Ragoût De Homard: Nel Lontano De L’Île

Ragoût de homard: nel lontano de l’Île

L’Île in questione è la francese Île de Sein, piccolo comune nell’Oceano Atlantico a 8 km dalla penisola di Bretagna. Scoperta da me quasi per caso ormai molti anni fa e da allora divenuta luogo del cuore: un colpo di fulmine cui non è stata estranea la sua cucina. Pochi ed essenziali piatti dei pescatori, che vivono dei frutti di questo mare burrascoso però ricco si crostacei. Qui ho scoperto l’homard, che in italiano possiamo malamente tradurre con “astice” anche se, in questo caso, la sostanza non corrisponde del tutto alla forma. Perché l’homard de Sein, soprattutto se cucinato à l’ancienne, come ormai è ben difficile riuscire a ritrovare anche sull’isola, non assomiglia a nient’altro che a se stesso. E siccome un “ritorno al futuro” sull’Île sembra sempre più sfumare nel lontano, ecco il mio viaggio nel tempo. Necessariamente à rebours…come nella migliore tradizione francese!   Un avvertimento: un piatto laborioso, non difficile ma che richiede una lunga preparazione e…un po’ di coraggio, ahimè!   INGREDIENTI   Un homard da 1,5 kg Olio e.v.o: due cucchiai Burro demi-sel: 50 gr 4 cipolle 4 carote 2 spicchi d’aglio 1 peperone 1 kg di patate 1 bicchiere di vino bianco secco 1…

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HR Valli Di Lanzo…in Fiore

HR Valli di Lanzo…in fiore

E sono tornata! Come se fosse – ma in effetti lo era – la cosa più naturale del mondo. Come se questi mesi di state-tutti-in-casa non fossero mai esistiti. Perché non potevo certo mancare all’ appuntamento di primavera: quello, sempre attesissimo, con l’uovo sodo e il tarassaco selvatico.   HR Valli di Lanzo en printemps La primavera quest’anno è già un po’ avanzata, ma il tarassaco ha voluto aspettarmi. «Davvero l’ultimo della stagione – ha detto Francesco, portandolo in tavola – non più così delicato, ma ancora fresco e croccante». Gli sorridevano gli occhi, al di sopra della “mascherina”, perché è lui l’artefice della raccolta di questa spontanea meraviglia, che cresce sotto l’ultima neve del Pian della Mussa e che soltanto in pochi, ormai, sanno riconoscere e apprezzare. Colori, profumi e sapori di questo piatto restituiscono senso al tempo che è passato: forse non tutto è stato inutile, se siamo di nuovo qui. E certo non è stato inutilmente speso da chi, qui al Valadess d’Lans, progetta la propria cucina.  Per esempio, arricchendola di un’inedita primavera…   HR Valli di Lanzo: fiori e food «La milanese piace sempre a tutti. Piace molto anche a noi – a parlare è la “mascherina”…

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Le Monde de Don Cabillaud: il pesce di Borgogna

Sera di nebbia ad Autun. Normale, al 20 di novembre. Un’arietta umida e penetrante che certo non invoglia al passeggio serale, o forse – come mi è già capitato di sperimentare nella provincia francese – un’abitudine diversa degli indigeni a gestire le ore. Aperitivo, cena, dopocena. E alle otto di sera si è in forte ritardo per mettersi a tavola. Sarà per questo che le vie sono così deserte?  Così tranquille e vagamente inquietanti, come in certi film di fantascienza da disastro post nucleare, senza più traccia di umana sopravvivenza? Ma per fortuna siamo arrivati alla nostra mèta: Le Monde de Don Cabillaud, un ristorante… di pesce! Sì proprio qui, nel cuore della Borgogna. Scelto per giocare al ribasso – stasera meglio stare leggeri – è stato invece l’esperienza gastronomica migliore di questa breve vacanza, e certo una delle tavole in assoluto più interessanti a cui mi sia capitato di sedere. Locale piccolo, in apparenza informale in realtà curatissimo in ogni dettaglio, toilette compresa – il che in Francia non è così usuale, purtroppo – ci si trova subito a proprio agio, accolti con cordiale semplicità. Lo chef cucina a vista, con grande naturalezza, proprio come chi non ha segreti…

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