Professione Casaro: Un Ritorno Al Futuro?

Professione Casaro: un ritorno al futuro?

«Quando ero giovane io, che una donna facesse la casara era impensabile, ma anche oggi… molte in giro non se ne vedono». Così ci raccontava qualche tempo fa Katia, prima donna casara chiamata da Nicola Bertinelli, da poco al timone del Caseificio di famiglia a Noceto (PR) e oggi alla guida del Consorzio del Parmigiano Reggiano in qualità di Presidente, ad occuparsi dei suoi formaggi. «Io ho potuto scegliere di fare questo lavoro grazie a mio padre, casaro anche lui, che mi ha dato fiducia.- aveva spiegato Katia – Però per me, almeno all’inizio, è stata dura!» Di sicuro, donna in un mondo tutto al maschile, per Katia non sarà stato davvero un lavoro facile. Ma quanti giovani interessati a diventare casaro avranno comunque rinunciato perché non erano “figli d’arte”?  Come poter carpire i “segreti del mestiere” da chi, certo, non era disposto a rivelarli al primo venuto?   Professione Casaro Quello del casaro è un lavoro duro, che non ammette scorciatoie.  Comincia alle quattro del mattino per tutti i 365 giorni l’anno, senza interruzioni di sorta. Perché il Parmigiano Reggiano DOP è un formaggio unico, che si produce oggi come nove secoli fa. Sempre gli stessi gli ingredienti (latte, sale e…

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Caseificio Bertinelli, Dove Il Casaro è Donna

Caseificio Bertinelli, dove il casaro è donna

Se la frase non fosse abusata, si potrebbe dire che questo è un lavoro insolito per una donna.  Lei conferma: « Che ci sia un’altra donna che fa la mia professione, almeno da queste parti, non l’ho mai saputo. Quando ero giovane io, perché era impensabile, oggi… il perché non lo so davvero». A raccontare è Katia, la “casara” del Caseificio Bertinelli di Noceto (PR), un’azienda agricola “2.0 che ha fatto della creatività il suo punto di forza”, come loro stessi si definiscono. E di questa “forza”, il lavoro di Katia è uno dei fattori determinanti.     Una donna per casaro Il casaro, per chi non lo sapesse, è colui (o colei) che si occupa della lavorazione del latte e della sua trasformazione in formaggio. Un lavoro che ha le sue origini nella notte dei tempi e che oggi è sicuramente supportato dalla tecnologia, ma che continua a non differire poi troppo da quello che succedeva nel passato più remoto: latte, caglio e … un intelligente uso dell’esperienza. Con l’aggiunta di qualche piccolo “segreto”, che fa parte del patrimonio di conoscenze  conquistato sul campo. «Avevo 22 anni quando ho cominciato – continua a raccontare Katia – e ho potuto…

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