La Bastiglia? È In Val Di Lanzo

La Bastiglia? È in Val di Lanzo

Una piccola Parigi ...   E anche il 14 luglio 2022 ha visto espugnare la Bastiglia, caduta sotto i colpi, pardon i botti, dei tappi delle bottiglie di champagne che saltavano l'uno dopo l'altro fino a perderne il conto. Maison Drappier per questa 22° edizione della Presa della Bastiglia guidata, come sempre, dalla squadra vincente dell'Hotel Ristorante Valli di Lanzo di Ceres: Samuele Riva, Francesco Eblovi e Mara Vana, con la collaborazione, per questo evento speciale, del sommelier Roberto Ramondetti.     Saltano i primi tappi ...e fanno il botto! La serata inizia con l'aperitivo, servito sulla strada davanti al ristorante, trasformata per l'occasione in un parigino bistrot all'aperto. Poltroncine di vimini, i tavoli con gli stuzzichini - fritti, salumi e...golosissime galuperie - e quello, trionfale, con gli champagne in accompagnamento: Drappier Brut Nature Pinot Noir e Drappier Extra Brut Clarevallis, versati senza risparmio, come sarà per tutto il corso dell'evento. Nell'aria le note della Marseillaise precedono quelle de La Montanara: una piccola Parigi di montagna ci accoglie nella sua avvolgente serenità.   Maison Drappier espugna la fortezza E viene il momento di entrare in sala per la cena, quest'anno calibrata sulle temperature anomale - qui a Ceres per la…

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La Lumière Di Henri Toulouse-Lautrec

La lumière di Henri Toulouse-Lautrec

Bella, divertente, forse meno colorata di quel che ci si aspetta ma piena di gioia di vivere. Da vedere assolutamente questa TOULOUSE-LAUTREC La Belle Époque, una grande retrospettiva internazionale dedicata all’aristocratico pittore bohémien, il più grande creatore di manifesti e stampe tra XIX e XX secolo. Sono in esposizione circa 170 opere - tutte provenienti dalla collezione dell’Herakleidon Museum di Atene - tra cui spiccano una dozzina di (bellissime) litografie a colori e alcuni manifesti pubblicitari. Ma la gran parte sono disegni: a matita e a penna, grafiche promozionali e illustrazioni per giornali. La miglior testimonianza, se mai ce ne fosse bisogno, della straordinaria precocità dell’artista – un dodicenne Henri disegna i cavalli di una giostra medievale - e del suo strepitoso, salvifico, talento. I cavalli, le notti parigine, ma soprattutto le donne: attrici, dame dell’aristocrazia, donne del popolo e prostitute. Osservate, loro sì, senza ironie né moralismi, da un artista che ha ben dimostrato di saper essere maestro nella caricatura satirica. Spesso osservate nella sfera più intima e privata, e indagate con affettuoso rispetto, ne emergono ritratti colmi di un’umana dignità che in ben poche altre opere, del passato come del futuro, è possibile ritrovare. E però protagoniste vitali…

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OSIRIS: Parigi val bene una mostra!

Entrate e lasciatevi catturare. Dal suggestivo allestimento innanzitutto, che suggerisce l’illusione del fondo marino dove la maggior parte delle opere esposte ha dormito per secoli; poi dal mistero affascinante del mito di Osiride, qui raccontato con l’efficace, invidiabile, semplicità propria dell’école française; e infine dall’eccezionale bellezza di tutto quello che troverete esposto, dai reperti recuperati nello scavo a quelli già noti, provenienti da musei o collezioni, che vengono loro intelligentemente affiancati per completarne e sottolinearne il senso. “OSIRIS – Mysteres engloutis d’Egypte”, visitabile all’Institut du Monde Arabe di Parigi ancora fino al 31 gennaio 2016, è sicuramente tra le mostre più singolari e interessanti che mi sia capitato di vedere quest’anno, anche se confesso di esserci capitata quasi per caso, girovagando senza una meta precisa in una soleggiata e fresca mattinata autunnale. L’esposizione prende origine dallo scavo, iniziato nel 1997, del sito archeologico di Thonis-Heracleion e della città di Canopi nella baia di Aboukir, in Egitto, non lontano da Alessandria. Sommersi da un terremoto circa 1200 anni fa, e tuttora in fondo al mare, templi e abitazioni hanno restituito, grazie al poderoso lavoro degli archeologi subacquei documentato dagli avvincenti filmati intervallati qua e là nelle sale, tutto quello che il…

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Mangiare a Parigi: pranzo in moschea, cena in capanna

Una bellissima giornata parigina, sole e vento freddo dall’océan giusto per ricordarci che siamo a nord. Eppure qui i colori, i profumi e i linguaggi incontrati per strada fanno di tutto per distrarre e confondere il turista girovago. Così, dopo un tuffo – e non si fa soltanto per dire, visto il soggetto – in tarda mattinata nella bellissima mostra su Osiris all’Istituto Islamico, ecco arrivare la voglia di un non preventivato cous cous. La Moschea di Parigi non è lontana ed è sicuramente il posto giusto. Il restaurant-salon de thé- souk- hammam La Mosquée si trova infatti al 39 di rue Geoffroy Saint-Hilaire, nel perimetro del luogo sacro, ed è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 24.00. Aperto e frequentatissimo, a quel che ho visto, da parigini e turisti non necessariamente islamici: ragazze e signore di varie età, direi in primis. Che le razioni fossero abbondanti me l’avevano detto, e la realtà ha superato le aspettative! Ma sia il mio cous cous kefta boeuf con le verdure, che la tajine agneau, olive, citron del mio accompagnatore sono state inesorabilmente divorate fino all’ultima semola, fra gli educati bon appetit di sorridente compiacimento degli avventori dei tavoli vicini. Giusto un…

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