Elogio dei bruscolini
Questa ricetta non l’ho trovata sul Quaderno della mamma ma nella memoria, mia e di tutti quelli che come me sono stati bambini tra gli anni ‘50/’60 del, come ora si dice, dell’ahimè “secolo scorso”.
I bruscolini altro non sono che i semi di zucca, frutto ora di stagione, semplicemente abbrustoliti nel forno e poi salati.
Sono le mie madelaines. Sere d’estate al mare, cinema all’aperto, omino all’ingresso che vendeva i bruscolini in cartocci di carta di giornale (non inorridite, siamo tutti sopravvissuti): una tentazione irresistibile, a un costo davvero irrisorio.
Quando ho scoperto che i miei giovani amici non li conoscevano, ho avuto pietà di loro e li ho preparati per un aperitivo. Che siano meglio delle patatine e delle noccioline non l’ho detto io.
La ricetta è intuitiva ma ve la do lo stesso.
INGREDIENTI:
semi di zucca (di qualunque tipo): una manciata abbondante
sale q.b.
PREPARAZIONE:
Pulite i semi dai filamenti della zucca, lavateli sotto l’acqua corrente e poi asciugateli in un canovaccio.
Metteteli su una teglia da forno, su cui avrete disteso un foglio di carta da forno opportunamente bagnato e strizzato. Accendete il forno a 180° e lasciate cuocere per una ventina di minuti circa.
Togliete i bruscolini e cospargeteli di sale (non troppo, mi raccomando…) e poi metteteli in una ciotola.
Ottimi da aperitivo, ma anche da sgranocchiare davanti alla tv.