Fattori, Il Pittore Che Apre Al Novecento

Fattori, il pittore che apre al Novecento

Un felice ritorno quello di Giovanni Fattori a Torino, ospitato per la prima volta negli spazi della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea per una grande retrospettiva a lui dedicata. Spesso presente nelle mostre allestite in città già nel corso dell’Ottocento, l’espressione artistica del pittore livornese aveva infatti incontrato fin da subito il gusto dei torinesi, come testimonia l’attenzione per le sue opere da parte di autorevoli collezionisti del calibro di Riccardo Gualino e di Vittorio Viale, che dell’allora Museo Civico divenne in seguito anche direttore.   Fattori: un Risorgimento non convenzionale Fattori, considerato oggi uno dei maestri assoluti dell’Ottocento italiano, seppe interpretare in modo innovativo sia i temi delle grandi battaglie risorgimentali che alcuni aspetti della vita dei campi e del paesaggio rurale. Come dimostra l’originale Ritorno in scuderia (dopo la manovra), dove l’attenzione sembra concentrarsi più sugli animali che sugli uomini; o l’antiretorico Accampamento di fanteria, davvero lontano da ogni intento celebrativo.   Fattori: paesaggi dell’Italia post-unitaria Una rappresentazione della natura, uomini e animali compresi, quella di Fattori, che preferisce suggerire piuttosto che descrivere la realtà di una condizione esistenziale. E ci riesce grazie a una padronanza altissima del disegno e dei rapporti prospettici unita a…

Read More
Carol Rama: La Tenerezza Di Una Passione Lacerante

Carol Rama: la tenerezza di una passione lacerante

Dalla mostra su Carol Rama – La passione secondo Carol Rama - che ho visitato in anteprima stampa lo scorso martedì 11 ottobre 2016 alla GAM di Torino ho riportata un’esperienza, per riassumerla con una sola parola, disturbante. Si tratta di una panoramica molto vasta, la più ampia realizzata finora, sulle opere della pittrice torinese, in una esposizione che oserei definire asetticamente scientifica. Un omaggio dovuto a un’artista singolare e schiva, che soltanto ora, a un anno dalla morte, ha ricevuto il doveroso omaggio dalla sua città natale. Dove però, sia detto per amor di verità, la mostra giunge come ultima tappa, dopo prestigiose soste europee a partire dal MACBA di Barcellona che ne ha curato la realizzazione. C’è tutto il suo lunghissimo percorso di artista – non sono tanti ad aver lavorato con tanta “passione” per settant’anni – in ordine cronologico-tematico. Dai primi acquerelli agli ultimi collage, il leit-motiv che li unisce è sempre lo stesso: una sofferenza profonda e lacerante, un interrogarsi doloroso sul senso del tutto che, credo, non trova risposte. Quelli che più mi hanno colpito sono alcuni tra gli acquarelli giovanili: quasi blasfemi, seppur tenerissimi, ex-voto per un miracolo mai avvenuto, e forse paradossalmente neppure…

Read More

A Torino è arrivato Monet

Partiamo da quello che non c’è: qui non ci sono le Ninfee. Ovvio, non fanno parte delle collezioni del Musée d’Orsay, generoso “prestatore” d’opere, nonché prezioso collaboratore all’allestimento. Dico questo senza malizia né secondi fini, soltanto per ricordare che, fra questi quaranta capolavori in mostra alla GAM  di Torino fino al 31 gennaio 2016, manca però una parte secondo me essenziale dell’opera di Monet. In compenso (e questo fia suggel con quel che segue) c’è l’inatteso e praticamente mai visto frammento (si fa per dire, visto che misura 248 x 218 cm) di Colazione sull’erba, omaggio e sfida al suo quasi omonimo Manet. Visto che era stato lui stesso a tagliarla in tre parti, questa enorme tela, dopo quasi vent’anni di abbandono alle muffe di una cantina, nulla di dissacrante. Istruttivo invece, direi, vedere, qui, questo quadro in posizione centrale accanto a quella meraviglia compiuta del ritratto di Madame Louis Joachim Gaudibert. C’è da chiedersi se Monet sarebbe stato d’accordo sull’accostamento… A parte questa, che non è sicuramente da poco, la mostra di sorprese non ne riserva altre: paradossalmente troppo bella per emozionare davvero? Un susseguirsi di capolavori senza soluzione di continuità, che non danno tempo per riprendere fiato. Un full…

Read More