Non C’è Spreco Alla Tavola Delle AFFINITA’

Non c’è spreco alla tavola delle AFFINITA’

Se è vero che la vita è l’arte dell’incontro, la tavola è certo tra i luoghi migliori dove quest’arte merita di venir praticata. Ne sa qualcosa AFFINI - nomen omen, direbbero gli antichi - locale nel cuore del torinese San Salvario, di cui Davide Pinto è patron e anima instancabile, dove dall’esercizio della mixology e del food pairing si è approdati al progetto AFFINITA’: una serie di appuntamenti socio-gastronomici a tema, che già stanno dando frutti interessanti. Così, lo scorso 28 giugno, alla tavola delle AFFINITA’ si è parlato, e cucinato, sul tema “Non spreco e sostenibilità”. I due giovani chef Yari Sità e Luca Zara, sperimentando sul campo e facendo interagire tra loro “cucina liquida” e “cucina di tradizione”, hanno cercato di valorizzare al meglio le “affinità” nascoste fra culture, culinarie e non solo, talvolta agli antipodi soltanto in apparenza. Sono nati così una serie di piatti accomunati da un unico elemento: gli ingredienti, per la maggior parte…in scadenza di mercato! Per un’autentica, e del tutto insospettabile, “cucina degli avanzi”. AFFINITA' senza spreco: i piatti Noi ricordiamo, in particolare, la Tataki di vitello marinato in carpione alla soia 48 ore con piccola giardiniera di Yari, a cui Luca ha contrapposto…

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I Colori In Progress Del …BARBABUC

I colori in progress del …BARBABUC

Dopo Ferragosto si cambia? Ce lo confida Andrea Coghetto, uno dei due giovani titolari –l’altro è Alberto Valletta - di questo interessante Il Barbabuc, aperto da poco nel cuore di San Salvario, proprio a due passi da Porta Nuova. Un cambiamento – ci rassicuriamo subito – che riguarderà soltanto pareti e (forse?) qualche arredo, ma non la linea della cucina. Ok, allora. Perché a noi questa tradizione piemontese, appena affiancata dall’introduzione di qualche piatto fuori regione, ben rispettata nella sostanza e valorizzata dalla cura nella ricerca delle materie prime, non è affatto dispiaciuta, anzi. Il nostro Tris di antipasti piemontesi comprendeva un Flan di peperoni con Roccaverano all’erba cipollina, dall’ottima consistenza; un corretto Vitello tonnato, di cui tuttavia avremmo preferito una salsa in versione più “rustica”; delle saporite acciughe al verde presentate su di un crostino caldo. Piatto del giorno, che si è aggiunto al già ampio menu, degli ottimi Tagliolini ai funghi porcini dal perfetto amalgama. A seguire, un morbido Filetto di vitello in doppia panatura con insalatina di cavolo e carota: ottimo accostamento a un indiscutibile “signor” piatto! Come non concludere con una Pesca ripiena alla piemontese, tanto per restare in tema con il territorio e la stagione?…

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