Erbe Aromatiche - Ph Silvana Delfuoco
Erbe Aromatiche - Ph Silvana Delfuoco Olive In Salamoia - Ph Silvana Delfuoco Pinoli - Ph Silvana Delfuoco Coniglio In Cottura - Ph Silvana Delfuoco Risultato Finale! - Ph Silvana Delfuoco

Coniglio alla ligure…o no?

Il dubbio non è sull'esistenza o meno del coniglio alla ligure, ma sul fatto che possa davvero definirsi così quello che ho cucinato io. Perché davvero non appartiene alla mia tradizione, né l'ho mai visto preparare. Ma gli amici che me l'hanno regalato - già pronto per la cottura, beninteso - questo hanno preteso da me. E io ho accettato la sfida. Con la consulenza di un'amica esperta, con un'occhiata a internet e ... con qualche aggiustamento in corso d'opera. Lo hanno mangiato tutto, fino all'ultimo ossicino.   INGREDIENTI (per 4 persone): 1 coniglio di circa 1kg già pulito e pronto 1 cipolla 1 o 2 spicchi d'aglio rosmarino, salvia, alloro, timo una manciata di pinoli una manciata abbondante di olive snocciolate 1 bicchiere di vino (meglio rosso, o almeno questo ho usato io) 1/2 litro circa di brodo vegetale olio Evo, sale, pepe nero PREPARAZIONE: Un tegame di coccio è l'ideale, grande abbastanza per contenere il coniglio fatto a pezzi. Nel tegame fate rosolare, con poco olio, aglio e cipolla tritati, poi aggiungere il coniglio insieme con timo e alloro, salate appena e fate rosolare a fuoco vivo. Versate il bicchiere di vino e fate evaporare, quindi aggiungete prima…

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Ossobuco Col Risotto: Fatto!

Ossobuco col risotto: fatto!

Ho voluto provare anch'io a fare questo piatto famosissimo, che non fa parte della mia tradizione di famiglia ma che ho assaggiato qualche volta al ristorante e che mi è piaciuto. Consultando "sacri testi" di cucina - Artusi in primis - e buttando l'occhio su internet sono arrivata alla "mia" ricetta. Che non credo si discosti troppo dall'originale - se davvero esiste - e che comunque mi ha soddisfatta. Ve la racconto. INGREDIENTI (per due persone): per il risotto: 4 pugni di riso (ho usato il riso Apollo, ottimo) 1/2 litro di brodo vegetale 1 bicchiere di vino bianco secco 1 bustina di zafferano (se volete il meglio usate i pistilli, ma non sono indispensabili) burro Parmigiano Reggiano Dop sale per l'ossobuco: 2 ossibuchi (meglio avere un macellaio di fiducia) 1/2 cipolla 1/2 litro di brodo, anche vegetale 1 bicchiere di vino bianco secco farina burro sale salsa gremolada: aglio, prezzemolo, buccia di limone PREPARAZIONE: Prima di tutto fate sciogliere lo zafferano in una tazzina con un po' di brodo caldo e lasciatelo da parte. Cominciate dall'ossobuco, che ha una cottura più lunga: circa 1/2 ora dopo la rosolatura. Asciugate gli ossibuchi in carta da cucina, poi passateli bene nella…

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E Non La Bevi Una Sangria?

E non la bevi una Sangria?

Sei in giro per la Spagna e non la bevi una Sangria? Ma certo che sì. Così si può capire come è fatta davvero, una Sangria autentica, e si può trovare la risposta a tante altre domande. Quando berla? Meglio se fa caldo? A pasto o fuori pasto? E, soprattutto, sarà vera mixology? Perchè bisogna pur tenersi aggiornati con i tempi: oggi sembra che sia il "bere miscelato" a occupare sempre più spazio, usurpando anche quello del vino, intrufolandosi anche nei gusti dei giovani... E allora, cerchiamo il posto giusto. E che Sangria sia.     Una Sangria a Granada Nella notte di Granada il posto giusto si trova subito: Rosario Varela, parapicosfinos. Che è un notissimo ristorante nel centro di Granada, ma che è anche un luogo dove tirar tardi - chiude alle 2 di notte - per andare a bere l'ultimo bicchiere e gustarsi l'ultima tapa. E così abbiamo fatto. Impadronendoci al volo di due sgabelli che si liberano improvvisamente al bancone, subito accolti dal sorriso pronto di Helena, cui nulla sfugge dell'andirivieni della sala mentre si muove veloce tra cope e bottiglie.     La Sangria da Rosario Varela Due Sangrie preparate a regola d'arte sotto i…

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Impressioni Di Andalusia

Impressioni di Andalusia

Un viaggio in Andalusia lungo una settimana. Giusto un assaggio, di luoghi, di odori e di sapori; giusto per poter dire che bisogna tornare, e tornare ancora. Anche sulla scia di questo spunto di itinerario, che di questo viaggio racconta le impressioni di alcune soste. E delle cucine assaggiate: la più originale, la più attenta al rapporto con il vino, e infine quella più essenziale e calorosa. Tre cucine per ricordare tre città che anche attraverso la cultura del cibo raccontano qualcosa di sè: l'affascinante e raffinata Malaga; l'antica e accogliente Carmona; la solare e allegra Tarifa. Malaga: dove tutto si apre e si chiude Inizio imprescindibile di un giro dell'Andalusia, a Malaga devo tornare per dedicarle più tempo. Questa volta è stata, per scelta forzata, soltanto la tappa iniziale e finale, suggerendo però all'impatto immediato l'immagine di una città più grande e complessa delle sue reali dimensioni. La passeggiata serale prima del nostro viaggio di ritorno ci ha portato nel centro storico, a due passi dalla Cattedrale, a La Barra de Zapata: un piccolo ristorante dalle proposte inattese, dove i sapori della tradizione vengono ripensati e accostati con mano sicura e raffinato equilibrio. Una sorpresa, proprio come lo scrigno…

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El Lola A Tarifa

El Lola a Tarifa

Si dice che le spiagge di Tarifa, poco lontano da Cadice, siano le migliori dell'Andalusia e certo qui, dove il Mediterraneo e l'Atlantico si fondono insieme, il paesaggio è davvero incantevole specialmente quando, come in questo aprile, non è ancora troppo invaso dai turisti. Casette imbiancate a calce che si aprono su calli strette e strettissime, del tutto simili a quelle del Marocco che si distinguono a vista dall'altro lato del mare, e negozietti etnici, intervallati da locali dove fermarsi per una tapa e una sangria. Come per esempio El Lola, nel cuore del piccolo centro storico: una delle soste migliori del nostro viaggio.   El Lola: Bar de tapas y ... Si balla anche il flamenco in questo simpatico locale, dalla gestione giovane e cordiale. E passi di danza li accennano anche i ragazzi mentre servono a tavola, tra esterno e interno, con i loro divertenti "grembiuli" variopinti portati con spiritosa disinvoltura. Non si prenota, ma se arrivate sul presto, e cioè alle 20/20,30 - gli spagnoli mai a quest'ora - sarete accolti con un sorriso e fatti accomodare dove volete. Qui sono specializzati in particolare nei piatti di tonno e di manzo e qui abbiamo assaggiato l'atùn barbacoa,…

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Bodega Josè Maria A Carmona

Bodega Josè Maria a Carmona

Si sta bene davvero, nel fresco della sera andalusa, seduti a un tavolino davanti all'ingresso della Bodega Josè Maria, una vineria- bar a tapas che qui a Carmona, bella cittadina poco distante da Siviglia, è forse più frequentata dai locali che dai turisti. Sarà per la vicinanza alla piazza del mercato, che richiede un servizio veloce e informale; sarà per l'affabilità dei proprietari, capaci di far sentire a proprio agio l'habituè come l'avventore casuale; ma soprattutto, ne siamo convinti, è per la qualità della cucina, da cui escono piatti abbondanti e sostanziosi e cope di ottimi vini.   Bodega Josè Maria: una cucina stagionale Qui davvero un piatto tira l'altro e anche noi ci siamo lasciati tentare sia dalle proposte della Carta che da quelle sulla lavagna del giorno. Un rapporto davvero ottimo la qualità/prezzo e, come sempre da queste parti, tutto a compartir. Dei nostri, ahimè anche troppi, assaggi ricordiamo: tra i salumi, un gusto davvero unico la caña de lomo de bellota, un tipo di jamon iberico dalla lavorazione particolare; grande piatto, cucinato alla perfezione, la cola de toro plato estrella, una "coda di toro" saporita e tenerissima; infine ottimo equilibrio dolce/sapido gli alcachofas con anchoas, carciofi spagnoli…

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La Barra De Zapata A Malaga

La Barra de Zapata a Malaga

Una tapas bar-ristorante davvero originale in terra di Andalusia, in pieno centro di Malaga: La Barra de Zapata. Pochi i piatti in carta, volutamente presentati senza un ordine che li separi, che Raphael, il loro eclettico e appassionato creatore, verrà a spiegarvi uno ad uno al tavolo. Giustificando anche l'assenza del cestino del pane - "ma ci sto ripensando"- con l'esigenza di salvaguardare gli ospiti da "abbuffate inutili e dannose" nell'attesa, per altro molto ben calibrata, dell'arrivo delle portate. Scegliamo dunque "tre o quattro piatti, non di più", sempre secondo l'indicazione di Raphael, tutti a compartir, come di solito si usa da queste parti. E attendiamo con curiosità, spiluccando da un piattino ottime olive andaluse.   La Barra de Zapata: una carta a compartir Divertente presentazione la ceviche, un eccellente mix di fresco pescado del giorno delicatamente marinato soltanto con limone. A seguire, buone davvero le mejillones tigres, delle sorprendenti cozze ripiene dal gusto unico. Ma il piatto che a noi è piaciuto di più, forse anche perché del tutto inatteso, è stato l' arroz meloso, un perfetto risotto al tartufo nero, porcini italiani e funghi giapponesi - il riso è un italiano Pavia - accompagnato da crostini di polenta.…

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Sei Mani Per Sestogusto: Una Cena Evento A Torino

Sei mani per Sestogusto: una cena evento a Torino

A Sestogusto cucinano in tre Bella serata presso SestoGusto di via Stampatori 4 a Torino! La cena a sei mani, con la partecipazione degli chef Massimiliano Prete, Michelangelo Mammoliti e Fabrizio Galla, è stata non soltanto un'esperienza di alta cucina ma anche un inedito, e a tratti imprevedibile, viaggio tra ingredienti e sapori di mondi vicini e lontani. Sestogusto: sei piatti a sei mani E un ulteriore aiuto l’hanno dato i vini in abbinamento, scelti con professionalità e originalità dal sommelier di La Rei Natura Alessandro Tupputi. Sei i piatti, cinque “salati” e un “dolce” per chi ama la precisione: Iridea, Carciofi e Calamari, Pissaladiere, Asturia, Seul, Primavera. Di tutti ci sarebbe molto da raccontare, ma noi ci fermeremo come sempre su quelli che di più ci hanno emozionato. Come, per esempio, “Carciofi e Calamari" di Massimiliano Prete. La base croccante era arricchito da carciofi cotti e crudi e da una crema di carciofi, che si fondevano armoniosamente con il calamaro scottato e il prezzemolo: un equilibrio d’insieme davvero notevole. Interessante anche “Asturia" di Michelangelo Mammoliti: una combinazione di fagioli cannellini e peperone crusco , con un fresco tocco di stracciatella. Un’accattivante accostamento fra ingredienti eterogenei soltanto all’apparenza, qui esaltati nelle…

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Fuzion Food: Dove Pizza E Tonic Water S’incontrano E …

Fuzion Food: dove Pizza e Tonic Water s’incontrano e …

Fuzion Food apre alla mixology "L'Acqua tonica, un tempo medicina per difendersi dalla malaria nelle colonie dell'India e dell'Africa, è diventata oggi una base indispensabile per i cocktail grazie alla sua ottima miscelabilità. E quindi perché non abbinarla anche alla pizza? In questi ultimi anni in particolare, quando il bere soft si sta sempre più diffondendo specialmente tra i giovani, che della pizza sono tra gli estimatori, e i consumatori, più convinti". Chi spiega è Michele Marzella, "alchimista" tra i più noti nel panorama della mixology torinese. A lui si deve, qui nella torinese Fuzion Food di Domenico Volgare a due passi dalla centrale stazione di Porta Nuova, questa inusuale proposta di abbinamento di quattro cocktail a base tonica con quattro pizze scelte dal menu. Michele Marzella a Fuzion Food Per preparare i cocktail Michele si è avvalso dell'utilizzo di materie prime scelte con attenzione: le acque toniche di Galvanina, azienda leader nell'imbottigliamento delle acque minerali dalle sorgenti di Galvanina, Val di Meti e San Giuliano; e alcuni spirits - Ròss, Biànc, Nèir - a base alcolica di fermentato di riso di Infermento Spirits di Gabriele Conte. Sono nati così Ameritonico, Pink Fizz, Shandy e Tonica mediterranea Galvanina. Più una…

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Casa Vicina: La Tavola Dove Torino Incontra L’Antico Egitto

Casa Vicina: la tavola dove Torino incontra l’Antico Egitto

Casa Vicina: un menu che è anche un viaggio «Capita spesso che siano ospiti alla nostra tavola turisti che hanno scelto di visitare Torino - ci ha spiegato lo chef Claudio Vicina presentando il nuovo, particolarissimo, menu - e certo il Museo Egizio è tra le mete che attirano di più. Per questo abbiamo voluto dare anche noi il nostro contributo ai festeggiamenti per il suo duecentesimo compleanno: un traguardo importante non soltanto per la storia del Museo, ma per l'intera città». Un impegno che ha comportato, per la famiglia Vicina, alcuni mesi di lavoro. Innanzitutto la visita al Museo con la curatrice Alessia Fassone, per conoscere non solo la varietà di ingredienti utilizzati ma anche tecniche e peculiarità di preparazione e conservazione degli alimenti; poi momenti di riflessione e confronto tra loro e con gli esperti del Museo, e infine le prove di cucina. È nato così l'esclusivo viaggio culinario e sensoriale tra il Piemonte e l'Egitto "Sapori dell'antico Egitto": il menu dedicato da Casa Vicina al Bicentenario.   Casa Vicina: gli ingredienti che uniscono «I piatti del menu tematico non vogliono certo documentare il passato o il presente del mondo egizio - ha continuato Claudio Vicina - ma…

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