Mondovì, prima isola pedonale di Cuneo ormai da una quindicina d’anni. Con i suoi portici popolati da negozi “storici” e attraversata da viuzze, come quella in cui sorge EIANDA Sapori Genovesi, dove anche le case hanno molto da raccontare. Proprio a fianco del ristorante, per esempio, si trova l’antica Sinagoga, oggi non più adibita al culto ma perfettamente conservata nell’architettura e negli arredi. E al termine della via ci si trova nel Parco fluviale del torrente Gesso, che fiancheggia fino a rinchiuderlo il “cuneo” da cui la città prende nome. Né i Cuneesi sono rimasti insensibili davanti a tanta dichiarazione d’affetto. EIANDA, subito adottata, ha ormai un suo pubblico di aficionados che rischia di non lasciare quasi spazio nei sei tavolini del dehors estivo, ai turisti che si avvicinano incuriositi. Dopo vari tentativi andati…

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