Bottiglie Di Vino - Ph Silvana Delfuoco
Bottiglie di vino - ph Silvana Delfuoco

Bottiglie di vino “en plein air”

Vino rosso naturale “68” – ph Silvana Delfuoco

Il giovane Naturale

Un intenso rosso porpora che profuma di frutti maturi e, appena messo in bocca, ricorda una spremuta di frutta. Di sicuro un vino curioso questo Naturale “68”: resisterà alla durata di una cena? Perché questa è l’esperienza, negativa ahimè, che sto sperimentando sempre più di frequente: vini che promettono e non mantengono, involvendosi senza pietà tra il primo e il secondo piatto, senza più lasciare ricordo di sé. Questo invece, messo alla prova, si difende: l’evoluzione va in crescendo, l’agrumato della frutta lascia via via spazio a una crescente pienezza del corpo, arriviamo alla fine, della cena e della bottiglia, mantenendo persino la lunghezza del retrogusto. Unico neo è la permanente sensazione di alcolicità, che lascia fin da subito un po’ storditi: che sia questo il “naturale” dei vini “naturali”? Che poi, “naturali” rispetto a che? Come se tutti gli altri vini fossero figli della provetta. Va beh, questo non è male, ma non mi ha convinta fino in fondo: mi riprometto una prossima occasione per una prossima esperienza… naturale bis.

Vino rosso “68” – Cascina ‘Tavijn a Scurzolenghe (AL) – www.decanto.it

 

L’anziano Collaudato

BenRyè Passito di pantelleria - ph Silvana Delfuoco

BenRyè Passito di pantelleria – ph Silvana Delfuoco

In cantina da vent’anni, correttamente e gelosamente conservato, oggi è arrivata finalmente l’ora giusta: una cena con amici fidati, di quelli che possono apprezzare senza fingere.

Un momento di ansia c’è comunque, ad apertura pur felicemente condotta a termine: ci siamo? Ebbene sì, ci siamo. Il BenRyè 2000 sprigiona tutto se stesso senza risparmio. Dal colore caldo della terra di Sicilia; al profumo della zagara, che la vince su quelli degli altri fiori esotici; all’esplosione di sole, di caldo, di estate che riempie, improvviso, la bocca e la gola. Che davvero, come dicevano gli antichi, non ci sia “niente di naturale nella natura”? Che davvero tutto sia opera degli Dei, di quelli che più sono infrattati nel profondo dei sottoboschi e nelle radici delle piante, delle viti secolari? C’è da crederlo. E qui, sì, la vorrei un’altra esperienza. Ma subito, senza altri scopi che quello di un altro, piacevolissimo e inebriante, coinvolgimento dei sensi. Importante che sia “naturale”?

BenRyè Passito di Pantelleria 2000 di Donnafugata – www.donnafugata.it

 

 

Plin con il Dolcetto di Madonna delle Neve - ph Silvana Delfuoco

Plin con il Dolcetto di Madonna delle Neve – ph Silvana Delfuoco

Il contadino Tradizionale

Scende, e intorbida il bicchiere mentre lo colora di un viola scuro che tende al marrone. Lo assaggi e profuma di marmellata, ma l’impatto in bocca è aspro e tannico: accidenti, quanto raspa! Lo dici, e intanto ne bevi ancora, coinvolto e incuriosito.

«Questo è il Dolcetto che fa ancora mio padre – è la sorridente spiegazione – il vino di casa dei contadini. Non deve per forza piacere, è così e basta. Però provatelo sui plin». Arriva in tavola la scodella, bollente di plin appena scolati. Il vino versato li colora di violetto e si mescola ai residui di brodo caldo.

Il tempo, insieme con noi, si ferma e ci sospende in uno spazio senza stagioni e senza età.

Ma questo vino sarà “naturale”?

Dolcetto del Ristornate Albergo Madonna della Neve di Cessole (AT) – www.ristorantemadonnadellaneve.it

 

 

 

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