CRUDO BAR: Sorpresa A Barcellona

CRUDO BAR: sorpresa a Barcellona

Bella sorpresa questo Crudo bar, dal nome assai più restrittivo della sua piacevole realtà. Si tratta infatti di un ristorante di pesce, crudo e non crudo, ma anche di gradevolissime tapas e di piatti di carne. Piacevolmente sorprendente l’informale eleganza e la cortesissima accoglienza del team, giovane e preparato.   Crudo Bar: sabato grasso a Barcellona Ci siamo arrivati per caso, quando ormai la sera del sabato grasso di Barcellona, molto meno “carnascialesco” di quanto avremmo immaginato, sembrava volgere a mala parata. Locali che non accettano prenotazioni – troppo pieni o, il dubbio insorge, troppo vuoti? – qualche serranda abbassata, qualche altra insegna un po’ troppo turistica. E, all’improvviso, questa piccola oasi inaspettata.   Crudo Bar: cucina catalana Guidati dalla sorridente presenza di Victoria, nonchè dalle scoperte affinità linguistiche tra Catalano e Piemontese, abbiamo fatto le nostre scelte. Inizio assai promettente le patatas picantes al curry rojo, dal corretto equilibrio, e l’interessante titaina valenciana, piatto di tonno crudo in salsa attentamente speziata. Bella scoperta le ceviche de corvina con aji amarillo, per me inedito assaggio di fresco pesce crudo tagliato a piccoli pezzi, con la salsa a base di peperoncino giallo. Più riconoscibile, ma decisamente caratteristico, il bacalao y chips:…

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Carol Rama: La Tenerezza Di Una Passione Lacerante

Carol Rama: la tenerezza di una passione lacerante

Dalla mostra su Carol Rama – La passione secondo Carol Rama - che ho visitato in anteprima stampa lo scorso martedì 11 ottobre 2016 alla GAM di Torino ho riportata un’esperienza, per riassumerla con una sola parola, disturbante. Si tratta di una panoramica molto vasta, la più ampia realizzata finora, sulle opere della pittrice torinese, in una esposizione che oserei definire asetticamente scientifica. Un omaggio dovuto a un’artista singolare e schiva, che soltanto ora, a un anno dalla morte, ha ricevuto il doveroso omaggio dalla sua città natale. Dove però, sia detto per amor di verità, la mostra giunge come ultima tappa, dopo prestigiose soste europee a partire dal MACBA di Barcellona che ne ha curato la realizzazione. C’è tutto il suo lunghissimo percorso di artista – non sono tanti ad aver lavorato con tanta “passione” per settant’anni – in ordine cronologico-tematico. Dai primi acquerelli agli ultimi collage, il leit-motiv che li unisce è sempre lo stesso: una sofferenza profonda e lacerante, un interrogarsi doloroso sul senso del tutto che, credo, non trova risposte. Quelli che più mi hanno colpito sono alcuni tra gli acquarelli giovanili: quasi blasfemi, seppur tenerissimi, ex-voto per un miracolo mai avvenuto, e forse paradossalmente neppure…

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