Andrea Mantegna: Il Più Moderno Degli Antichi

Andrea Mantegna: il più moderno degli antichi

Oltre 130 opere in mostra nelle sale torinesi di Palazzo Madama, arrivate da alcune delle più grandi collezioni del mondo; un percorso espositivo che comprende, oltre ad alcune opere di Andrea Mantegna,  capolavori dei maggiori protagonisti del Rinascimento; una grande introduzione multimediale, allestita nella Corte medievale, per poter ammirare anche gli affreschi e le opere che non possono essere esposte per ragioni conservative. Tutto proposto in tre lingue – italiano, inglese e francese – con audioguida inclusa nel biglietto di ingresso e un orario di apertura prolungato fine alle 21 il giovedì e il sabato. Nell’intento di offrire, da un punto di vista non ancora del tutto esplorato, la rappresentazione di sé creata in sessant’anni di carriera da uno dei più importanti artisti del Rinascimento nell’Italia settentrionale.   Andrea Mantegna, rivivere l’antico… Una storia straordinaria, quella di Andrea Mantegna: un uomo e un artista che oggi forse definiremmo self made man. Dalle origini modeste alla corte dei Gonzaga grazie alle sue doti artistiche, gestite con appassionata intelligenza e grande capacità di costruire  relazioni e contatti. E sono proprio le sue opere, lette anche come documenti illuminanti sulla cultura e sull’ambiente in cui aveva scelto di vivere e di lavorare, a parlarci…

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Urbania: Un’Italia Da Scoprire

Urbania: un’Italia da scoprire

Si trova nelle Marche, poco distante da Pesaro-Urbino, ma la leggenda ne parla come di una Bologna in miniatura. “Quando si costruì Casteldurante i maestri muratori furono mandati a Bologna con dei mazzi di canne per misurare la larghezza delle vie e dei portici di quella città. Fatto ciò si incamminarono per il ritorno ma, stanchi, cominciarono ad usare quelle misure come bastone da viaggio che presto si accorciarono. Di conseguenza … tutto fu più piccolo nella nuova città delle Marche”. Stiamo parlando di Urbania, alias Casteldurante, alias Castel delle Ripe. Perché l’altra curiosità che la caratterizza sta proprio nella storia del suo nome, cambiato per ben tre volte dai capricci della storia: dal 1636 è Urbania, in onore di papa Urbano VIII, che la elevò a Diocesi convertendo il città il suo Castello. Qui, nel Palazzo in riva al fiume Metauro, autentico “luogo delle delizie”, durante il Rinascimento i Duchi della Rovere passavano le vacanze fra belle dame e poeti, ritemprandosi dalle fatiche della guerra. L’ultimo di loro, Francesco Maria I Della Rovere, stabilì qui la sua residenza, stregato dalla magia dei luoghi e morì proprio a Casteldurante nel 1631. Ora, dopo 400 anni, è arrivato per lui il momento di tornare…

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